Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Il museo è digitale

Uno spazio virtuale farà da contenitore a opere in formato elettronico. La prima mostra è “Valley”, di Tony Oursler. Studia gli effetti della rete Internet con la videoarte

Amdm, il museo digitale
Amdm, il museo digitale

Adobe Museum digital media apre mercoledì 6 ottobre. L’inaugurazione, però, sarà diversa dal rituale taglio del nastro perché il museo è interamente “virtuale”: è uno spazio web interattivo che ospiterà opere realizzate in formato digitale. Video arte, ma anche design, architettura, perfomance e cinematografia potranno comparire nell’iniziativa, nata da un progetto di Piero Frescobaldi, co-fondatore di unit9, società di produzioni digitali; Filippo Innocenti, fondatore della società Spin+ e professore di Tecnologie dell’Architettura al Politecnico di Milano; Goodby, Silverstein and Partners, agenzia pubblicitaria e Adobe. Amdm si presenterà, inizialmente, strutturato come uno spazio fisico: tre livelli, esterno, interno e piano di visita, introdurranno il navigatore a un’esperienza multimediale. La prima mostra annunciata è “Valley”, di Tony Ousler.

Nuove esperienze

Dalla mostra inaugurale
Dalla mostra inaugurale “Valley” di Tony Oursler

Le analogie con le esposizioni con bacheca e cartellino, del resto, non sono molte: un museo in Internet è visitabile sempre, a patto che l’utente abbia una buona connessione di rete per poter assistere a video e ascoltare file sonori, e i suoi “locali” si adattano a diversi modi di allestimento. Le opere saranno accompagnate dal commento di esperti e, una volta concluse le mostre temporanee, saranno accessibili in un archivio.

Progetti di sperimentazione e ricerca di un’arte che metta in gioco più sensi e si cimenti con il multimediale non sono nuovi. Originale potrà essere la formula e la gestione del “museo”. Ousler, autore di videoarte, spiega: “Ho guardato alla poesia di Internet e a ciò che succede lì dentro – nel suo insieme, come la tecnologia entra nelle nostre esistenze, come opera a nostro vantaggio e come è prodotta da noi. Se la mia opera riuscirà a far pensare le persone al modo in cui passano il loro tempo su Internet e a riflettere con se stessi su ciò che questo tempo significa per loro, allora il progetto avrà raggiunto il suo scopo”. (05/10/10)

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Info: www.adobemuseum.com

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