Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

La Sicilia roccaforte dell’omofobia?

Una importante guida turistica Usa sconsiglia l’isola ai turisti gay. La risposta di Alessio Virgili direttore di Quiiky, operatore turistico dedicato a questo segmento di mercato

La Trinacria sarebbe ferma al Medioevo…

La Sicilia roccaforte dell'omofobia?

A lanciare l’impetuoso giudizio sull’isola ci ha pensato la famosa guida turistica americana “Frommer’s”, 8 milioni di copie vendute negli USA. Nella sua quinta edizione, sia cartacea che online, dedicata alla Trinacria, la pubblicazione fondata nel lontano 1957 mette in guardia i viaggiatori gay e lesbiche per non correre il rischio di essere picchiati.

“Anche se l’Italia ha dal 1861 – si legge sul sito – una legislazione liberale sull’omosessualità, la Sicilia rimane uno dei più grandi baluardi dell’omofobia in Europa”. Secondo “Frommer’s” gli isolani esprimono comportamenti anti-gay molto vicini a quelli che erano gli standard del Medioevo. Forse ai redattori della guida è sfuggito che, nel dicembre del 1980, proprio a Palermo si formò il primo nucleo di quello che poi sarebbe diventato l’Arcigay.

Nel mirino anche i comportamenti degli uomini siciliani. “Si tengono per il braccio – c’è scritto – si baciano sulle guance per salutarsi. Questo è il comportamento degli etero, tanto affetto non deve essere interpretato come un’apertura sessuale”. Ma se nonostante tutti questi avvertimenti la voglia di Sicilia non fosse passata, il consiglio di “Frommer’s” è di preferire almeno località come Capri e Taormina (quest’ultima ha ospitato anche illustri personaggi come Tennesse Williams e il suo compagno Frank Merlo). E di preferire città più gay-friendly come Roma e Milano.

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