Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Io, Mosca e la Vittoria

Un giorno di maggio particolare in tutta la Russia quello in cui si celebra la vittoria nella II Guerra Mondiale. Abbiamo vissuto una giornata da moscovita in un tripudio di folla e di bandiere

Abbraccio corale

Veterani e nuove generazioni si incontrano al Parco della Vittoria
Veterani e nuove generazioni si incontrano al Parco della Vittoria

Finito il momento politico-strategico della parata, tantissima gente si reca sulla collina Poklonnaja, al Parco della Vittoria (Park Pobiedy), dove ci sono il Monumento della Vittoria, la chiesa di San Giorgio, il fuoco perenne che esce da una stella circondata dall’acqua e vegliato da un cadetto armato e il Museo militare, per una grande festa spontanea. I veterani in divisa, giustamente e fieramente orgogliosi raccontano incessantemente ai giovani le loro avventure, ricevendo in cambio fiori. Molta gente indossa la tipica bustina color kaki con medaglie e spilline militari e alcuni, perfino la divisa completa. Sono i ragazzi a sentire maggiormente l’importanza di questo giorno. Un gruppetto regge un grande striscione con scritto Spasiba (Grazie) e quando incontra un veterano lo circonda affettuosamente cantandogli canzoni patriottiche. Allora si vede spuntare più di una lacrima di commozione sulle guance di soldati che ne hanno vissute di tutti i colori.

Sentimenti forti

Nove maggio in Piazza Rossa
Nove maggio in Piazza Rossa

La giornata trascorre così, freneticamente tranquilla, chi non va al Parco della Vittoria visita il Cremlino, altro importante simbolo di potenza militare. A sera, poi, tutto si conclude con i classici fuochi d’artificio. L’atmosfera è strana per la miriade di sentimenti che si percepiscono, tanto intensi quanto contradditori: innanzitutto l’orgoglio e la consapevolezza di essere una grande Nazione, nonostante difficoltà e problemi, poi una specie di nostalgia per un’epoca che, negli altri 364 giorni dell’anno ne suscita ben poca. Uno sguardo verso due direzioni opposte contemporaneamente, verso il passato e verso il futuro. In fondo, l’essenza della Russia, un Paese che guarda a occidente e a oriente. Proprio come l’aquila bicefala del suo simbolo.

(06/04/2012)

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