Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Gorizia, storia e avventure nel Parco Coronini

Donato alla comunità da Guglielmo Coronini, il parco rappresenta per la città un importante polmone verde. Oggi in questo particolare complesso botanico si fa educazione ambientale

Guglielmo Coronini
Guglielmo Coronini

Il Parco di Palazzo Coronini Cronberg è sicuramente uno dei più importanti polmoni verdi di Gorizia, in cui si coniugano armoniosamente arte e natura; ma soprattutto rappresenta un pezzo di storia della città. Il conte Guglielmo Coronini (1905-1990), ultimo discendente della nobile famiglia goriziana, ha fatto in modo che questo scorcio pittoresco di quella che un tempo era chiamata la “Nizza austriaca”, fosse messo a disposizione di tutta la comunità e dei turisti che ogni anno vengono a visitarlo.
Il complesso così concepito si fa risalire al 1880. In quell’anno il conte Alfredo Coronini (1846-1920), facendo tesoro delle esperienze acquisite durante i suoi viaggi in Italia e all’estero, decise di trasformare il piccolo originario giardino all’italiana a pianta quadrata, posto a fianco del palazzo, in uno splendido parco all’inglese.
Sfruttando l’andamento irregolare del terreno, infatti, progettò un parco di tipo romantico, sviluppato su diversi livelli altimetrici, in cui le varie componenti, naturali e artificiali, concorrono a creare una successione di suggestivi scorci e di pittoresche vedute. 

La vegetazione

Un polmone verde per Gorizia
Un polmone verde per Gorizia

Le essenze botaniche che qui si trovano, concorrono ad aumentare il fascino e l’importanza del parco Coronini. La vegetazione è costituita quasi esclusivamente da specie arboree ed arbustive sempreverdi tipicamente mediterranee e comunque da climi caldi, come palme, tassi, cedri, pini marittimi, cipressi, lecci, lauri, una centenaria quercia da sughero, nespoli del Giappone, bamboo, un Ginkgo Biloba, capaci di evocare climi esotici e solari, secondo una tendenza largamente diffusa a Gorizia nel corso del XIX secolo.
Ma ciò che rende interessante il parco Coronini è il “sesto” di impianto creato con un gusto spiccatamente romantico, che non può far mancare la presenza di piante da fiore particolarmente amate nell’Ottocento quali magnolie, oleandri, rose e camelie.
La grande bellezza ed il valore storico e botanico del parco Coronini lo hanno fatto inserire da quest’anno nel prestigioso circuito dei Grandi Giardini Italiani, un’impresa culturale che opera nell’ambito del “turismo verde”  (rappresenta più di 60 parchi e giardini storici di 13 regioni italiane che ogni anno vengono vistati da oltre 5 milioni di appassionati) e che cura la scoperta del patrimonio artistico e botanico di alcuni paesi facenti parte della nuova Europa.

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A spasso nella natura

Gorizia, storia e avventure nel Parco Coronini

Il parco si estende su quasi cinque ettari di terreno irregolare. Rocce, terrazze, specchi d’acqua, statue e sentieri s’intrecciano armoniosamente con distese a prato, folti boschetti di palme e allori, alberi isolati di pini e cedri secolari.
Camminando lungo i sentieri, nei prati, tra i boschetti si viene catturati dal fascino e dall’armonia che vi regna. Il visitatore viene trasportato in un mondo fatto di rumori e odori, provando sensazioni di libertà e, al tempo stesso, di intimità. 

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