Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Un’astronave (musicale) all’Arena di Milano

Un avvenimento musicale e non solo, in uno dei luoghi “storici” della città. Un tentativo, coronato da ampio successo, di avvicinare le menti e i corpi degli spettatori di tutte le età. Questo ha significato (e significherà negli anni a venire) “Independance”

L’arte è giovane

Independance è stato un viaggio tra i suoni del compositore Vittorio Cosma, le immagini degli artisti Masbedo e le parole dello scrittore Aldo Nove
Independance è stato un viaggio tra i suoni del compositore Vittorio Cosma, le immagini degli artisti Masbedo e le parole dello scrittore Aldo Nove

L’arte è giovane, si sa. L’arte è dei giovani, non certo nel senso che non la si possa vivere a qualsiasi età, ma in quanto la sua dimensione richiede apertura mentale, la sua essenza è forte e innovativa, qualsiasi espressione o materia essa assuma e per quanto intellettualistica possa diventare. Tanto innovativa che raramente viene accettata nel proprio tempo, in particolare l’espressione musicale; tra tutte la più difficile da recepire. Istintiva, irrazionale, non mediata dovrebbe, a mio parere, essere la fruizione dell’arte. Tutto il resto è pura scienza (o fantascienza?). Chi afferma di “non capirla” non la ama: l’arte non si capisce, ti prende (la pancia) o non ti prende. “Independance” ti prende. O, almeno, mi ha preso giacché l’arte è anche questo: irrimediabilmente soggettiva. Si affannino pure i critici a dare etichette di capolavori alle opere, “arte è tutto quello che gli uomini chiamano tale”, così recita l’attacco di un volume filosofico di un grande docente di estetica dell’Università degli Studi di Milano, Dino Formaggio (che ho avuto la fortuna di avere come professore). Che “Independance” sia o meno arte non è (per me) in discussione: a ognuno l’ardua sentenza.

L'installazione con gli schermi giganti che ha ospitato la manifestazione musicale
L’installazione con gli schermi giganti che ha ospitato la manifestazione musicale

In piena Arena Civica di Milano lo scorso 12 settembre è atterrata un’astronave di idee per l’uomo contemporaneo. Nell’ampio spazio solitamente spoglio, una gigantesca installazione con quattro schermi e al centro una pedana per le performance. Si chiamava “Independance”, l’invito al viaggio nella storia di un uomo, la storia universale, quella di tutti gli uomini in questo nostro 2008. Un episodio, “Independance”, di un più ampio progetto chiamato “Music Across”, che per alcuni anni travalicherà le frontiere tra le arti, spaziando a cavallo delle diverse discipline creative, con la musica a fare da primadonna. Una tre giorni e tre notti di musica, videoarte, immagini, voci, poesia, danza: ecco “Independance”. I requisiti per partire? Spirito giovane, attrazione per le novità, curiosità per i diversi linguaggi artistici. Ecco un evento espressione del nostro tempo, un’opera multimediale in cui il pubblico è spettatore e protagonista; un’opera totale e in fieri, primo anello di una più lunga catena che si snoderà in un crescendo fino all’Expo milanese del 2015, in cui potrà essere uno degli eventi di maggior rilievo.

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Fascino di Independance

La locandina dell'evento
La locandina dell’evento

“Independance” ti prende, ti tira dentro, ti coinvolge in uno spazio aperto, chiuso da quattro megaschermi, dove la videoarte e la musica di giovani emergenti si danno una mano per creare atmosfera, suggestioni, emozioni. Ma cos’è l’evento svoltosi a Milano dal 12 al 14 settembre scorso? L’installazione nell’Arena Civica era notevole: in un ampio spazio (un campo di calcio con pista d’atletica attorno) un gigantesco contenitore definito da quattro schermi, dalle dimensioni di circa sedici metri di lunghezza per nove di altezza, con al centro una pedana in cui gli artisti hanno dato vita ad alcune performance. Che arte era? Non cinema, non teatro, non disco dance ma diverse forme insieme. Che cosa comunicava? L’uomo e il suo disagio nel mondo contemporaneo. Dai primordi a oggi, la vita, la morte, la scienza, l’embrione, l’evoluzione. La forza della natura inquietante. La realtà impazzita. Il cosmo, i pianeti, la materia, il fuoco, le fiamme. Il luna park del mondo. Il flusso insostenibile delle informazioni. La rete. L’allarme.

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