Diamante è una località turistica della provincia di Cosenza, situata nella parte settentrionale della costa calabra che si affaccia sul Tirreno, ribattezzata “Riviera dei Cedri”. Si colloca ai piedi del Monte La Caccia, sul quale svetta il maestoso Massiccio della Montea che raggiunge quota 1785 metri. Il centro storico della cittadina è arroccato sugli scogli del cosiddetto “Trijùnu” e del “Timpùnu”, che modellano una punta naturale dalla caratteristica forma di foglia trilobata, dal nome greco “Trion” (foglia di fico). Il nome della località dice già tutto. Diamante infatti risplende, luccica, abbaglia. Da un certo punto di vista è davvero così; sole per gran parte dell’anno, clima gradevole grazie al verde dei monti e alle brezze marine, paesaggi incantevoli, spiagge frequentatissime con la bella stagione, piacevoli passeggiate a mare sia a ponente che a levante.
Protetti da una Madonna lignea
Nel centro storico c’è la chiesa della Madonna dell’Immacolata.Malgrado la dedicazione, non è stata edificata per il culto dell’Immacolata, bensì per quello dell’Addolorata. La statua lignea, all’interno della chiesa, testimonia delle sofferenze patite dai diamantesi negli anni precedenti il 1736, per via di terribili epidemie e disastrosi terremoti. La “storia” della statua entra in gioco dopo che un bastimento che doveva trasportarla in Sicilia, si bloccò misteriosamente proprio davanti al paese. Venne deciso di collocare il manufatto ligneo nella chiesa, per evitargli danni che ne avrebbero compromesso la bellezza. Segue poi la leggenda popolare che racconta come la statua avesse le braccia incrociate sul petto al momento dell’ingresso nell’edificio religioso e che si presentasse al parroco, il mattino successivo, con un braccio sollevato verso il cielo e tre dita aperte, segno evidente di protezione dalle terribili piaghe che Diamante e tutta la Calabria avevano sofferto: fame, guerre, terremoti e altre calamità naturali. Grazie a questo miracolo, la popolazione in festa impedì che la statua venisse collocata di nuovo sul battello.
Nel mare di Diamante
Per gli appassionati del mare e dell’esplorazione subacquea, grazie all’imbarcazione “Occhio Marino”, sono possibili fantastiche escursioni alla scoperta del magico mondo sottomarino del Golfo di Policastro. E’ un’imbarcazione in grado di trasportare sedici passeggeri ed è munita di pareti trasparenti sotto il pelo dell’acqua, tali da consentire la visione dei fondali. Il tratto di mare che va da San Nicola Arcella fino a Diamante è di grande interesse subacqueo. Gli abitanti della zona consigliano immersioni soprattutto nei mesi di giugno, luglio e settembre. Immergersi in agosto, al contrario, non è consigliabile per la folta presenza di turisti e villeggianti; molto meglio, a patto d’essere convenientemente attrezzati, le immersioni notturne. Dalla torre costiera di San Nicola Arcella a Capo Scalea, la parete esterna a picco continua su fondali che superano i trenta metri prima di incontrare il fondo sabbioso tra la Baia del Carpino e il comune di Scalea; è una zona ricca di grotte, fenditure, canaloni, cornicioni e franate di massi.
Cirella e il suo antico borgo
La piana alluvionale del fiume Lao e la sua spiaggia sabbiosa, ci separano per un tratto di dieci chilometri dall’ultimo evidente tratto roccioso della Riviera dei Cedri: interessante, inoltre, l’intero percorso costiero che va da Diamante agli scogli emersi di Santa Letterata. Al largo si estende una secca il cui fronte meridionale accidentato scende più o meno rapidamente fino a venti metri. Vi si possono ancora incontrare corvine, saraghi maggiori e qualche cerniotta. Circa sette chilometri a nord di Diamante, ecco la frazione di Cirella, con il suo antico borgo a poche centinaia di metri sul livello del mare: all’interno delle mura medievali si innalzano la chiesa madre di San Nicola Magno, il convento di San Francesco, costruito nel 1545 e la chiesa annessa al convento dedicata alla Madonna delle Grazie, risalente al 1558, oltre al nuovo teatro di recente costruzione che ospita interessanti spettacoli e manifestazioni teatrali. Lungo sentieri scoscesi vale la pena di raggiungere e ammirare i ruderi della vecchia Cirella. Nel paese troviamo la Parrocchia e la piazza Santa Maria dei Fiori.
Museo pittorico a cielo aperto
Torniamo a Diamante. Cittadina di circa cinquemila abitanti, è uno dei sette comuni calabresi appartenenti al Club dei Borghi più belli d’Italia. E questo anche grazie ai circa centocinquanta murales che abbelliscono le vie e le piazze, particolare che le ha consentito di entrare a far parte del circuito delle “Città dipinte”, associazione di comuni promossa dall’APT di Varese, nella quale la “perla” del Tirreno occupa addirittura il primo posto, dato che possiede il più alto numero di opere di artisti italiani.
