In Franciacorta sono un po’ più di cento le case produttrici di bollicine aderenti al Consorzio. La qualità è ormai diffusa. Ma a domanda di indicare qualche nome di produttore si ottengono sempre quelli dei cinque-sei che son diventati storici e per buona qualità, naturalmente, per anzianità sul campo, per buon marketing… Bene, a quei cinque-sei nomi se ne aggiungerà presto un altro, quello di Mirabella. E sì, perché anche Mirabella ha ormai raggiunto le qualità caratteristiche per entrare nel gotha delle bollicine celebrate di Franciacorta. Non le fa difetto neppure l’anzianità e neppure il modo intelligente di farsi conoscere. La qualità, infatti, è indiscutibile, l’età giusta è stata raggiunta, visto che la data di nascita è 1979, quarant’anni. E come diceva un vecchio adagio: a quarant’anni o si è papa o si è sacrestani: Mirabella ha scelto di non essere sacrestano e intanto ha raggiunto la berretta cardinalizia… Poi si vedrà.
Mirabella 56 ettari di vitigno in biologico
Il marketing è moderno e intrigante a partire dalla nuova immagine: gocce e sassi, quasi come una pista da seguire per arrivare a scoprire la qualità totale della sua produzione. Un’immagine, quella del nuovo logo, che sembra voler indicare il movimento che è poi una caratteristica dell’azienda Mirabella. Dall’ormai lontano 1979 ne ha fatta di strada. Persino l’architettura della nuova sede a Rodengo Saiano è ispirata alla filosofia che muove l’azienda, voluta dall’enologo Teresio Schiavi insieme con l’amico Giacomo Cavalli.
Nel frattempo, si è arrivati a una nuova generazione di famiglia che segue l’attività vitivinicola che si estende su terreni morenici nella parte centro-orientale della Franciacorta per 56 ettari, tutti gestiti in biologico. E a proposito di biologico, la punta di diamante la si può trovare nell’Elite extra brut “il primo Franciacorta senza allergeni e solfiti aggiunti”, come dichiarato nella brochure della casa. Questa, infatti, è la tendenza che l’azienda intende perseguire: un naturale rispetto del terreno e del prodotto, in campo e in cantina. Cosa che si è fatta già nel vecchio vigneto denominato Mirabella (dove c’è una specie di piccola fortezza denominata appunto Mirabella, da lì il nome della vigna e dell’azienda tutta.
Sei etichette commercializzate
Mirabella, considerato il territorio e la vocazione punta ovviamente sulle bollicine la cui percentuale in azienda tocca il 98 per cento. In vigna le uve coltivate per la produzione Mirabella occupano circa venticinque ettari di chardonnay, una ventina di Pinot nero e un’altra dozzina di Pinot bianco. Sei le etichette di bollicine commercializzate:
Edea, Franciacorta Brut Blanc de Blanc Docg, 80% Chardonnay e resto Pinot Bianco, 24 mesi sui lieviti e sboccatura almeno tre mesi prima di venir messo in commercio.
Rosé, Franciacorta Docg, 45% Pinot nero, 45% Chardonnay, 10% Pinot bianco. 36 mesi sui lieviti gli danno un profumo di frutti bosco con sfumature di vaniglia.
Satèn, Franciacorta Docg, Chardonnay in purezza, 36 mesi a contatto coi lieviti, profumi che ricordano il miele e frutta esotica.
Demetra, Franciacorta extra brut Docg millesimato, chardonnay 705, Pinot nero 20%, Pinot bianco 10%, uve ben mature, 55 mesi di riposo sui lieviti e almeno dopo sboccatura, note agrumate.
Elite, Franciacorta extra brut Docg senza solfiti, 100% Chardonnay, 30 mesi di affinamento. Un risultato che rispetta natura e prodotto.
Dom, Franciacorta dosaggio zero riserva Docg, 60% Chardonnay, 25% Pinot nero, 15% Pinot bianco. E’ una riserva e sta sui lieviti per almeno 85 mesi (7 anni), e altri 6-7 mesi dalla sboccatura prima di finire sulle tavole.
Insomma, come si vede, non c’è premura di raggiungere il mercato e fare cassa; l’azienda non ne ha necessità, gli spazi non mancano e quindi è meglio far le cose per bene con il suo giusto tempo.
Solo così Mirabella arriva al prodotto giusto per ogni palato e ogni occasione.