Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Abbasso la “Gastronomia”! Viva la “Cucina”!

Siamo stufi di questa artificiosa e consumata parola: Eno-Gastronomia. Riappropriamoci dell’arte del mangiare bene. Con tutto il rispetto per la cucina molecalare e le mousse in bicchiere, ma volete mettere una bella pasta e fagioli?

Piatti “semplici” (e gustosi) e piatti universali

Vongole e fagioli
Vongole e fagioli

Mentre se si parla di Gastronomia, mangiare elaborato, composito, quindi facilmente confondibile e ‘mascherabile’, problemi di territorialità, tipicità non ve ne sono. La Fabada Asturiana (tante carni e insaccati del maiale in pentola con fagioloni bianchi) o il Lacòn con Grelos (spalla di maiale con cime di rapa) o le Almejas Marinera (vongole con fagioloni bianchi) o la Merluza (Nasello) a la Sidra, alias Cucina Asturiana, le puoi mangiare, ovviamente, solo nelle Asturie. Mentre (l’ormai solito) Carpaccio di Salmone o i Datteri avvolti nel Bacon o una Tartina di Foie Gras o i Tournedos alla Rossini (diciamo, definiamoli piatti e piattini specialità della Gastronomia) te li ritrovi sia a New York che a Vladivostok, sia a Oslo che a Città del Capo.

Gastronomia “molecolare” e Pasta e Fagioli

La nuova gastronomia... nel bicchierino
La nuova gastronomia… nel bicchierino

Ma allora, perché, domanda il qui presente, quando ti portano in giro per il mondo ben pochi di quelli che ti hanno invitato ti propongono la loro Cucina, locale, genuina, ‘casereccia’, mentre la maggioranza degli anfitrioni (un pò per un tributo alla ‘divina Gastronomia’, un po’ perché ‘fa chic’ e pure per non rischiare figuracce) ti fanno trovare sul piatto mangiari comuni e banali, primi e secondi che, come più sopra lamentato, puoi trovare in tante altre parti del pianeta? Con tutto il rispetto per la Gastronomia Molecolare (o quel che l’è) … tra (invento un paio di quei mini-mangiarini, piccoli perché fa chic, elucubrati, secondo me a capocchia, dai grandi Chef dei ristoranti ‘à la page’): una mini-tazzina di ‘crème’ centrifugata ai sapori di mentuccia, cannella, pistilli di giusquiamo con bacche di ginepro a 5°, più essenza di latte di coniglia in consommé di pastiglie Valda … o … un mini-bicchierino di mousse di asparagino di bosco, insaporito da piselli macerati in brodo di uova di quaglia vergine, al sapore di pistacchio al rosmarino fresco ma non troppo … o … una bella “Pasta e Fagioli” (con su il canonico filino d’olio ‘di quello bono’ e una generosa aggiunta di pepe). Il gentile lettore cosa preferirebbe?

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P.S. Bibliografia (vabbè, lo so, stante l’età sarò pure conservatore, ma il palato è il mio …) : “Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina (N.B. il Maestro non parla di Gastronomia, ndr) e l’arte di mangiare bene, editori vari” – “Olindo Guerrini, L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa, Franco Muzzio editore”.

 

(27/05/10)

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