Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Ötztal, la Valle dell’Acqua

Fra le Alpi italo-austriache una natura decisamente “naturale”. Monti, valli, prati, fiumi, laghi e piccoli centri attrezzati per accogliere chi desidera sport e riposo, emozioni e salute. Regno incontrastato dell’acqua, in tutte le sue mutevoli forme

Il villaggio di Ötz © Ötztal Tourismus/Foto: Bernd Ritschel
Il villaggio di Ötz © Ötztal Tourismus/Foto: Bernd Ritschel

“Salus per aquam” (la salute attraverso l’acqua) dicevano i Romani, anche se alcuni dubitano che si tratti di una frase coniata al tempo dei  latini. L’acronimo corrispondente sarebbe “spa”, che oggi serve ad indicare le terme. Alcuni, però, fanno risalire il nomignolo alla città belga di Spa, antico centro termale. “Anyway”, come direbbero gli inglesi, l’acqua porta salute. E la valle tirolese della Ötztal, è piena d’acqua.
Da dove cominciare? Dall’acqua imprigionata, vale a dire dai ghiacciai. Con un flash back, quello legato alla scoperta di Ötzi, l’uomo del Similaun, delle montagne di Ötztal. Come ognun sa, la venerabile mummia si trova ora al Museo apposito di Bolzano, grazie al fatto che un accordo del 1922, quando si è tracciato il confine tra Austria e Italia, la zona era ricoperta da ghiaccio spesso venti metri, e i rilievi topografici danno il luogo di ritrovamento in territorio italiano, sudtirolese.
Per contro, agli austriaci hanno pensato di fare a Umhausen il villaggio di Ötzi. Non è la stessa cosa, ma almeno c’è un richiamo.

Fra le cime del Tirolo

Le cime delle Alpi italo-austriache © Ötztal Tourismus
Le cime delle Alpi italo-austriache © Ötztal Tourismus

Ma le Alpi sono quelle di Ötztal, che si raggiungono con una panoramica “alpenstrasse”, tutta tornanti e grandi paesaggi. Dalla Passiria si sale al Timmelsjoch o Passo del Rombo, (confine austro-italiano più alto, a 2509 metri).
Passo di epoca romana e medievale, strada dei contrabbandieri e dei mercanti, acquavite e frutta verso nord, sale, grasso e lino verso sud, il Timmelsjoch è sempre stato qualcosa di pauroso e di affascinante, raggiunto dalla strada solo nel 1963.
La premessa è per dire che al Timmelsjoch si ha un panorama dei ghiacciai della valle: il Rettenbach e il Tiefenbach, e altri ottantaquattro, una delle aree glaciali più grandi dell’Austria. Poi si vedono quelle Ötztaler Alpen, la Hochwilde, la Hochfirst, per esempio, che sono anche il logo turistico della valle; un susseguirsi di piramidi che sembra un disegno geometrico. Per inciso, ci sono sessantatremila in valle, e anche questo è un bel record. E poi è la valle che è spettacolare.
Dal Passo all’Inn (sessantasette chilometri) stesa su tre livelli dall’erosione glaciale, è larga e piatta, ma con montagne ripide, balconi erbosi, cascate. Da Vent a Obergurgl, da Ötz a Längefeld, è una sequenza di paesini che hanno mantenuto le loro caratteristiche, con molte case da vedere, e con le tradizioni legate all’agricoltura di montagna.

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Ghiacci e neve per lo sci

Escursione sul Rofenkar © Ötztal Tourismus/Foto: Bernd Ritschel
Escursione sul Rofenkar © Ötztal Tourismus/Foto: Bernd Ritschel

C’è una Strada dei Ghiacciai (Gletcherstrasse) panoramica, che sale alla base dei due ghiacciai (c’è anche un tunnel, il più alto d’Europa). Da qui, si sale con la cabinovia allo Schwarze Schneid (3340 metri) o al Tiefenbachkogl (3249 metri) dove ci sono piattaforme panoramiche che danno ancora una volta una magnifica vista sulle Alpi di Ötztal, di Stubai e sulle Dolomiti, fino alla Marmolada.
Che fare? Beh, si può pensare a tranquille discese con gli sci (se il ghiacciaio è aperto) ammirando di tanto in tanto gli allenamenti delle squadre agonistiche, oppure a più impegnative salite-escursioni, cercando poi la discesa sullo strato di neve morbida che ricopre il ghiacciaio. Oppure a un fototour del ghiacciaio, camminando e calandosi in cordata nei crepacci, per ammirare le forme delle pieghe e delle muraglie grigio-azzurre.

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