Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Ecuador, natura a gogò

Come una spina dorsale la Cordillera disegna zone geografiche molto diverse tra loro, la Costa, l’Amazonìa, le Ande. Bagnata dal Pacifico ecco Guayaquil, la “Milano” del Paese contrapposta all’andina Quito, la “Roma” ecuadoriana

La laguna de Cuicocha sugli altipiani settentrionali del Paese
La laguna de Cuicocha sugli altipiani settentrionali del Paese

La superficie non è enorme, all’incirca un 10% inferiore a quella dell’Italia (curiosità: almeno un 15% dei 12 milioni di abitanti censiti è emigrato all’estero) e come bene spiega il nome è attraversato dall’equatore. Dati che dovrebbero far pensare a un Paese con una natura, paesaggi, condizioni climatiche abbastanza omogenee, quasi monotone.

E invece l’Ecuador (cui appartengono pure le Galapagos, ma nella proposta turistica del Paese sudamericano queste specialissime isole legate al nome di Darwin fanno storia a sé) colpisce e intriga per la varietà delle sensazioni che provoca nel viaggiatore, per la diversità dei panorami, per le sensazioni (anche fisiche, caldo, freddo, respirazione) provate da chi lo visita.

Prodotti agricoli e del mare, lungo la calda Costa

Una madre con il suo piccolo
Una madre con il suo piccolo

Ecco la piatta Costa, una terra dotata di ogni ben di dio, abbonda la miseria ma non la fame; mangiare non è un problema, i frutti e quant’altro riempia lo stomaco crescono abbondanti, piantagioni di banane (chi non ricorda la United Fruit Company degli sfruttatori ‘yanquis’…) si alternano a campi di riso, alberi colmi di calorici ‘avocados’ fanno ombra a coltivazioni di canna da zucchero (la fai passare sotto una pressa e ne esce un succo ricco di nutrimento). Lungo il Pacifico, rinfrescato dalla corrente di Humboldt, abbondante la pesca di pesce squisito. E sulla costa, se si parla di ‘mariscos’, tra le tante distese di mangrovie non si contano (si dice gestiti e diretti da imprenditori italiani) gli allevamenti di camarones (gamberi) esportati in tanti supermercati del Belpaese (a detta dei puristi dell’alimentazione sembra che il mangime propinato a queste voraci bestiole acquatiche non sia il massimo, ma non è il caso di fare gli schizzinosi).

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Amazzonia, terra del futuro

Le cascate di San Rafael
Le cascate di San Rafael

Trasvolate le Ande da occidente a oriente, piacevole sorpresa per chi ama scoprire posti nuovi – questa terra costituisce davvero una novità anche per molti grandi viaggiatori – ecco l’Amazonìa ecuadoriana. Una miniscoperta che comunque non deve creare sensi di colpa in chi ha ignorato l’esistenza di un ulteriore territorio in quell’immenso, sconfinato, impensabile angolo di mondo chiamato bacino del Rio delle Amazzoni, abbinato in un primo tempo al Brasile, per ovvi motivi storici e geografici, eppoi al Perù. E adesso anche l’Ecuador vuole – e può – essere presente con una sua Amazzonia, laddove si intende una estrema varietà di corsi d’acqua, grande ricchezza di fauna, tribù indigene ancora poco conosciute, etnie differenti dalle non lontane genti andine discendenti dall’impero Inca.

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