Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Giramondo per amore

viaggio Foto di annca da Pixabay

Una vita spesa a viaggiare e non è ancora giunto il momento di fermarsi, malgrado l’età. Fiammetta Positano, una “viaggiatrice-fotografa-scrittrice” tecnologica, come ama definirsi, racconta le “magie” che il viaggio, qualunque esso sia, procura

 viaggio India
India

Quella del viaggio è una modalità della giovinezza che con il tempo, vuoi all’improvviso vuoi gradatamente, si esaurisce? Può essere. Dipende da come ci sentiamo vivi, da ciò che ci fa sentire vivi, da come alimentiamo la fiamma.
Fiammetta è proprio come suggerisce il suo nome: una piccola fiamma.
Fiammetta Positano De Vincentiis ha compiuto 87 anni e non ha ancora perso il desiderio di vedere il mondo: per poterla incontrare abbiamo dovuto aspettare il ritorno dal suo viaggio alle Maldive. Giornalista, fotografa e scrittrice, ha visitato oltre centotrenta paesi e non fa pesare nemmeno un grammo della sua esperienza di vita, forse perché lei stessa non ne sente il peso. Racconta piacevolmente una vita intensa, senza insistere troppo su se stessa, con una levità di spirito e una freschezza incantevoli.
“Giramondo per amore” è come lei si definisce ed è anche il titolo di uno dei suoi libri.

Incrociatori per il Sol Levante

Fiammetta Positano nella sua casa a Milano
Fiammetta Positano nella sua casa a Milano

Cosa l’ha spinta a viaggiare così tanto?
“Ho girato il mondo per cercare mio padre, un uomo che amavo teneramente e che è morto quando avevo vent’anni. Lo vedevo poco perché era sempre in viaggio, ma i giorni passati con lui sono stati i più belli della mia vita. Era nato a Bari nel 1878, aveva tre lauree e parlava sette lingue, tra cui il giapponese e a quarant’anni aveva già fatto tre volte il giro del mondo. Era un personaggio affascinante e strano, più un avventuroso che un avventuriero. Era stato ingegnere per il governo argentino e viceconsole argentino in Giappone. Comprava in incognito navi per il governo italiano e accompagnò in Giappone alcuni incrociatori che gli italiani vendettero al Sol Levante in tempi in cui la guerra era lontana. Suo padre era un banchiere, ma era andato in rovina quando lui era ancora bambino. Anche il mio bisnonno da parte di madre era banchiere e quindi ho trascorso un’infanzia dorata, felice. Dal 1929 abito in questa casa nel centro di Milano. Ho tenuto l’usufrutto di queste tre stanze in cui vivo quando non sono in giro. Non possiedo nulla. A furia di viaggiare leggera, ho capito che le cose non servono più di tanto.

Davvero non ha nulla?
“Certo. Ho solo le foto che ho scattato durante i miei viaggi, le quali occupano un intero armadio nella mia stanza. Ora ho finito di riempirlo, non perché ho smesso di fare fotografie, ma perché mi hanno regalato una macchina digitale. Ho anche un portatile, un indirizzo mail e un sito internet (www.fiammettapositano.it). Sono una vecchietta tecnologica!

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Ricordi e ritorni

Mosca
Mosca

Avrà collezionato molti ricordi.
Sì, ma ho anche imparato a dimenticare. Ci sono tante cose che non voglio ricordare. Durante i lunghi viaggi si è costretti a passare tanto tempo con se stessi e, a furia di rimuginare, infine si comprende che a volte è meglio non indagare.

Le sarà di certo capitata qualche brutta esperienza.
Ho viaggiato da sola lungo la via della seta, attraversato la Russia in Transiberiana con due amiche, e tutto in tempi pericolosi. Ma non mi è mai successo niente. Sì, a parte quella volta che sono stata investita da un’auto a Città del Messico e sono stata in ospedale e ingessata per mesi. In Afghanistan una volta sono stata scaricata a forza da un mezzo pubblico e abbandonata da sola in mezzo al nulla, al buio. Poi è passato qualcuno che mi ha aiutata e tutto si è risolto. Tutte cose che possono accadere anche da noi. Non è che qui i pericoli non ci sono.

