Giovedì 16 Maggio 2024 - Anno XXII

Zibaldone Kerala

Spezie, Backwaters, Ayurveda e Marò. Tra i ricordi di precedenti viaggi nel sub-continente indiano, ecco la nuova scoperta, storica e attuale, delle bellezze e del fascino globale della ‘Terra del Signore’

Ayurveda, disciplina universale

Prodotti ayurvedici
Prodotti ayurvedici

Più recentemente, all’interesse generato dalle citate vicende storico-geografiche, il Kerala aveva aggiunto l’appeal della salute (ma fa più chic parlare di benessere). Mi riferisco alla medicina Ayurvedica – da Ayur, vita e Veda, conoscenza – tanto ben sbandierata da potersi affermare che Kerala e la magica parola di sanscrita origine sono ormai sinonimi. (E detto tra noi, allo scrivente – diffidente quando si parla di mode e gusti del momento – l’inflazione di proposte a sperimentare questa antica scienza, mi ha lasciato un filino perplesso: la quantità, si sa, va sempre a scapito della qualità). Il più sud occidentale dei 28 Stati del Bharat-India possedeva pertanto sufficienti richiami per attirare il turista italiano.

Vicenda Marò, uguale a ‘promozione Kerala’

Musicista di strada
Musicista di strada

Ma come se non bastassero le già esposte attrazioni pro l’incoming turistico dall’Italia ecco un altro, curioso, contributo pubblicitario (perché l’importante è che un nome appaia, giri, nel bene e/o nel male) invitante a un viaggio nel God’s Own Country. Alle bellezze di madre natura, alla storia delle imprese marittime portoghesi profumate dalle spezie e alle promesse di mens sana in corpore sano fornite dalla medicina Ayurvedica, il Kerala ha, infatti, aumentato la notorietà perché scenario della, a tutti ben nota, Guerra dei 2 Marò. Originato nelle acque del Mare Arabico e proseguito a Cochin, questo match India-Italia (si spera soltanto politico-diplomatico, nonostante i bellicosi tentativi dello scomparso Governo Monti) ha prodotto una benefica azione di pierre allo Stato delle spezie (nonché delle Palme, dicesi che Kerala derivi da Kera, palma da cocco, e Alam, terra). Non è da escludere che ultimamente alcuni italici, beninteso più viaggiatori che turisti, abbiano deciso un salto nel Kerala (anche) perché intrigati dalla vicenda. Modestamente io sono tra quelli che ritrovatomi a Cochin, ‘già che c’ero’, da sedicente non meno che goffo inviato speciale ho pure tentato uno scoop recandomi all’albergo a lungo abitato dai 2 Marò non senza procedere a interviste e foto varie. Di ciò, ma soprattutto delle tante altre (ben più importanti) esperienze della mia gita nel Kerala combinata dal bravo tour operator Kesari (amici indiani giustamente accettanti le mie dichiarazioni di non belligeranza) riferirò nella prossima puntata.

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(23/05/2013)

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