Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Roero un’area enologica e turistica tutta da scoprire

Roero Ecomuseo

Colline ricoperti di vigneti abbracciano e formano il territorio del Roero, 24 comuni, in provincia di Cuneo. Il Roero è Terra dei Savoia, il suo nome deriva dalla nobile famiglia astigiana che sin dal Medioevo è stata la protagonista delle sue vicende storiche.

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Panorama (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

Il Roero, regione storica del Piemonte che comprende oggi 24 comuni, è un’area turistica e enologica per certi versi ancora tutta da scoprire. E anche non sempre ben identificata dal turista mediamente informato. Se dici Langhe, dici Alba Barolo Barbaresco: grandi nomi di vini che portano alto il vessillo enologico italiano, anche all’estero. Allora possiamo partire da qui per posizionare il Roero: c’è un fiume, il Tanaro, che scorre dalle Alpi Liguri verso il Po. Nel suo tratto mediano la valle del Tanaro è circondata da colline: sulla destra orografica, le Langhe appunto; mentre sulla sinistra c’è il Roero. Insomma, il Roero – in estrema sintesi – sono le colline che stanno di fronte alle Langhe. Semplice, no? Anche perché siamo a una cinquantina di chilometri da Torino e la destinazione è facilmente raggiungibile in un’oretta d’auto. Da Milano invece si prende la direzione per Asti e poi si prosegue verso Alba, sempre in autostrada. Meno di un paio d’ore.

Castelli e vigneti raccontano il territorio

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Castello di Guarene (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

In questo caso le colline del Roero sono quelle che appaiono sulla destra, con paesaggi scolpiti dai vigneti e punteggiati di castelli. Vigne e manieri possono già raccontare molto di questo territorio, della sua storia e delle sue vocazioni. Partiamo dal Castello di Guarene che nei giorni scorsi ha ospitato la terza edizione dei Roero Days, la manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela per far conoscere le grandi denominazioni vinicole della zona: il Roero Docg (rosso da uve Nebbiolo), il Roero Arneis Docg (bianco) e il contesto ambientale in cui nascono questi due grandi vini.
Il castello barocco fu per secoli una delle residenze dei Roero, la famiglia astigiana infeudata fin dal 1300 da cui deriva il nome del territorio. Poi passò in eredità ai Provana di Collegno e dal 2011 ha una duplice vocazione: quella dell’accoglienza di lusso (12 camere che fanno parte della catena Relais & Chateaux), una spa con piscina scavata nella roccia e un’area museale al piano nobile, dove si ammirano le Sale cinesi e preziose cassepanche intagliate del XVII secolo.

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Vista dalla terrazza panoramica (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

Splendido il contesto esterno, con la terrazza panoramica e il giardino all’italiana. E’ una delle posizioni migliori per ammirare il territorio: dalla terrazza lo sguardo corre in basso verso i tetti, le chiese del vecchio borgo di Guarene, fino in fondo alla valle del Tanaro. Si scorge facilmente Alba con i campanili e le torri, mentre di fronte svetta la torre di Barbaresco. Alle nostre spalle ci sono invece le colline del Roero, con vigneti, boschi, noccioleti fino ad arrivare alla zona più interna che si salda con la pianura torinese.
Una delle ricchezze della zona sta proprio nella sua bidivesità: non solo la monocoltura della vite, ma anche zone selvagge e boscose come le Rocche, le forre formate da pareti sabbiose simili a canyon profonde anche centinaia di metri, dove è facile scoprire conchiglie fossili. Perché questo, centinaia di migliaia di anni fa, era il fondo del mare padano. Ci rendiamo conto di questa varietà di paesaggi quando da Guarene ci spostiamo verso Montà d’Alba. Un itinerario da fare preferibilmente su strade secondarie per incontrare altri piccoli paesi, con le loro torri e castelli.

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Itinerari tematici a piedi o in mountain bike

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Itinerari in mountain bike (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

A Montà ha sede l’Ecomuseo delle Rocche del Roero che cura una serie di sentieri tematici da fare a piedi o in mountain bike. I percorsi sono ad anello (generalmente meno impegnativi), oppure di traversata completabili in più giorni. E’ stata pubblicata la cartina “Trek Bike Run: Roero, paths map” che riporta tutti i percorsi con i tempi di percorrenza, le altimetrie, le tematiche che si incontrano nelle camminate. E che fornisce tutte le informazioni per scaricare la app che permette la geolocalizzazione e di avere a disposizione un’audio e video guida durante le escursioni.
Un lavoro di valorizzazione del territorio ecomiabile che sarà molto utile agli appassionati di trekking, ai bikers e ai runners. Molti itinerari, come si diceva, sono tematici: così si potrà scegliere fra il sentiero dedicato all’Apicoltura, o quello dei Fossili, fra quello del Tartufo o quello degli Asfodeli e tanti altri. Un assaggio lo abbiamo avuto percorrendo il sentiero Religioso che si dipana dal paese di Montà al Sacro Monte, luogo millenario di pellegrinaggio, con le cappelle della Via Crucis che conducono fino ad un punto panoramico, dove lo sguardo si perde fra le quinte di colline che digradano verso la valle del Tanaro.

