Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Controllo totale

Al via la sperimentazione degli body scanner negli aeroporti italiani. Tra timori e domande

Controlli all'aeroporto di Fiumicino
Controlli all’aeroporto di Fiumicino

Come tutti sapete, da ieri è in funzione presso il Terminal 5 dell’aeroporto di Roma Fiumicino il famoso “Body scanner” un’apparecchiatura elettronica in grado di rilevare la presenza di oggetti indosso a una persona. Siamo ancora in una fase sperimentale che durerà dalle 4 alle 6 settimane e coinvolgerà anche gli aeroporti di Milano Malpensa e Venezia Marco Polo. In questo periodo saranno provati due tipi di apparecchiature, la prima è quella entrata in funzione ieri di “tipo attivo”, cioè che emette onde millimetriche; la seconda è di “tipo passivo” cioè che rileva le onde millimetriche emesse dal corpo umano senza alcun contributo di sorgenti esterne. Sarà poi il CISA, Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aereoporti controlli che sceglierà quali apparecchiature acquistare per gli aeroporti italiani in seguito alla valutazione dei risultati in termini di prestazioni intese come la rilevazione di oggetti e sostanze che non sono individuati dai metal detector tradizionali e di risparmio di tempo per i controlli.

Domande legittime

Il body scanner appare così, una cabina aperta da due parti
Il body scanner appare così, una cabina aperta da due parti

Alessio Quaranta, Direttore Generale dell’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile -, ha sottolineato che il body scanner: “…aumenterà il livello di sicurezza e faciliterà i controlli, sempre nel pieno rispetto del diritto alla privacy e della tutela della salute dei passeggeri”. Proprio su questi punti insiste Carlo Pileri, presidente dell’ADOC, – Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori – che chiede al Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, di pubblicare gli studi scientifici che attestino l’assoluta non nocività del body scanner. Nel suo comunicato, Pileri si pone alcune domande: “Ci chiediamo perché l’Italia debba essere all’avanguardia in Europa nell’adozione di un sistema di controllo che non garantisce in maniera completa il rispetto della salute e della privacy”. E ancora, “Per quanto tempo le immagini rimangono in archivio?”. Pileri sottolinea anche che i body scanner sono “Un mezzo invasivo della privacy” e pertanto chiede che in ogni aeroporto dotato di questi strumenti sia presente un “controllore” nominato dalle associazioni dei consumatori insieme con il Garante della Privacy. Inoltre sottolinea la necessità di “Aumentare del 30% il personale di controllo e dei varchi per non rallentare le operazioni di imbarco”.

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L’Enac risponde

Così appare la persona nello scanner. L'area gialla è quella da controllare manualmente
Così appare la persona nello scanner. L’area gialla è quella da controllare manualmente

Queste domande dell’Adoc erano state in parte anticipate dall’ENAC nel comunicato stampa di ieri, 4 marzo, con il quale annunciava l’avvio della sperimentazione. Per quanto riguarda l’“avanguardia italiana” non è così perché Il body scanner è in uso negli Stati Uniti ed in Europa è utilizzato da qualche anno nei Paesi Bassi ed è in sperimentazione in Francia e nel Regno Unito, per quanto riguarda la privacy, la macchina, solo in caso di positività, indica la zona da controllare su una sagoma umana stilizzata, altrimenti viene dato il segnale di via libera di colore verde. Sulla salute, il Ministero ha dato parere positivo all’utilizzo di questa tecnologia, visto che le onde millimetriche emesse sarebbero inferiori a quelle emesse dagli altri apparecchi elettronici e, in più, non impiegano radiazioni ionizzanti. Infine, il controllo dura circa sei secondi e, se non viene rilevato alcunché il passeggero può passare liberamente, altrimenti è sottoposto a un controllo manuale approfondito. (06/03/2010)

 

Per informazioni:

www.enac.gov.it

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