Per le Via di Diamante
E’ a buon diritto definita la “città dei murales”, per via dei numerosi affreschi sui muri, sulle facciate dei palazzi e delle abitazioni del borgo; murales disegnati con stile e passione da pittori e disegnatori di professione, artisti di strada, abitanti del luogo e ora anche da studenti, desiderosi di figurare anch’essi tra le firme prestigiose della più stravagante collezione di opere “on the wall”; un vero e proprio museo pittorico di immagini e colori a cielo aperto, lanciato nel 1981 dal pittore Nani Razzetti. Ogni anno, nel mese di giugno, i murales vengono sottoposti a minuziosi interventi di conservazione e manutenzione, con la stessa cura riservata ai beni culturali di valore e prestigio nazionale. Il numero dei murales è in costante crescita; ogni spazio utile del borgo viene infatti “prenotato” dagli artisti. Col tempo, gli itinerari interni alla scoperta dei murales di Diamante sono divenuti una vera e propria attrazione turistica.
Un Peperoncino “Accademico”
Il marchio distintivo di Diamante è senza dubbio collegabile alla tradizione del peperoncino, che viene celebrato con uno speciale Festival Nazionale che si svolge nella prima settimana del mese di settembre e raccoglie i principali produttori della zona. Stand, degustazioni e speciali ricette accompagnano curiosi e addetti ai lavori; non a caso proprio nella “città dei murales” ha sede la speciale Accademia Nazionale del Peperoncino, definita dalla stampa tedesca “la più bella manifestazione del mondo dedicata a Sua Maestà il peperoncino”. E’ senz’altro l’evento più atteso dell’anno quello promosso dall’Accademia; appuntamento unico per i turisti in salsa piccante della Riviera dei Cedri, con giornate di arte, cultura, musica e gastronomia.
Peperoncino Jazz Festival
Negozi, bar, esercizi commerciali e l’intero paese si uniscono nel festeggiare con speciali addobbi e gadget il prodotto tipico locale per eccellenza, che domina la scena in un vero e proprio teatro improvvisato per le vie del centro, con il seguito di postazioni gastronomiche ricche di tutte le prelibatezze piccanti, a base di peperoncino, naturalmente!
Spettacoli, danze, musica (come l’evento collaterale Peperoncino Jazz Festival) si uniscono in un corollario di suoni, calori e atmosfere, nelle calde notti calabre. Tutto si svolge all’aperto: degustazioni di specialità piccanti, piatti della tradizione e le ultime “novità infuocate”. Gli addetti ai lavori che frequentano il Festival sono i rappresentanti principali di uno dei segmenti culinari maggiormente in movimento: botteghe artigiane di tutta Italia, aziende specializzate e ristoranti tipici della gastronomia piccante si ritrovano in quella che di fatto è diventata una Festa popolare, allietata per di più da piatti di grande successo: “ciambotta i milangiani” come primo, “la zuppa d’erve e i brodi di gaddina” come secondo, quindi la “crostata del diavolo” come dolce.
Piccante in tutti i sensi …
Oltre ai “laboratori del gusto”, a mostre di pittura e fotografia, vi è anche un Festival del cinema “piccante”, convegni medici, cabaret, gare, tornei e spettacoli teatrali. Di grande attrazione resta la documentazione e le pubblicazioni sulla funzione del peperoncino nello stimolare l’eros e la passione sessuale, con testimonianze letterarie e storiche riguardanti la stretta relazione esistente fra peperoncino ed eros, tramandata nel corso dei secoli, oltre al bagaglio di credenze popolari che lo vogliono dotato di proprietà “caccia-malocchio”. Sempre nel segno del “piccante”, ecco ancora un Campionato italiano di satira intitolato “Vignette sul ring”, con vignettisti impegnati nelle tre serate del Festival a contendersi il titolo dal vivo, al cospetto di un pubblico divertito e di una giuria “specializzata”! Sempre atteso è infine il “Campionato italiano mangiatori di peperoncino”, con partecipanti che vengono da tutta Italia, determinati a battere il record di Francesco Vecchio, un medico di Erba, che in mezz’ora ha ingurgitato ben ottocento grammi dell’ormai celebre “spezia infuocata”.
Un’Accademia internazionale
Diamante è sede dell’Accademia Italiana del Peperoncino Onlus, fondata nel 1994 dal giornalista e gastronomo Enzo Monaco. L’accademia, si legge nello statuto, ha per obiettivo quello di approfondire e diffondere in Italia la “cultura piccante” e le cosiddette “specialità infuocate”.
Le finalità dell’Accademia sono chiaramente espresse nell’articolo 2 dello Statuto, che recita testualmente: “L’Associazione si propone di creare, approfondire e diffondere una vera e propria cultura del peperoncino”. Sono oltre cinquemila i soci dell’Accademia e sessanta le delegazioni che operano nelle principali città italiane e straniere; all’estero esistono sedi a New York, Tokyo, Parigi, Monaco di Baviera, Basilea, Sydney e Losanna. Promosso dall’Accademia, c’è anche il Museo del Peperoncino di Maierà, località nell’immediato entroterra, a soli quattro chilometri di distanza dalla Riviera dei Cedri.
Il Museo è situato nello storico Palazzo ducale.
Informazioni:
www.peperoncino.org
www.hoteladiamante.com
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