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Mangiarsi le parole. 101 ricette d’autore

Mangiarsi le parole apertura

Il volume “Mangiarsi le parole” curato da Luca Clerici presenta con rigore una serie di testi di scrittori e giornalisti italiani del Novecento. Ognuno fornisce ingredienti e istruzioni per cucinare piatti tradizionali, a volte nuovi, di rado improbabili e perciò divertenti

Mangiarsi le parole 101 ricette d'autore

Il progetto Mangiarsi le parole nasce nel 2013 nell’ambito delle attività di ricerca promosse dall’Università degli studi di Milano in vista di EXPO 2015. Nutrire il pianeta, Energia per la Vita, per affrontare da una prospettiva di studio originale un argomento che sarebbe diventato di grande attualità. Si tratta infatti del rapporto fra letteratura italiana e rappresentazione del cibo, del vino, della civiltà della tavola più in generale e delle pratiche di socializzazione conviviale.
Il volume Mangiarsi le parole, curato da Luca Clerici, è uno straordinario viaggio sensoriale tra arte culinaria e letteratura.
Nelle oltre 200 pagine sono raccolte 101 ricette di scrittori italiani del Novecento (due i Nobel, Grazia Deledda e Giuseppe Ungaretti); la più antica risale al 1926 (il Balsamo di Ciprigna si legge nel curioso Manuale culinario afrodisiaco per gli adulti dei due sessi di Omero Rompini) e la più recente è del 2017, firmata da Stefania Giannotti. Le ricette sono organizzate in due serie, Menù alla carta e Menù a tema. La prima le propone suddivise per portate in ordine alfabetico, dall’aperitivo ai dolci, passando per Sughi, salse e farciture.

Mangiarsi le parole 101-ricette

Il volume non è solo un’antologia letteraria di testi rari e spesso sconosciuti ma anche un menù e un ricettario. Ognuna delle sette sezioni è introdotta da un inedito di argomento culinario – racconto, ricordo, divagazione – firmato da uno scrittore contemporaneo. Apre Andrea Vitali con la rievocazione di un’antica leggenda (Il Sasso del Pane), chiude Michele Mari con In cauda, godibile e colto resoconto della formazione sub specie culinae dell’autore, alla Statale. Per equilibrio sono sette anche i Menù a tema, comprendendo il Menù del lettore con cui la serie finisce. Non mancano le pagine bianche lasciate a chi vorrà cimentarsi con le ricette. Si parte con il Menù afrodisiaco, seguito da quello dietetico, e poi di genere: nel Menù rosa ecco solo piatti firmati da donne. Gli ultimi due sono un gioco: se il Menù di soli primi in versi comprende le poesie in dialetto di Biagio Marin e di Arrigo Boito, il Metamenù è fatto di ricette “al quadrato”, e termina con una lettura quanto mai adatta, la Ricetta per far ricette di Giuseppe Prezzolini.

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Dopo il dolce ogni Menù a tema propone infatti le Letture da meditazione, versione letterariamente analcolica dei tradizionali vini da meditazione: passiti, sauternes, moscati. Ma i Menù a tema non esauriscono le rispettive proposte: alla carta si possono per esempio scegliere portate “gialle” (infallibile la Madeleine “dell’avvelenatrice che la fa franca” di Katia Brentani), ricette in versi e piatti afrodisiaci, come gli Spaghetti cu’ l’ova di rizzi di Giuseppina Torregrossa, illuminati dal rosso fuoco delle unghie della cuoca, maliziosamente esibite a piedi scalzi. E poi non manca qualche sorpresa: gli Spaghetti io di Vanni Scheiwiller fra i Contorni e le proposte di due non scrittori: Mario Sironi e Aimo Moroni, il noto chef.
Le tavole e tutti i documenti riprodotti provengono dal Centro APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano, così come le immagini “culinarie” – in gran parte inedite – raccolte nell’Album illustrato che completa il volume. Sono riproduzioni da libri per bambini e da testate giornalistiche, fotografie originali e documenti inediti, come la lettera con la ricetta del brodetto di lavarello – “il piatto va servito quanto più possibile bollente” – spedita da Luigi Veronelli a Mario Soldati il 28 ottobre 1966.

Mangiarsi le parole. 101 ricette d’autore a cura di Luca Clerici, Skira editore, pagine 216, con 65 , € 29,00.

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