Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Passeggiando per il Marais parigino

Tra negozi e botteghe in un tripudio di colori, profumi e sapori. E’ il momento dei peccati di gola. Viaggio tra bancarelle e mercatini nello storico quartiere dei Templari

Foto:Paris Tourist Office, Amelie Dupont
Foto:Paris Tourist Office, Amelie Dupont

“En nom de la rose” è un piccolissimo negozio di fiori che vende solo rose. Se si amano le rose, è il posto giusto; è un tripudio di colori e di varietà. Potete sceglierne anche una sola e sarà confezionata in modo sublime.Davanti al negozio, proprio sul marciapiede, petali sparsi per terra.
E’ Parigi, rue de Bretagne, nel Marais, 3° arrondissement. Tre fermate di metro nei pressi: Répubblique, Temple, Filles du Calvaire.
Via tracciata nel 1626, rue de Bretagne è bordata da palazzi dell’epoca che convivono con le bianche, lisce e basse case tipiche di una Parigi meno nobile.
Da un lato, delimita la Square du Temple, un tempo il cuore del regno dei Templari.
Vivacissima, è ricca di bar di quartiere dove si può mangiare a tutte le ore; fitta di negozi alimentari, celebrati per la qualità dei loro prodotti: formaggi, carne, pollame, non i “banali” polli genericamente allevati a terra, ma quelli di Bresse, certificati fino all’ultima piuma. E le pregiatissime anatre di Challans. Due indirizzi per tutti: le carni migliori sono alla “Boucherie de la Maire” (41, rue de Bretagne) mentre, appena prima,  il “Fromager de France” vi offrirà una tale scelta di formaggi da mettervi in imbarazzo.  

Peccati di gola

Boutique dei dolci
Boutique dei dolci

E nei mesi giusti (da settembre ad aprile, cioè i mesi con la “r”) in particolare durante le feste comandate, i piccoli supermercati propongono, con banchetti piazzati all’esterno, ostriche freschissime: “Belon”, “Fines de Claire”; si ordinano, gli ostricari le aprono e ve le consegnano con tanto di plateau e ghiaccio. Sovente poi, di domenica, la via si anima attorno a bancarelle di prodotti biologici.
A metà di Rue de Bretagne (al numero 38), il “Marché des Enfants Rouges”, fresco di restauro, intatto nel fascino con quell’arco di ferro che sovrasta ognuno dei due cancelli d’accesso. Verdura biologica, “traiteur” marocchino, salumiere italiano, prodotti di fattoria, banco del pesce sempre ricchissimo, enoteca, fiorai.
Oltre a un delizioso piccolo bistrot di quartiere dove nella bella stagione si pranza all’aperto; si chiama  “L’Estaminet”. Il costo alla “carte” si aggirerà intorno ai 25 euro, vini a parte. Potrete gustare ostriche, formaggio di capra al cartoccio, salmone selvaggio affumicato a caldo; delizioso anche solo per un aperitivo. Mentre girate in giro e fate la vostre pause, pensate a quanta storia c’è in questo piccolo mercato.

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Il Mercato dei “piccoli orfani”

Foto:PTO, Amelie Dupont
Foto:PTO, Amelie Dupont

Nel 1615 i confini di Parigi si fermavano all’altezza dell’attuale Place de la République. Subito al di là, il torrione del Tempio attorno al quale era letteralmente esploso un nuovo quartiere di artigiani che prosperavano sotto le insegne dei Templari, anche (o forse?) perché esenti da tasse.
Il villaggio, in costante crescita, aveva bisogno di rifornirsi di tutto e perciò serviva un mercato. Fu Luigi XIII ad incaricare della costruzione due suoi commissari, che acquistarono da un notabile un vasto terreno tra rue de Bretagne e rue de Berry.
Nasce, nel 1628,  il “Petit Marchais du Marais” che prospera rapidamente tanto da cambiare poi il nome in “Marché du Marais du Temple”. Solo alla fine del Settecento diverrà “Le marché des Enfants Rouges” per ricordare quei bimbetti che giravano per il quartiere vestiti di rosso, il colore simbolo della carità cristiana: piccoli orfani, riconoscibili proprio dal loro abbigliamento, ospitati in un ospedale-orfanotrofio costruito nel 1536 in quella che oggi è rue des Archives.
Fu Margherita di Valois, sorella di Francesco I, a volere quel rifugio per accogliere i piccoli abbandonati che trovava nell’inferno dell’Hotel-Dieu.
Sulla Square du Temple, invece, si affaccia un altro mercato, tutto speciale, il “Carreau du Temple”. Venne costruito una prima volta agli inizi dell’Ottocento e si chiamava “Halles aux vieux linge” perché quello era il luogo principe per la vendita di abiti usati e talvolta di stracci. Era composto dalla Rotonda del Tempio e da quattro padiglioni quadrati. In mezzo, il Carreau du Temple, mercato all’aperto e luogo di transazioni tra mercanti e rigattieri.

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