Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Vincenzo Vela e i suoi “personaggi”

Garibaldi, Cavour e Carlo Alberto modellati nel gesso. In Svizzera, a Ligornetto, nella casa-museo di Vincenzo Vela c’è un grande “Pantheon Risorgimentale” dove domina il bianco delle sculture e una gatta tricolore accompagna i visitatori di sala in sala

Vincenzo Vela,
Vincenzo Vela, “Giuseppe Garibaldi. Monumento a Giuseppe Garibaldi e alle Giornate Comasche del 1848”, 1888-89

A Ligornetto, piccolo centro del Canton Ticino, c’è la casa-museo dello scultore ottocentesco Vincenzo Vela. Una monumentale gipsoteca che occupa il grandioso ottagono che si può definire Pantheon Risorgimentale, circondati come si è dai personaggi che ora l’Italia si appresta a commemorare  per i 150 anni della sua Unità.

Le due regine di casa Savoia, Maria Teresa e Maria Adelaide, vicine e inginocchiate; Camillo Benso Conte di Cavour, seduto in poltrona e in atteggiamento arguto e riflessivo; il Re Vittorio Emanuele II alla testa dell’esercito sardo; Carlo Alberto sovrano solenne ed elegante di Casa Savoia, cui si deve lo Statuto Albertino, prima carta costituzionale di impronta liberale; poi l’Alfiere, monumento all’esercito Sardo e il gigantesco Giuseppe Garibaldi che indossa un poncho e sfodera la sciabola con un espressione accigliata e indomita, forse insofferente per gli esiti del Risorgimento. La villa è stata ristrutturata nove anni fa dall’architetto Mario Botta e ospita anche una gatta tricolore che si sposta di sala in sala seguendo i visitatori. La micia si chiama Macchia e non si è più mossa dalla casa-museo da quando, circa due anni fa, è capitata da quelle parti: ora la gattina vive tra il giardino e le sale ed è diventata protagonista anche di un libretto illustrato per i piccoli visitatori del museo.

Un’Italia da salvare?

La gatta che si aggira tra le sale della gipsoteca
La gatta che si aggira tra le sale della gipsoteca

Un Risorgimento vissuto da Vincenzo Vela nell’Ottocento con grande entusiasmo e in prima persona. Oggi si discute molto su aspetti positivi e negativi dei protagonisti e degli eventi che portarono all’Unità. Nel libro appena uscito “Salviamo l’Italia”, lo storico inglese Paul Ginsborg, accanto alle connotazioni negative, pone le virtù italiane da salvare: l’amor di patria risorgimentale, la tradizione delle libertà comunali, la saggezza riflessiva, la mitezza e la benevolenza del popolo.

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Salvare l’Italia oggi significa proiettare ciò che di bello, di buono e di giusto c’è nel nostro Paese e sconfiggere con la partecipazione comune ciò che di brutto, di cattivo e d’ingiusto vi si oppone. Come dire: un nuovo Risorgimento!

(16/11/10)

Il parco del museo
Il parco del museo

La Storia d’Italia nella casa-museo di Vincenzo Vela. Foto di Giovanna Dal Magro

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