Venerdì 17 Maggio 2024 - Anno XXII

Natura prossima ventura

Il 2007 è giunto al capolinea, così come, a detta di molti, al capolinea pare si stia avviando anche il mondo in cui viviamo. Che sarebbe al contrario da rispettare e proteggere con la stessa attenzione che dedichiamo alle mura domestiche

Risorse limitate

Salvaguardia dell'ambiente, un dovere per tutti
Salvaguardia dell’ambiente, un dovere per tutti

Peggiorerà o si stabilizzerà il tanto temuto “buco” nell’ozono? Riusciremo a bonificare – o a non inquinare ulteriormente – i nostri mari e le nostre coste?
E per l’aria che respiriamo, quale destino ci aspetta, se si continua a disboscare dissennatamente foreste immense come quelle amazzoniche o siberiane?
I mutamenti climatici, l’aumento della temperatura, sono sintomi premonitori dei quali terremo conto, o lasceremo che ogni cosa peggiori?
La cappa roseo-grigiastra che incombe sugli agglomerati urbani, peggiorerà o ci darà tregua, consentendo ai nostri polmoni (anche a quelli dei non-fumatori) di non incatramarsi in maniera irreversibile?
Avremo la possibilità di bere acqua dai rubinetti di casa e di nutrirci senza temere strane manipolazioni alimentari?
Mille e mille domande che vorrebbero avere risposte rassicuranti. A peggiorare il quadro d’assieme, ecco che subiamo, senza alcun potere di intervento, l’instabilità degli equilibri mondiali. Giustificato il timore che tutto precipiti.

Qualcosa sta cambiando

Un mondo da proteggere per le generazioni future
Un mondo da proteggere per le generazioni future

L’uomo è un animale onnivoro che ha sin qui considerato la Terra come un’entità fisica dalle risorse illimitate, inesauribili. Non è più così; non può più essere così.
Se gran parte del genere umano – specie di quella casta che detiene il potere – ritiene un proprio diritto sfruttare determinate risorse naturali, senza alcun rispetto per l’ambiente, per fortuna si va facendo sempre più folta la schiera di coloro che hanno capito che il prezzo da pagare è troppo elevato.
Arriverà il momento, se non vi si porrà rimedio, che non avremo più soldi in cassa da spendere; la bancarotta sarà inevitabile e nessuna sentenza di tribunale ci potrà rimettere in pista.
Quindi, coltiviamo come un benefico segno del destino quel senso di colpa e di vergogna che attanaglia molti di noi. Solo così avremo la coscienza e la forza per opporci agli scempi cui purtroppo siamo costretti ad assistere.
Cerchiamo di renderci conto che non ne possiamo fare a meno; che nessun vantaggio materiale – effimero – arriva a giustificare tanta ottusità, tanta voluta cecità. I beni naturali e architettonici del mondo, specie quelli della nostra meravigliosa penisola, meritano maggior rispetto; meritano una considerazione e un amore che, se opportunamente distribuiti, consentiranno di migliorare davvero la tanto decantata “qualità della vita”.

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Noi, più “orsi” degli orsi

Natura prossima ventura

Le Alpi che ci circondano hanno diritto a qualche sciata in meno e a qualche albero in più. Le zone verdi di pianure e colline ringrazieranno se potranno sopravvivere alle invadenti colate di cemento.
Ha perfettamente ragione Hans Roth, un simpatico bernese dagli occhi chiari e dalla barba folta, che trascorre le proprie giornate di lavoro – e molte notti – fra i monti della Maiella, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, di definire: “…una porzione di natura integra, com’era mille e più anni fa, una testimonianza da conservare così com’è, senza che ciò dia alcun beneficio materiale – immediato o previsto – all’uomo”.  Gli orsi del Parco, almeno loro, gliene sono grati.
Tutto questo per il rispetto che dobbiamo al mondo che ci ospita e per il rispetto che dovremmo a noi stessi, alla nostra tanto sbandierata superiorità intellettuale.
Non è in discussione il progresso in sé e il miglioramento delle condizioni di vita, specie della maggioranza della popolazione mondiale. Ma è un traguardo che si può ottenere senza inutili eccessi o spoliazioni.
Riusciremo noi, orsi che siamo, ad essere grati a chi ci ha permesso di vivere in un pianeta che, malgrado tutto, è di una bellezza che emoziona?

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