Partiamo in novembre da Savona con destinazione Barbados nei Caraibi, una crociera di 17 giorni e una successiva di 8 giorni con partenza da Pointe à Pitre (Guadalupe) per una visita alle isole delle piccole Antille. La nave su cui abbiamo viaggiato è stata la Costa Fortuna. Salpiamo da Savona con destinazione Malaga e poco dopo il Comandante informa che a causa del forte vento (soffiava a 160 km. orari) e delle onde alte fino a 9 metri, era necessario cambiare la rotta. Non si approdava più a Casablanca (Marocco) e a Tenerife (Canarie) ma a Gibilterra e a Cadice.
Malaga, Gibilterra e Cadice
Malaga
è il secondo porto della Spagna dopo Barcellona e costituisce la capitale culturale ed economica della famosa Costa del Sol. Il porto è dotato di un lungomare pittoresco, circondato da giardini fioriti e da una bella zona commerciale. Nel tempo a disposizione per le escursioni, abbiamo visitato la Fortezza di Alcazaba, costruzione musulmana dell’XI secolo, oggi sede del museo archeologico che raccoglie manufatti fenici, romani e moreschi; il Teatro Romano costruito in epoca augustea; il Castello di Gibralfaro, costruito nel XIV secolo su una collina offre una vista panoramica della città. Percorrendo a piedi i camminamenti, si resta affascinati dalle strutture in mattoni e pietre, dalle volute dei cancelli in ferro battuto e dalle decorazioni in muratura tipicamente moresche. Ma anche dalle palme e degli oleandri fioriti e dalle vasche d’acqua.
Irrinunciabile la visita alla Cattedrale dell’Incarnazione, le cui vicissitudini costruttive hanno determinato uno stile eclettico, al Museo e alla Casa natale di Pablo Picasso, maestro indiscusso della pittura del XX secolo e precursore del cubismo. Altra immersione nell’arte al Museo Carmen Tyssen dedicato in generale ad artisti spagnoli del XIX secolo.
Gibilterra, territorio del Regno Unito, ci riporta alle “colonne d’Ercole”. Lo stretto di Gibilterra collega il Mar Mediterraneo con l’Oceano Atlantico. Interessante la visita al Castello Moresco situato sulla Rocca di Gibilterra ad un’altezza di 426 metri, noto per essere stato teatro di numerose battaglie nel corso dei secoli e per i tunnel costruiti a difesa della città durante la seconda guerra mondiale. Ne sono testimonianza i cimeli e le fotografie. Nella vista al castello abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i macachi, uniche scimmie semi-selvagge d’Europa. Oltre che a piedi salendo i tanti gradini è possibile arrivare al Castello in taxi o attraverso una teleferica.
Cadice ultima sosta prima della traversata. La città ha un centro storico con monumenti e edifici che testimoniano il passaggio di etnie appartenenti al bacino del Mediterraneo. Abbiamo visitato la Cattedrale in stile barocco, le calli del centro storico con i negozi di souvenir, la spiaggia de La Caleta dove si trovano l’antico Castello di San Sebastian, situato su una piccola isola collegata alla terraferma da una strada rialzata, e, sul lato opposto, il Castello di Santa Catalina, bastione militare a pianta stellare eretto da Cristóbal de Rojas nel 1598.
A cavallo delle onde atlantiche, direzione Caraibi
Da Cadice inizia la lunga traversata dell’Oceano Atlantico di 7 giorni direzione Caraibi. La permanenza a bordo è stata resa piacevole dai tanti intrattenimenti proposti dal team animazione della nave prima di approdare nell’arcipelago delle Piccole Antille a Bridgetown, capitale delle Barbados l’isola nazione indipendente che conta circa 273 mila abitanti (insediamento inglese dal 1628 fino al 1966, quando ha ottenuto la completa indipendenza dal Regno Unito). Qui si resta incantati dalle spiagge dalla sabbia bianca e dalle acque cristalline popolate da pesci che raggiungono anche la battigia. Elemento di curiosità sono gli edifici coloniali disseminati per la città: il palazzo del Parlamento, la statua di Nelson in Trafalgar Square, il Museo, le Chiese, il porto. Bridgetown è una città animata da turisti, sempre allegra e vivace. Si effettuano escursioni per osservare da vicino le tartarughe delle Barbados.
In crociera tra le isole dell’arcipelago
Si prosegue per Grenada, l’isola scoperta da Cristoforo Colombo nel 1498 (anche se pare non sia stato proprio così). A Grenada sono spettacolari le foreste tropicali, le cascate, le baie e le spiagge. Da visitare il Parco Nazionale, il National Museum e Fort George, tipico forte costruito nel 1706. Si passa a Saint Lucy (Santa Lucia), con foreste tropicali, un giardino botanico da visitare e spiagge incontaminate. È la volta di Fort de France, capoluogo dell’isola di Martinica sotto il controllo francese. Cristoforo Colombo vi approdò nel 1502. Affascinante è la grandissima dotazione di giardini e parchi urbani tra i quali, quello di La Savane; bella anche la Cattedrale Saint Louis. Qui si trova il vulcano Pelee, tristemente noto per la violenta eruzione nel 1902 che ha decimando buona parte della popolazione autoctona.