Roero e le tradizioni gastronomiche

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Raviolo di fagiano (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

Un po’ di sana attività fisica non può che mettere appetito. E allora non bisogna dimenticare che il Roero è terra di grandi tradizioni gastronomiche. Le pesche di Canale che hanno avuto fortuna commerciale fin dall’Ottocento, le pere Madernassa, i pomodori, le fragole di Sommariva Perno sono fra le produzioni più tipiche. A cui si devono aggiungere nocciole, miele, le tinche del Pianalto. Per trovare una sintesi in cucina, a livello di eccellenza, di tutte queste produzioni si deve fare una sosta al Ristorante All’Enoteca di Canale.
Lo chef è Davide Palluda: oltre che bravo possiamo dire che è anche fortunato, perché fin da giovanissimo è stato “profeta in patria”. Classe 1971, nel 1995 ha aperto il ristorante annesso all’Enoteca Regionale del Roero e già nel 2000 si è conquistato la stella Michelin che da allora ha sempre conservato. Anche se, in anni più recenti, si sono aggiunti altri bravi chef come Michelangelo Mammoliti al ristorante La Madernassa in Località Lora di Guarene, possiamo dire che Palluda è il cuoco simbolo del Roero, almeno da quando il territorio si è guadagnato una sua identità, diversa e complementare con le Langhe.

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Arancia cotta al sale (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

La sosta da Palluda può essere davvero un momento importante per capire quanto il Roero riesce ad esprimere in termini di qualità enogastronomica.
Appetizer come l’acciuga fritta e salsa di agrumi, il panino al vapore e salame cotto, la polpetta di bollito di Fassone sono il preludio a un percorso gastronomico che spazia fra territorio e creatività: la foglia di segale e nocciola, spalla di Fassone battuta al coltello e acciuga del Cantabrico fra gli antipasti, il Raviolo di fagiano, raviolo di pane e mandorla fra i primi, il Filetto di capriolo cacciato, agrumi e cacao fermentato fra i secondi sono piatti che rimangono nella memoria.
Per non parlare del dessert, la sublime Arancia cotta al sale, crema bruciata, gelato al latte ridotto e frutta e verdura.

Enoteca: degustazione e vendita

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Enoteca (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

Nello stesso edificio, l’ex asilo infantile accuratamente restaurato, si trova anche l’Osteria dell’Enoteca più conviviale e meno cara del ristorante gastronomico. Infine c’è l’enoteca vera e propria che da fine 2017 ha cambiato pelle, sia a livello aziendale sia come ambienti. Oggi si presenta con un piano terra e una balconata dove sono presentate in degustazione e in vendita tutte le denominazioni del territorio. Non solo Roero e Roero Arneis , ma anche Langhe Favorita, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Langhe Nebbiolo e  il Birbèt. Quest’ultimo, versione roerina del Brachetto, è un vino dolce, a bassa gradazione da abbinare ai dessert. L’Azienda Malabaila usa le uve Brachetto anche per ricavarne una versione secca, il  Cardunaj Donna Costanza, un vino prodotto in poche migliaia di bottiglie adatto a piatti come il risotto agli asparagi, ai carciofi o piatti speziati.

Attività vinicola dal 1270

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Lucrezia Malabaila (ph: D. Bragaglia ©Mondointasca)

Il castello della famiglia Malabaila si trova nel centro di Canale proprio di fronte all’enoteca e visitarlo significa fare un tuffo all’indietro nel tempo, perché alcuni documenti ritrovati nel maniero attestano già al 1270 le attività vinicole nelle proprietà della storica casata. Oggi Lucrezia Carrega Malabaila, che conduce l’azienda assieme alla madre Costanza e all’enologo Valerio Falletti, rappresenta la 65ma generazione della casata di origine astigiana. Dal 2004 la cantina di questa azienda che produce circa 100 mila bottiglie l’anno è stata spostata appena fuori il paese nella Cascina Pradvaj ristrutturata adottando criteri di ecostenibilità come la copertura della cantina con la terra della collina, in modo da avere una refrigerazione naturale.

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Info
Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero; www.langheroero.it
Ecomuseo delle Rocche del Roero; www.ecomuseodellerocche.it
Consorzio Tutela Roero; www.consorziodelroero.it

Dove dormire
Relais & Chateaux Castello di Guarene, via Alessandro Roero 2, Guarene (CN); www.castellodiguarene.com

Dove mangiare
Ristorante All’Enoteca. Via Roma 57, Canale (CN);  www.davidepalluda.it

Acquisti
Enoteca Regionale del Roero, via Roma 57, Canale (CN); www.enotecadelroero.it
Azienda Agricola Malabaila, via Madonna dei Cavalli 93, Canale (CN);  www.malabaila.com

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