Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Ultimo weekend con Mirò: la terra

Si conclude il 25 maggio a Palazzo dei Diamanti di Ferrara la bella mostra su Mirò che indaga il profondo attaccamento dell’artista per la natia Catalogna, attraverso una selezione di capolavori, la maggior parte dei quali mai esposti nel nostro paese

La masovera (La contadina), luglio 1922 – primavera 1923, © foto Cnac/Mnam Dist. Rmn/© Jean-François Tomasian
La masovera (La contadina), luglio 1922 – primavera 1923, © foto Cnac/Mnam Dist. Rmn/© Jean-François Tomasian

Grande successo per la rassegna organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid in cui è possibile ammirare una selezione di ottantadue opere di uno dei maestri più innovativi e originali del Surrealismo.
Inedita la rilettura della parabola creativa del maestro spagnolo proposta dalla mostra che indaga il percorso dell’artista catalano alla luce del suo profondo rapporto con la terra, dalla data della sua prima personale del 1918, sino alle ultime opere create nell’atelier di Palma di Maiorca.
Tutta l’opera di Mirò è segnata infatti dal fondamentale attaccamento per la sua natia Catalogna, per la sua gente e le sue tradizioni. Egli “contemplava nello strato più profondo della sua memoria le immagini della terra e della vita contadina. Queste non cessarono mai di dimorare in lui e di alimentare la sua arte” afferma il suo biografo e confidente, il poeta Jacques Dupin.

Paesaggio catalano (Il cacciatore), 1923-24, © 2007 MoMa, New York / Scala, Firenze
Paesaggio catalano (Il cacciatore), 1923-24, © 2007 MoMa, New York / Scala, Firenze

Nell’esposizione il tema viene indagato nelle sue più ampie accezioni e simbologie, con opere ispirate al mondo rurale e al culto delle origini, ai temi della sessualità e della fertilità, a quelli legati alla metamorfosi, all’Aldilà e all’eterno susseguirsi di vita e morte.
L’interesse di Mirò nei confronti della terra si manifesta, sul piano formale, in un’esaltazione della materia e dei materiali che compongono l’opera d’arte, scelta che lo porta a raggiungere soluzioni formali inedite e straordinarie, premessa fondamentale di importanti correnti del Novecento, come l’Informale americano ed europeo.
La mostra porta per la prima volta in Italia molti tra i suoi massimi capolavori tra le quali La contadina del 1922-23, dipinto emblematico della produzione di quegli anni, eccezionalmente concesso in prestito dal Centre Pompidou di Parigi.

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Particolare di Figure e uccelli nella notte, 1974, © foto Cnac/Mnam Dist. Rmn/© Philippe Migeat
Particolare di Figure e uccelli nella notte, 1974, © foto Cnac/Mnam Dist. Rmn/© Philippe Migeat

La Terra arata del Guggenheim Museum, e il Paesaggio catalano (Il cacciatore) del Museum of Modern Art, sono due opere capitali del 1923-24, entrambe provenienti da New York, che questa mostra offre la rara opportunità di vedere affiancate. Il culmine è rappresentato da dipinti dell’estate del 1927, quali Paesaggio (La lepre) del Guggenheim e Paesaggio con coniglio e fiore della National Gallery of Australia di Canberra. In queste tele di grande formato Mirò rievoca una Catalogna primordiale, dando vita ad un personale mito della genesi.
Raggiunto il successo, a partire dal 1928 Mirò conduce una profonda riflessione sulle componenti dell’opera d’arte, il cui esito sono i collage e gli assemblaggi dei primi anni Trenta, come ad esempio l’Oggetto del MoMA, costruzione del 1931, che rappresenta la prima incursione dell’artista del campo della scultura.
La mostra si chiude con un capolavoro della tarda maturità esposto in rarissime occasioni, Figure e uccelli nella notte (1974) del Centre Pompidou, un immenso murale su tela dipinto con una pennellata gestuale, che evoca la palpitazione oscura della notte e la potenza misteriosa dei principi vitali della natura nella loro incessante trasformazione.

"Mirò: la terra"
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Fino al 25 maggio 2008
Orario: dalla domenica al giovedì dalle 9 alle 20; venerdì e sabato 9 alle 22
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, scuole euro 4
Per informazioni: 0532 244949
www.palazzodiamanti.it

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