Le capita spesso di ritornare in luoghi già visti?
Non ho mai rivisto volentieri posti dove ero stata. In passato, una volta che ero stata in un posto, la faccenda era chiusa, il luogo archiviato. Ora non ragiono più così. Mi piace ripensare, soffermarmi con il pensiero sui particolari del viaggio. Sì, ora ci sono posti in cui mi piace, o mi piacerebbe, ritornare.

Quindi a furia di viaggiare si può finire per essere diversi da come si era prima?
Perché no? Si viaggia per scoprire, per aprire la mente. Il viaggio ci plasma, ci cambia.

Il modo di spostarsi che le piace di più?
Adoro viaggiare con i Cargo e sono tra i fondatori del Club del Cargo, ma ora sono troppo vecchia e non posso più. Guardare il mare, i pesci, il cielo ritempra lo spirito e il viaggio in nave in più rilassa.

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Un tè con Agatha Christie

Volti nepalesi
Volti nepalesi

Avrà conosciuto moltissime persone.
Migliaia.

C’è qualcuno che ricorda con particolare piacere?
L’ultima moglie di Pancho Villa, che incontrai nel 1988. Aveva 88 anni, ma era una donna piena di forza, magnetica. Ho conosciuto la nipote di Gauguin alle isole Marchesi. Ero molto amica di Lady Amalia Fleming, moglie di Fleming e biologa di fama mondiale. Era greca e quando andavo ad Atene stavo sempre da lei. Non riesco a non associare Atene al suo bellissimo balcone pieno di rose. Sa che ho incontrato Agatha Christie?

Davvero? Ci racconti l’episodio.
Stavo viaggiando in Nepal, nel 1960, e per una serie di problemi tecnici e logistici rimasi bloccata con altri viaggiatori a Katmandu, dove fummo alloggiati in un albergo. Fu lì che conobbi Agatha Christie e il suo secondo marito. Prendevamo il tè insieme e parlavamo per ore. Era una donna piacevolissima e stranamente sembrava più una brava e modesta massaia inglese che una famosissima scrittrice. Sono rimasta molto impressionata dal lavoro di Don Luciano Cappelli, missionario alle isole Salomone, con il quale ho allacciato una bella amicizia. La sua comunità è composta da persone che sorridono. Certo quelle isole sono un paradiso e già di per sé mettono gioia, ma loro hanno poco o niente e sorridono.

Ha molti amici?
Non potrei vivere senza. Sono loro la mia famiglia e si occupano di me.

Vivere senza annoiarsi

viaggio Afghanistan
Afghanistan

Ha in programma qualche viaggio?
A luglio andrò a San Pietroburgo. È il periodo migliore per visitare questa città. Sono curiosa di vedere come hanno sistemato l’Hermitage. A settembre parto per Tokyo.

C’è qualche posto dove le piacerebbe andare?
Certo, più d’uno. Vorrei andare in Australia e fare il percorso da Perth a Sidney, e poi nella Terra del Fuoco, in Patagonia e in Groenlandia.

Come vive gli spostamenti alla sua età?
Uso i miei 86 anni per ottenere quello che voglio. Le persone sono molto più gentili con una povera vecchietta.

Qual è il paese che le piace di più?
L’Italia, senza alcun dubbio. È il posto più bello del mondo.

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viaggio Dormire sotto le piramidi
Dormire sotto le piramidi

Cosa ha imparato viaggiando?
Tante cose importanti, come per esempio ad arrangiarmi. Non mi piace molto chiedere e soprattutto non ritengo che si debba pretendere nulla dagli altri. Ho imparato soprattutto a non giudicare. Ogni volta che si va da qualche parte si mette dentro qualcosa, questo è il bello.

Ha trovato quello che cercava?
Sì, l’ho trovato. Era dentro di me. Ma se fossi rimasta a casa, forse non l’avrei capito.

Come fa a essere così piena di vita? Come si fa a non spegnersi?
Non sono in grado di insegnare niente a nessuno, ma, se posso permettermi di dare un consiglio, è quello di cercare di non annoiarsi. Io non mi annoio mai. Non so cosa sia la noia.

Cosa sta facendo adesso?
Sto preparando un libro sull’Afghanistan e mi hanno proposto una mostra fotografica al Castello Sforzesco. Ormai affronto gli impegni con calma, sorridendo. Faccio venti minuti di cyclette al giorno. E intanto continuo a vivere.

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