Domenica 12 Maggio 2024 - Anno XXII

I mini-pinguini di Phillip Island

È uno spettacolo che si ripete sempre: naturale come le maree, come le albe e i tramonti. È noto dal 1880, quando a vederlo, con la stessa meraviglia ma senza la consapevolezza dei nostri giorni, erano gli abitanti di Philip Island, a due ore circa di strada a sud di Melbourne

Sbarchi in successione, a Phillip Island

La gente prende posto sulle gradinate
La gente prende posto sulle gradinate

Si arriva all’imbrunire, quando il sole è già tramontato e la notte vince sul crepuscolo. Il cielo si fa plumbeo ed è perennemente spazzato dai venti. Il percorso si muove attraverso pontili in legno soprelevati che sovrastano il terreno di un’altezza tale da non disturbare le passeggiate dei piccoli abitanti. I pontili portano a delle grandi tribune, dove la gente prende posto sulle gradinate e aspetta, pazientemente, scrutando l’orizzonte dell’oceano. Sulla spiaggia sono montati dei piloni con dei fari che illuminano senza accecare, con una luce dorata che non disturba gli animali. Domina il silenzio della sera; la gente è attenta, fissa con gli occhi davanti a sé la spiaggia e, oltre la spiaggia, il mare che scurisce sempre più fino a diventare nero e la cui superficie è rotta, con ansimi regolari, dal ripetersi delle onde increspate di schiuma. Tutti guardano e c’è una tacita gara ad esser primi nell’avvistamento. L’attesa, anche di pochi minuti soltanto, è eccitante, ma lo sferzare del vento snerva.

Penguin Parade, un evento naturale sempre nuovo

I mini-pinguini di Phillip Island

La gente lascia le tribune e s’incammina sulla via del ritorno. Dalle pensiline luci fioche illuminano la strada parallela dei pinguini che, lì a fianco, sono visibili da vicino. Tutti si fermano e guardano; loro sembrano non accorgersene nemmeno, senza interesse e senza paura per gli umani: diverso l’atteggiamento se vedono un uccello notturno; si fermano circospetti e poi accelerano improvvisamente, proprio come in un cartone animato. Se dalle tribune la visione è d’insieme, qui, dai bordi della pensilina, si possono intuire le piccole storie di ciascuno, le loro personalità, le espressioni. Chi va via impettito, senza esitazioni, chi più guardingo; chi prende la via della collina e si perde tra il verde, chi segue la via principale fin dove può. Girando l’occhio, intorno è tutto un punteggiare di pinguini, ormai individui e non più gruppo, prossimi alle porte di casa e pronti a ritirarsi per una nottata durante la quale digeriranno il cibo di cui hanno fatto scorta in mare. Usciranno prima dell’alba – esattamente come sono rientrati solo dopo il tramonto – perché al buio è più difficile essere attaccati da animali predatori. La strada, tanto, la sanno a memoria anche se non c’è luce. Il mare è lì, ad attenderli, per ripetere ogni giorno questo straordinario spettacolo della natura.

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(30/03/10)

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