Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

In Calabria e Puglia per ascoltare “Le Rivoltelle”

Elena, voce della band rock tutta al femminile, nell’intervista a Mondointasca, ha raccontato che cos’hanno di speciale i loro live e i posti da vedere prima della fine del mondo professata dai Maya, a cui hanno dedicato una canzone del loro ultimo album

La band rock tutta al femminile,
La band rock tutta al femminile, “Le Rivoltelle”. Le loro pallottole sono le note musicali

 

Se siete tra quei tanti che hanno scelto la Calabria e la Puglia per trascorrere le vacanze estive, non lasciatevi sfuggire l’occasione di andare ad ascoltare dal vivo “Le Rivoltelle”. La band rock tutta al femminile nata nel 2005 dall’incontro tra le calabresi Elena (voce, violino, sax e chitarre), Alessandra (basso, chitarre, cori e voce), Paola (batteria, percussioni e cori) e Angela (chitarre e cori), che ad agosto saranno in tour nella loro terra natale e nel Salento per presentare il loro nuovo disco omonimo. “I nostri live – racconta Elena in questa intervista a Mondontasca – sono molto particolari. Sono quasi degli spettacoli nel concerto. Facciamo degli sketch fra di noi con l’intento di far riflettere, giochiamo col pubblico, ci rifacciamo a temi d’attualità. Chi viene ad ascoltarci ritorna a casa con un sorriso e una riflessione”.

Elena, Alessandra, Paola e Angela le quattro amiche calabresi dal cuore ribelle
Elena, Alessandra, Paola e Angela le quattro amiche calabresi dal cuore ribelle

Da cosa nasce questo vostro secondo album? E a quale tipo di viaggio si adatta a fare da colonna sonora?

Questo disco nasce dall’esigenza di suonare del rock e di comunicare attraverso la musica temi importanti vicini all’universo femminile, e a noi cari in quanto band tutta rosa, come quello dell’anoressia (Taglia 38) e dello stalking (Io ti voglio voglio voglio…). È un disco molto rock con sonorità molto dure che vedo bene per un pubblico giovanile e per una vacanza all’insegna del divertimento puro. Potrebbe fare da colonna sonora per un viaggio a Barcellona o a Londra dove ci si diverte da mattina a sera e sono tante le occasioni dove ascoltare concerti live.

 

Perché la vostra band ha un “cuore ribelle”?

Noi ci portiamo dentro la rabbia di un Sud molto spesso dimenticato e ci facciamo portavoce di quel Sud fatto di gente vera, che lavora. E al tempo stesso sfatiamo anche qualche cliché come quello che vede la donna del sud succube dell’uomo.

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Tropea
Tropea

Il Sud Italia è da sempre una meta estiva molto gettonata. Al turista di turno che cosa consiglieresti di vedere?

Musicalmente la Calabria è una regione molto ricettiva e in estate propone moltissimi concerti live. Chi viene qui in vacanza si aspetta di trascorrere le serate sotto il cielo stellato ascoltando della buona musica. La Calabria è poi anche una regione splendida, con tutte le contraddizioni della nostra terra. Penso a Tropea e ai promontori a picco sul mare così belli da togliere il fiato. Anche il Salento è un pullulare di posti da vedere. In estrema sintesi mi sento di dire che la Puglia è più divertimento mentre la Calabria è più paesaggi.

 

Nel disco c’è una canzone, Viva la fine del mondo, dove affrontate con spensieratezza il tema fine del mondo Maya.

La nostra è una semplicemente provocazione su qualcosa che in alcuni scatena l’angoscia, ma che secondo noi non avverrà.

 

Mettiamo il caso che il 12 dicembre 2012 il mondo finisca come vuole la profezia Maya. Quale ultimo viaggio vorreste regalarvi?

Di sicuro, mi sento di parlare anche a nome delle altre tre ragazze della band, vorremmo andare in America. E a New York in particolare perché è un concentrato di musica e di vita. Non ci dispiacerebbe anche visitare l’America Latina.

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