Ars-sur-Formans. Jean-Marie Vianney il patrono dei Parroci
Sulla strada per Lione, nella regione della Dombes, ecco infine il villaggio di Ars-sur-Formans (sito internet dell’Ufficio del Turismo: www.ot-ars-pod.fr e www.arsnet.org). Il santo Jean-Marie Vianney vi fu parroco per quarantun anni, a partire dal 1818. La canonizzazione risale al 1925, disposta da Pio XI. Nel 1929, la proclamazione a “patrono” dei parroci di tutto il mondo. L’attuale Basilica di Ars-sur-Formans comprende tre parti distinte: la navata dell’antica chiesa (vi celebrava Vianney, ospita ancora il suo confessionale e molti suoi ricordi, solo il coro non esiste più); l’attuale coro con gli affreschi del pittore lionese Paul Borel; la navata costruita dopo la morte del Santo in suo onore. In una delle cappelle laterali è conservata l’urna con le sue spoglie. Sepolto in chiesa il 16 agosto 1859, il corpo fu riesumato nel giugno 1904. Intatto al momento della beatificazione, fu riposto in un reliquiario nell’aprile del 1905.
Dalla grande “Salette” alla “Salettina” di Maximin
Scendendo a valle, prima si incontra il piccolo cimitero dove sono sepolti dei pellegrini canadesi che morirono nel 1950 in un incidente aereo, poi la cittadina medievale di Corps (il sito della Communaute de Communes du Pays de Corps è www.comcom-paysdecorps.com). Da visitare, la chiesa di St. Pierre, realizzata con gli stili romanico e gotico (anche nella sua varietà “fiammeggiante”); la piazza Grenette e le fortificazioni. Poi una breve sosta davanti alla piccola casa dove Napoleone, di ritorno dall’esilio all’Isola d’Elba, si riposò prima di ripartire verso Parigi per i suoi ultimi cento giorni da Imperatore. Intanto è arrivata l’ora dell’aperitivo, da degustare alla distilleria artigianale “La Salettina” (www.salettina.fr), ospitata nei locali della vecchia casa di Maximin Giraud, uno dei veggenti di La Salette.
Una Cappella dai preziosissimi affreschi
Nelle vicinanze, c’è poi un tesoro dove meno te lo aspetti. Si tratta della Cappella di Notre Dame de Beaumont. È in una sorta di piccolo parcheggio di campagna, un cortile che nel Milanese si direbbe “di cascina”. Casette graziose, con i terrazzini di legno e i vasi di gerani. Poi la chiesetta, che all’esterno ha l’aspetto un po’ dimesso. Si entra e il fiato se ne va. Nel catino absidale, affreschi del quindicesimo secolo intatti nei loro colori. E un’austera fierezza che, come recita una lapide alla sinistra dell’abside, proviene da lontano. Dal 1433, quando la benefattrice di quei luoghi Isabelle d’Harcourt, vedova dell’ultimo Signore di Thoire-Villars, fece costruire la cappella per farvi celebrare regolarmente delle Messe (19/10/2011).
Per informazioni: Ente Nazionale Francese per il Turismo, via Tiziano 32 – 20145 Milano, telefono: 899199072, fax: 02-58486221, sito internet: http://it.rendezvousenfrance.com/it