Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Turismo… che pena le “serate promozionali”!

Serate affollate, desiderio iniziale di partecipazione (diciamo pure ‘anche’ per motivi professionali) e ‘finalino’ conviviale quasi sempre in do minore. Si può cambiare tutto questo? Seguono “consigli gratuiti”…

Turismo... che pena le "serate promozionali"!

 

Che palle (e che tristezza) ‘ste serate turistico-promozionali negli alberghi milanesi (e pure nel resto del Belpaese, perché son certo che la menata è ovunque la stessa; di ‘antasia’anco parlarne)! Serate che poi non sono tali. Perché ‘ai miei tempi’ le manifestazioni promozionali di turismi stranieri, compagnie aeree, navi e alberghi comprendevano pure la cena, beninteso seduti come i signori. Adesso, invece, quasi sempre ti rifilano spumantino, canapè e via andare.

Signore in “nero”: moda o crisi?

Turismo... che pena le "serate promozionali"!

Dopodiché verso le 21, ingurgitata la sbafatina risparmiante (la cena domestica) tutti a casa a vedere la tivù, talché con simile serata a “costo zero”, crea molta brama di inviti a queste manifestazioni che alcuni disperati continuano a definire mondane. Serate pallose non meno che tristi per colpa delle donne, tutte rigorosamente (nessuno ha mai fatto caso?) vestite in nero. Tanto fosco colore (roba che il mio fedele dubàt Mimì Ricapito, avrebbe leccesamente domandato: ma chi t’ha mmuuerto?) forse a causa di una epidemia di vedovanze o di lutti familiari variè? Macché, meno funestamente, e più semplicemente, potrebbe essere stato uno stilista pirla che un bel giorno sentenziò che le donne erano più strafighe se indossanti vesti color pece. E le sciure, obbedienti come soldatine, tutte in nero!, è la Moda, chèrie.

Discorsetto, filmatino, workshop. Quindi: spumantino e canapè

Turismo... che pena le "serate promozionali"!

Una tristezza – quella permeante le “serate turistico-promozionali” – che non provoca abbandoni anzitempo solo perché sulla voglia di fuga dalla mestizia prevale la Spes Ultima Dea. Tutti questi incontri finiscono infatti con “il sorteggio” di qualche goduria turistica (un paio di biglietti d’aereo, una notte in albergo b/b camera doppia) solitamente facente parte del campionario presentato e gentilmente messo in palio dagli anfitrioni. Da quanto sopra si può pertanto evincere che (ben) il 72,3% dei partecipanti (del restante 27,7% fanno parte gli invitanti, i loro pierre e i camerieri) è attirato solo da “lu magnare” (a sbafo) e dalla possibilità di cuccare un bel viaggetto (pur esso a sbafo, ça va sans dire).

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