Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Il Caffè, tanto amato quanto sconosciuto

Prodotto nelle Americhe e in Africa, consumato in tutto il mondo e specialmente in Italia. Il caffè non conosce crisi e merita le attenzioni, mediante una specifica conoscenza, anche da parte di chi è in grado di parlarne con cognizione di causa a un pubblico più vasto

Nasi e lingue “educate” per capire il caffè

Il Caffè, tanto amato quanto sconosciuto

Per aiutare la categoria giornalistica a uscire da questa imbarazzante situazione, Luigi Odello, presidente del Centro studi assaggiatori, che per conto dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano (www.espressoitaliano.org) e l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (www.assaggiatoricaffe.org) ha curato un seminario, che in un paio d’ore dà i primi e principali rudimenti per capire e gustare il caffè, facendone riconoscere le peculiarità. L’ultimo in ordine di tempo, all’inizio di luglio, lo ha organizzato all’Italian Bar di Peck di Milano.

Il suo compito era quello di aprire gli occhi e il naso alla dozzina di giornalisti presenti. Lo ha fatto presentando una mappa sensoriale nella quale si sviscerava fin nei minimi termini le varie senzazioni visive e olfattive dei vari caffè presentati. Più di un giornalista è rimasto sorpreso dalle molte sensazioni che un caffè può dare: almeno pari a quelle che evidenzia un sommelier davanti a un calice di vino.

Sotto la guida di Lugi Odello si è andati a esaminare il colore, con almeno cinque tonalità cromatiche possibili; idem per la tessitura; poi è entrato in campo l’olfatto a cercare gli aromi: un naso “bene educato” può arrivare a identificarne una trentina; e infine, il gusto con una serie di variabili indipendenti assai vasta. Insomma: non si deve bere caffè come dice Bisio nel film “Mediterraneo”: si entra in un bar si ordina si beve si paga si esce. No: il caffè è come la vita, gli risponde saggiamente nel medesimo film Abatantuono: lentamente lo si fa posare sulle labbra e lentamente si odora e si sorseggia.

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