Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Tralicci elettrici, accordo per salvaguardare gli uccelli

L’impegno è stato preso da Terna, la società che gestisce la Rete elettrica nazionale, e dalla Lipu per far luce sul fenomeno della collisione dei volatili con tralicci e fili

Gianni Armani (Terna) e Elena D'Andrea (Lipu) firmano l'accordo
Gianni Armani (Terna) e Elena D’Andrea (Lipu) firmano l’accordo

11 dicembre – L’impatto con le linee elettriche può rivelarsi letale per gli uccelli, migratori o stanziali che siano. A oggi però manca uno studio sistematico e su scala nazionale che abbia quantificato questo fenomeno e fatto il punto sul rapporto che c’è tra elettrodotti e avifauna. Per questo motivo Terna, la società che gestisce la Rete elettrica nazionale, e la Lipu, Lega italiana protezione uccelli, hanno siglato oggi un accordo. L’impegno, della durata di 16 mesi, prevede sopralluoghi periodici in sei aree su tutto il territorio nazionale per un totale di circa 170 chilometri di rete elettrica di proprietà di Terna. Si tratta di zone individuate in base all’alta presenza di uccelli selvatici che risultano importanti per la loro migrazione, sosta e riproduzione: Parco Nazionale del Gran Paradiso, Parco Nazionale dello Stelvio, Carso Triestino, Valli di Comacchio, Monti della Tolfa e Stretto di Messina, più una settima area gestita dalla Lipu, la Riserva Naturale Lago di Montepulciano in provincia di Siena.

Dati certi sull’elettrocuzione

Tralicci
Tralicci

"Una quantificazione oggettiva degli impatti è un elemento indispensabile per impostare qualunque azione di mitigazione", ha sottolineato Gianni Armani, responsabile pianificazione e sviluppo rete di Terna, che ha aggiunto che "al contrario, alcune ricerche dimostrano che la presenza di infrastrutture di rete può portare all’avifauna alcuni benefici tra cui la possibilità di costruire sulle basi dei tralicci siti di nidificazione e appostamento".
I soli dati certi sul fenomeno della collisione sono quelli che riguardano l’elettrocuzione, cioè la morte per fulminazione dei volatili che toccano contemporaneamente con le ali due conduttori. Una circostanza che si verifica solo nel caso di contatto con elettrodotti in media e bassa tensione.

LEGGI ANCHE  Andar per castelli nella Milano ducale

Collisione con conduttori e tralicci

Gipeto in volo (Archivio Lipu - Foto di Michele Mendi)
Gipeto in volo (Archivio Lipu – Foto di Michele Mendi)

Per le linee in alta tensione, invece, l’elettrocuzione non è possibile. La distanza di almeno tre metri tra i conduttori esclude infatti che le specie di uccelli nostrane possano restarne vittima. Nel caso dell’alta tensione si riscontra al contrario il caso della collisione degli uccelli contro i conduttori e i tralicci. Un’ipotesi che coinvolge aironi, cicogne bianche, fenicotteri e molte specie di passeriformi e rapaci, sia diurni che notturni.
"Il progetto con Terna", ha commentato Elena D’Andrea, direttore generale Lipu, "rappresenta un’opportunità per prevenire i danni per le popolazioni di uccelli in queste magnifiche aree naturali del paese, così particolarmente utilizzate per la sosta o la migrazione. In questo modo – ha aggiunto – si prosegue il percorso intrapreso dal decreto emanato nel 2007 dal ministro dell’Ambiente volto a minimizzare gli impatti degli elettrodotti in zone sensibili come le Zone a Protezione Speciale".

Condividi sui social: