Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Splendori di Lucca

Lucca

Piazza dell’Anfiteatro, luogo geometrico, che incanta anche il visitatore distratto. Il centro storico è costellato di chiese, palazzi, vicoli. Attorno le mura cinquecentesche e sulle colline le magnifiche ville della lucchesia incorniciano il paesaggio

Piazza dell'Anfiteatro (Foto:Provincia di Lucca)
Piazza dell’Anfiteatro (Foto: Provincia di Lucca)

Il ricco patrimonio architettonico e paesaggistico lucchese unisce cultura e saperi. Lucca è una città particolare. Dalla piazza dell’Anfiteatro (icona conosciuta in tutto il mondo) alle mura cinquecentesche diventate un parco urbano. Intorno alla città, il teatro collinoso della Lucchesia (di per sé un’attrazione) offre un circuito di magnifiche ville, abbellite da giardini nobili e teatri d’acqua. Per non parlare delle terme ottocentesche, nella valle del Lima, o di Barga-Castelvecchio, con la casa-museo di Pascoli, o il lago di Massaciuccoli, ricco di temi pucciniani o il vicino borgo di Collodi, con il Parco di Pinocchio.

La città si decifra in due luoghi. Il primo è un luogo geometrico splendido, qualcosa che affascina, che incanta anche il visitatore più distratto, la Piazza dell’Anfiteatro. Non è tanto, non è solo la forma ellittica a colpire, ma piuttosto l’idea di dare un contenuto ottocentesco alla forma romana. Fu Carlo Ludovico a volere quella piazza, nel 1819, proprio sull’anfiteatro del II secolo d.C. Qui, si passeggia in un luogo surreale, un ideale connubio tra una delle forme classiche (l’ellisse) e una sua reinterpretazione “grafica” contemporanea, anche se “casualmente” ottocentesca. Intorno, un centro storico costellato di chiese, di palazzi, di vicoli. E che ospita il Caffè di Simo, locale frequentato da Pascoli, Puccini, Ungaretti (visite guidate al centro storico, ATL Lucca).

Boulevard pensile

Lucca La piazza vista dall'alto (Foto: By Vip)
La piazza vista dall’alto (Foto: By Vip)

Il secondo luogo-chiave sono le Mura Cinquecentesche, quelle che D’Annunzio chiamava “l’arborato cerchio”. Importanti non solo perché sono intatte (non hanno mai combattuto, non hanno ceduto alle “mode demolitorie” che, da Napoleone in poi, hanno sventrato le città europee e pensare che qui governava una Bonaparte, Elisa) ma soprattutto perché formano un unico boulevard pensile.
Avere una visione dall’alto (seppure da pochi metri) è un modo per meglio comprendere il tessuto cittadino, la sua struttura urbana, insieme al fiume, alle colline, alle Alpi Apuane e alla Montagne Pisane, se si guarda all’esterno.

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Lucca Porta Santa Maria (Foto:By Vip)
Porta Santa Maria (Foto: By Vip)

Le ville lungo le Mura Cinquecentesche

Undici porte, con undici baluardi, più viali alberati sui terrapieni. È questo il tour più affascinante (circa quattro chilometri da fare a piedi o in bicicletta) soprattutto al crepuscolo, quando le nitide luci dell’autunno inoltrato regalano scorci colorati. Poi ci sono i palazzi. In città e intorno, mercanti e banchieri lucchesi dal Quattro all’Ottocento hanno costruito ville-palazzi, spesso con splendidi giardini. È un tour di grande interesse, considerando anche i lavori di artisti e artigiani alle ville lucchesi. Si comincia con l’itinerario dell’Osservatorio, interno alle mura.