Sempre del dipartimento delle Antille francesi Pointe à Pitre, polmone economico delle Isole di Guadalupe si trova al centro della grande farfalla dalle ali aperte, Grande Terre e Basse Terre collegate tra loro da un braccio di mare dalle spiagge candide ed incontaminate. Attrazioni turistiche sono la Foresta Pluviale, il vulcano La Soufrière (1467m), il Museo dedicato al poeta locale, St. John Perse e il Museo Schoelcher, l’abolizionista che sconfisse definitivamente la schiavitù. Consigliate le escursioni nella Basse Terre dove si trova il Parque National Guadalupe per ammirare le cascate, la vegetazione tropicale e la fauna selvatica.
Dai territori francesi a quelli britannici e olandesi
Caraibi, terra di ritmo. Ci spostiamo nell’arcipelago delle isole Vergini Britanniche approdiamo a Tortola, l’isola più grande e più popolata con capitale Road Town. La conformazione è in prevalenza montagnosa. Le escursioni riguardano il trekking all’interno delle foreste pluviali, gli sport nautici per un tuffo in compagnia dei delfini, attrazione tra le più seguite in questa località. Molto bello il Parco Naturale O’Neill Botanical Gardens, giardino che ospita oltre 62 varietà di palme e migliaia di fiori coloratissimi e profumati, popolati da uccelli cantarini e pappagalli.
St. Maarten Philisburg ha delle coloratissime architetture. La piccola e splendida isola sembra ospitare due mondi: quello francese e quello olandese, cresciuti nel reciproco rispetto per oltre 350 anni. Politicamente è divisa in due: la zona meridionale di St Maarten è parte del regno dei Paesi Bassi, mentre la parte settentrionale appartiene ai Paesi d’oltremare francesi. Le città principali sono Marigot, nel lato francese, e Philisbourg, nel lato olandese.
La nostra crociera ai Caraibi ha superato la boa del ventesimo giorno. Raggiungiamo St. Kitts il cui nome prende origine dal diminutivo St. Christopher, e Nevis, l’altra isola appartenente allo stesso stato insulare, che significa neve perché la cima della montagna che domina questa parte dell’isola, secondo gli spagnoli, era sempre ricoperta da una coltre di nuvole bianche come la neve. Diventata colonia britannica nel 1623, ottenne la propria indipendenza all’interno del Commonwealth nel 1983. Gran parte della popolazione discende dagli schiavi deportati dall’Africa poco dopo il 1650. Spettacolari le spiagge, il mare è perfetto per praticare lo snorkeling.
Con la tappa ad Antigua visitiamo a St John’s, il forte English Harbour, eretto a protezione dei traffici commerciali. Dall’alto dei camminamenti del forte è possibile ammirare, nella baia gli yacht e i velieri d’altura tra i più belli del mondo, ma anche imbattersi nei resti dei cannoni che ci portano a pensare alle strategie difensive messe in atto dal celebre ammiraglio Nelson, del quale resta, oltre a un monumento, anche il celebre Dockyard, un porticciolo ricchissimo di attività commerciali e artigianali. Da visitare il Museo d’Antigua e Barbuda dove si trovano manufatti degli indiani e fossili che risalgono a oltre 35 milioni di anni. Spiagge dalla sabbia bianca con battigia priva di sassi oltre la quale è possibile nuotare osservando il fondo marino, tanto sono cristalline le acque.
L’ultima isola è Dominica Roseau, tra le isole francesi di Guadalupe e Martinica. In quest’isola c’è un grande lago di acqua calda di origine vulcanica, da anni i geologi ne studiano le origini, i collegamenti sotterranei, la potente energia che vive sotto questa crosta terrestre dalla vegetazione tropicale lussureggiante.
La nostra doppia crociera ai Caraibi si è conclusa, rientriamo a Pointe à Pitre per il volo che ci riporta in Italia.
Informazioni utili
Quando andare
: da dicembre ad aprile quando la temperatura è gradevole, media 25°C con punte più alte nelle ore più calde.
Clima: molto spesso è intervallato da frequenti e improvvisi rovesci, durante le escursioni si consiglia di portare un ombrello.
Lingue parlate: ad eccezione delle isole di Martinica e Guadalupe, dove si parla il francese, nelle altre dei Caraibi l’idioma principale è l’inglese.
Monete in uso: l’Euro nelle isole di Martinica e di Guadalupe; dollaro locale o dollaro USA nelle isole governate dal Commonwealth.
Economia: in quasi tutte le isole il turismo è tra le principali fonti di reddito, seguito dal commercio di frutta tropicale, zucchero e rhum.
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