Un piccolo arcipelago sperduto nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste della Guinea Equatoriale. Localizzare São Tomé e Prìncipe non è immediato, anche per chi mastica da un po’ di anni la geografia turistica. Eppure ci sono ragioni importanti per saperne qualcosa di più, a partire da un prodotto, il cacao, che è considerato fra i migliori del mondo, se non il migliore. E poi il caffè, altra produzione di punta di isole che conservano parti importanti di foresta primaria equatoriale, giudicata al secondo posto per importanza e biodiversità su 72 dell’intero continente africano. Un terzo della superficie della nazione è parte del Parque Natural de Ôbo, mentre l’isola di Príncipe è Patrimonio Unesco e Riserva Mondiale della Biosfera.
São Tomé e Prìncipe per uscire dalla povertà
Per far conoscere anche gli altri prodotti, oltre al cacao e al caffè, le isole di São Tomé e PrÍncipe sono state presenti a Torino nei giorni di Terra Madre Salone del Gusto su iniziativa di Silvia Grosso, console in Italia e proprietaria di un noto ristorante astigiano, il Cambiocavallo.
Per far uscire dalla povertà la popolazione rurale è in atto una piccola e lenta rivoluzione che punta sulla coltivazione, lavorazione, valorizzazione e commercializzazione di frutti e vegetali autoctoni dalle proprietà nutrizionali davvero interessanti.
Una selezione di questi prodotti era presente al Salone del Gusto e nella serata organizzata dal Consolato alla Cookin’ Factory di Torino, dove sono stati interpretati, in originali creazioni culinarie che hanno coniugato la tradizione saotomense e quella piemontese, da Pier Mario Monzeglio, chef del ristorante Cambiocavallo.
Filiera Bio e zero glutine
Fra i prodotti più tipici delle isole ci sono diverse varietà di banane, la fruta-pao (frutta pane) e la matabala. Poi manioca, zucche, papaia, jaca, una notevole varietà di erbe. Tutti prodotti che passano attraverso laboratori di trasformazione per essere essicati, disidratati, trasformati in farine o cips che stanno cercando una via di commercializzazione, anche sui mercati esteri.
Il progetto della filiera agroforestale Fluta Non (Nostra frutta in creolo locale) è stato illustrato da Giovanna Maserati, rappresentante dell’impresa sociale per la trasformazione di frutta e vegetali. Tutto certificato bio ed esente da glutine: ottime alternative per chi segue diete gluten free, o soffre di intolleranze alimentari. Fluta Non è un’impresa sociale gestita dalla Diocesi di São Tomé e Alisei Ong Onlus: i proventi vengono investiti per promuovere azioni di inclusione sociale e difesa ambientale contribuendo a contrastare le cause della povertà nel Paese.
Il Cacao di São Tomé
Il cacao di São Tomé si è dimostrato strepitoso in un piatto in abbinamento con le carni piemontesi km0 provenienti dalla Macelleria Susy con allevamento a Castagnole Lanze, in provincia di Asti. Il Tournedos di filetto di maiale su ristretto di Fassona, cacao di São Tomé, frutta disidratata e croccante di porri di Cervere ha dimostrato come prodotti provenienti da luoghi così lontani fra di loro possano essere ricomposti con equilibrio nel piatto dalla bravura dello chef, in questo caso Pier Mario Monzeglio.