Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

A Rimini la domus del chirurgo

Un eccezionale reperto archeologico ora visibile al pubblico mostra i resti della casa e dello studio di un medico dell’antica Roma. Ritrovati centocinquanta strumenti di lavoro

Gli strumenti chirurgici
Gli strumenti chirurgici

Sono aperti dal 6 dicembre gli scavi di piazza Ferrari a Rimini dove sono stati ritrovati resti di abitazioni dell’antica Roma e la domus del chirurgo. La notizia dei reperti, che per la casa del chirurgo costituiscono un patrimonio unico, ha fatto il giro del mondo nei giorni scorsi, a scavi e lavori ultimati, anche se il primo ritrovamento risale al 1989. La domus del chirurgo, il palazzo tardo antico adiacente e alcune tombe risalenti all’alto medioevo si aggiungono al vero e proprio tesoro degli scavi, custodito al museo archeologico: si tratta di 150 strumenti chirurgici, una dotazione medica di grande valore per la sua completezza, che ha pochi precedenti, eccetto alcuni reperti di Pompei e altri custoditi in Germania. 

Domus del Chirurgo
Domus del Chirurgo

“La domus del chirurgo venne distrutta da un incendio, poco dopo la metà del III secolo dopo Cristo”, spiega Jacopo Ortalli, direttore degli scavi. “Questo spiega perché gli strumenti chirurgici, sommersi, si siano conservati così bene e siano ancora oggi ben riconoscibili”. Sono rimasti bisturi, pinze per estrarre i denti, un attrezzo per estrarre le frecce dal corpo, mortai, bilance e contenitori per la preparazione dei farmaci, un vaso termico conformato a piede per applicazioni curative. Testi e fonti scritte parlano spesso delle pratiche mediche presso la Roma antica, ma tutt’altro impatto ha poter vedere con i propri occhi “gli attrezzi del mestiere” di un chirurgo che esercitava prima dell’anestesia e delle tecnologie elettroniche. “Pensiamo si trattasse di un medico che aveva lavorato in precedenza presso i valetudinaria, gli unici ospedali del tempo, dislocati lungo i confini dell’impero romano per i legionari”, continua Ortalli. Trasferitosi a Rimini, il medico continuò a operare “molto probabilmente su malattie maschili, perché mancano dal corredo strumenti di ostetricia e ginecologia, e praticando per lo più operazioni per traumi ossei”. Nella domus, gli scavi hanno permesso di individuare lo studio del chirurgo, un ambulatorio domestico e una camera da letto dove ospitava i pazienti per brevi degenze.

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Reperti al museo
Reperti al museo

I romani, spiega Ortalli, avevano un’ottima conoscenza della medicina, eredi di una tradizione lontana che veniva da Ippocrate e Galeno e che “fu la base della medicina medievale”, tanto che alcuni degli strumenti ritrovati a Rimini, nella forma, sono rimasti uguali a quelli utilizzati nel corso dei secoli sino all’Ottocento. Nel complesso archeologico di piazza Ferrari da ammirare ci sono anche le decorazioni architettoniche scampate all’incendio, mosaici e affreschi, mentre al museo archeologico si trovano alcuni esemplari di arredi e suppellettili domestiche ritrovate nella domus. Gli scavi hanno portato alla luce anche i resti di un palazzo romano più tardo, edificato tra il V e il VI secolo dopo Cristo, e quelli di un piccolo cimitero di origini altomedievali. L’intero complesso archeologico ha una superficie di 700 metri quadri e, dopo l’inagurazione e i festeggiamenti dei corsi scorsi, è oggi accessibile al pubblico, in visite libere e guidate.

Domus del chirurgo e complesso archeologico di piazza Ferrari.
Orari: fino al 15 giugno 2008, da martedì a sabato 8.30-12.30 e 17-19; domenica e festivi 16-19;
dal 16 giugno al 15 settembre; da martedì a sabato 10-12.30 e 16.30-19.30; domenica e festivi 16.30-19.30; martedì di luglio e agosto anche 21-23

Informazioni e  biglietti al Museo della città, Via Tonini 1, Rimini
Tel. 0541/21482, musei@comune.rimini.it

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