Minchia di Re

In una piccola isola della Sicilia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si consuma la storia di Pina, una ragazza che per sfuggire a un destino di sottomissione e inseguire un sogno d’amore si trasforma in uomo con la complicità silenziosa di un intero paese. Pina diventa Pino e la sua nuova identità la consegna a una esistenza dove tutto ciò che a una femmina sarebbe proibito diventa possibile: la libertà, il potere, l’amore per un’altra donna.

Un romanzo Minchia di Re delicato e potente che ha alla base una storia vera, portata alla luce da Giacomo Pilati. È la storia di una Sicilia, ai tempi dello sbarco dei Mille, dove al centro c’è la famiglia, che salvifica e condanna, e dove, i giudizi della comunità si piegano di fronte al quieto vivere e all’apparenza.

Pina può stare con Sara non tanto perché figlia di un uomo potente, ma perché si finge uomo. È solamente con la forza di questa bugia, che salva il paese dallo scandalo, che la comunità ne accetta l’omosessualità, nascondendola.

Il titolo Minchia di Re da cui è stato tratto il film “Viola di Mare” nasce da un piccolo pesce ermafrodito detto Viola di Mare, molto diffuso in Sicilia, che nel trapanese nella sua fase maschile viene chiamato appunto Minchia di Re. Un caso unico di ermafroditismo come unica è la storia di Pina (Angela, nel film Viola di Mare), che dopo 24 anni vissuti da donna, diventa Pino per sposare il suo grande amore Sara. Questo racconto è la cronaca di una metamorfosi, il resto è tutta invenzione, come dichiara lo stesso autore.