Villa Buonvisi (detta anche Villa Bottini, via Elisa, porta San Gregorio) il regno di Elisa, devota e ammirata sorella di Napoleone e perciò Principessa di Lucca e Piombino (1805-1813) e per poco addirittura Granduchessa di Toscana. È una villa urbana di rappresentanza del Cinquecento, un parallelepipedo a due piani, con grandi vetrate e sormontato da una loggia-belvedere. Da vedere la Sala delle Scienze, con le allegorie delle Arti e le lunette con personaggi illustri. Magnifico il giardino. Oggi è sede di rappresentanza del Comune. Villa Guinigi (via della Quarquonia) invece, è gotica del Quattrocento, sede del Museo Nazionale che raccoglie collezioni archeologiche preistoriche, etrusche e romane, sculture e dipinti dal medioevo al barocco, arredi sacri.

Le colline della lucchesia e le Ville del contado

Villa Grabau
Villa Grabau

Ma è “fuori”, in Lucchesia, sulle colline che stanno intorno alla Piana di Lucca, in quel paesaggio che Montaigne ama e descrive, che ci sono le cose migliori. Non lontano dalla città si trova la Villa Reale di Marlia (via Fraga Alta 2, Marlia, Capannori) che Elisa Baciocchi Bonaparte ha voluto unendo i giardini del Seicento al rinnovato palazzo.

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Da vedere il Viale delle Camelie e il Teatro di Verzura, all’aperto, formato da cespugli intagliati, che risalgono ai primitivi giardini seicenteschi; e poi i giardini del Novecento del francese Jacques Greber con boschi, ruscelli e lago. Poi Villa Grabau a San Pancrazio, che è del XVI secolo, rifatta in stile neoclassico, con affreschi in “trompe l’oeil” all’interno. Ha un giardino all’inglese con alberi di alto fusto, un giardino all’italiana con spalliera di leccio a forma di esedra e angoli con agrumi centenari. E una limonaia del Settecento, il Teatro di Verzura, con due fontane con mascheroni grotteschi.

Ville Oliva, Mansi e Torrigiani

Villa Mansi (Foto:Apt Lucca)
Villa Mansi (Foto: Apt Lucca)

Villa Oliva (sempre a San Pancrazio) palazzo seicentesco con un
colonnato in pietra di Matraia, giardino su tre livelli a mezzogiorno, con un viale di cipressi; a nord un giardino con anfiteatro di lecci, grottesco con giochi d’acqua, statue. C’è una galleria di carpini. Sirena, dell’Abbondanza e Cascatelle, sono le fontane.

La cinque-seicentesca Villa Mansi si trova a Segromigno in Monte. Appartenne a una famiglia di mercanti di seta e ha addirittura il giardino progettato da Juvarra. Quattro settori a trapezio, con due giardini, un prato e le scuderie, che danno eleganza geometrica al complesso. All’interno della villa, dipinti e affreschi. Verso Pescia, a Casigliano, si trova la cinquecentesca Villa Torrigiani, facciata barocca e magnifico parco. Si può vedere il palazzo, completamente arredato, il parco con il ninfeo e i giochi d’acqua, progettato dal grande Le Nôtre, il giardino Teatro di Flora.

Dalle Terme a Puccini

Bagni di Lucca
Bagni di Lucca

Olio e acqua, in natura, si respingono. Non qui, però. A Bagni di Lucca, a ventisette chilometri dalla città, che l’anatomista Gabriele Faloppio (1556) definì “il Paradiso terrestre”, ci sono terme antiche. Se è vero che già i Romani utilizzavano l’olio dopo le terme, per le proprietà emollienti e protettive del fluido, ecco un’applicazione contemporanea  del principio: due giorni di trattamenti, bagno di vapore in grotta naturale, più massaggio all’olio bio-aromatizzato con mirto, o cannella, o lavanda.

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Bagni di Lucca, nella valle del Lima, una delle terme più conosciute e frequentate nell’Ottocento e che per questo si ritrova con palazzi termali e ville, è stata recentemente recuperata. Infine, Puccini. La sua città natale gli dedica un Festival, “Puccini e la sua Lucca”, con concerti alla Basilica di San Giovanni (dove il compositore fu battezzato). Il suo museo è nella casa natale e contiene il pianoforte della Turandot, bozzetti, opere, costumi, foto.

Info: www.turismo.lucca.it/it

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