Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Iceland 3: natura estrema e colori in continua evoluzione

Natura Islanda-3 Le cascate di Godafoss

Il nostro viaggio in Islanda prosegue. Un’isola che non smette di stupire. Scenari sempre nuovi e diversi. La magnificenza dei suoi paesaggi dal nero vulcanico al verde brughiera, dal viola lupino al marrone roccioso. Vapori e bolle di terra vulcanica

Natura Islanda-fiorita
Islanda fiorita (© Mondointasca)

Terzo appuntamento con l’Islanda. Il paradosso che sto vivendo in quest’isola estrema è che più mi faccio incantare dalla sua Bellezza, rapire i sensi dal suo fascino misterioso e dalla Natura potente, più mi capacito della mia misera umanità di fronte alla magnificenza dei suoi paesaggi e più capisco che esiste il Divino. Arrivo al Creatore grazie al Creato. Guardo tutto, assaggio tutto, ascolto tutto, tocco tutto. Non ho più filtri e abbasso le difese, certa che qui, così lontana dal resto, non corro pericoli ed è impossibile perdermi.
Proseguo verso est, scendendo lungo la costa. L’orizzonte fuma, la vegetazione cambia senario in continuazione, virando dal nero vulcanico al verde brughiera, dal viola lupino al marrone roccioso.
Spesso ci vuole una pausa sospesa di nebbia, subito diluita dalla pioggia, che incessante apre e chiude il rubinetto.

Natura: buche vulcaniche tra il verde come in un campo da golf
Natura Islanda buche di terra vulcanica
Buche di terra vulcanica (© Mondointasca)

La geologia estrosa e stravagante non smette di stupire: bolle di terra vulcaniche scoppiate in un “plop” enorme a formare buche precise tra lingue di verde, che pare quasi di camminare su un campo da golf, tra dolci collinette sormontate da una concavità perfetta.
Quando invece è il ghiaccio a tentar di fermare la risalita lavica, si cucinano gigantesche torte al cioccolato appena sfornate e dalla crosta basaltica friabile e croccante.

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(© Mondointasca)

C’è una località, Dimmuborgir, detta la “Città oscura” per le bizzarre forme gotiche e minacciose assunte dalla rocce vulcaniche in secoli di erosione e smottamenti. Aggirarsi per i suoi sentieri solitari mette i brividi se ci si dimentica di spegnere la fantasia. La sua desolazione attira trolls e gnomi da ogni spelonca ed i suoi anfratti riecheggiano di urla e gridi.
Impossibile non si nasconda qualche spiritello laggiù, tra gli anelli rocciosi di quei due massi scoscesi e spigolosi! Il puzzo di zolfo che fuoriesce dalla solfatare rende tutto ancora più mefistotelico: vien da chiedersi in quale girone infernale si stia per entrare.
Vapori e colate ferrose, getti rumorosi e bollenti che offuscano la vista, ocra paludosi che catturano il passo, bolle lattee di acqua perlacea in continuo borbottio.

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Le fonti bollenti d’argilla di Hverarond e le cascate di Godafoss
Natura Islanda fonti vulcaniche bollenti
Fonti vulcaniche bollenti (© Mondointasca)

Hverarond, con le sue fonti bollenti e l’argilla, rappresenta una modalità di vivere un attimo di beatitudine anche all’inferno: le terme sulfuree in cui sono stata due ore in ammollo. Calde, terapeutiche, in piena natura e davvero rilassanti. Un altro tra gli spettacoli più vivificanti ed entusiasmanti che io abbia mai visto sono le cascate di Godafoss, la cascata degli Dei! Uno scenario Biblico in cui Mosè pare aver da poco svolato l’angolo dopo aver spaccato e diviso in due le acque. Un’incredibile apocalisse di bellezza naturale che racchiude tutte le caratteristiche dei sentimenti e delle emozioni che animo umano possa mai riuscire a contemplare: potenza, forza, passione, amore, pace, tormento, rabbia, pazienza e dedizione, lentezza e foga, gentilezza ed energia. Ero un tutto saltar tra rocce e correre tra sentieri neri lunari di sabbia morbida e pietroni squadrati a dado quasi al centimetro.

In fattoria a gustare la zuppa al muschio islandese
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Rocce vulcaniche (© Mondointasca)

Un raggio di sole illuminava la prospettiva più lontana del capolavoro ed io mi sentivo come drogata senza aver assunto alcunché di illecito o proibito se non una gran dose di gloriosa meraviglia! Spesso la solitudine e lo spaesamento si puntellano di fattorie sparse ed isolate, come quella di Moorudalur a Fjollum, dove gustare una dolcissima zuppa al muschio islandese e provare ad immaginare come sarebbe per noi vivere lì. La natura nell’est dell’Isola è molto simile alle nostre praterie alto alpine, con lenti e larghi ruscelli a disegnare anse e a formare isolette ricoperte di vegetazione come tartarughe millenarie addormentate da secoli.

Islanda un po’ cara, ma il viaggio non ha prezzo
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Egilsstadir (© Mondointasca)

La terra è segnata da frastagliate cicatrici, ferite millenarie lasciate da lotte interne e profonde che ora vengono curate dall’acqua dei fiumi. Sosta a Egilsstadir, quella che viene considerata la città più importante dell’est: a me basta per poter acquistare dei souvenirs per i miei amici, quelli più cari e vicini visti i prezzi proibitivi islandesi! Punto sui prodotti locali tipici: una piccolezza che si farà grande per il contesto da cui proviene. Lo stipendio medio di un islandese si aggira intorno ai 2000-2500 euro (qui comunque si usa la corona), ma 1000 ne spendono solo di affitto e anche un caffè non costa meno di 3 euro; per una zuppa di lichene, capace che ti ci vogliano 15 euro!
Questo viaggio però non ha prezzo! (3-continua)

Info: it.visiticeland.com/

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