Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Cascina Lorenzo, una bella storia da raccontare

Cascina Lorenzo, Costa Volpino

Daniel Pennacchio era un costruttore edile. Oltre dieci anni fa acquista un terreno nell’Alto Sebino e invece di fabbricarci case, abbandona cazzuola e cemento e si mette a fare il vignaiolo. Una nuova vita e una produzione di vini di qualità

Casscina Lorenzo Daniel-Pennacchio con Renato-Rovetta giornalista-sommellier
Daniel Pennacchio con Renato Rovetta, giornalista e sommellier

I colpi di fulmine, è risaputo, possono cambiare la vita. Ne sa qualcosa Daniel Pennacchio, vignaiolo di prima generazione che nell’Alto Sebino (a Costa Volpino, Bergamo, non lontano da Lovere), circa dodici anni fa ha smesso la sua attività di costruttore di case per diventare “costruttore” di vini. E’ nata così l’azienda agricola Cascina Lorenzo. “E sono proprio felice – dice visibilmente entusiasta  –. Lavoro praticamente tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno, ma niente mi rende più soddisfatto di veder crescere la mia passione, la mia competenza e la qualità dei miei vini”. Ragioni per essere soddisfatto ne ha proprio tante, Daniel Pennacchio. I riconoscimenti e l’alta considerazione ottenuta dagli esperti del settore e dalle vendite hanno premiato la sua scelta e il suo impegno. E pensare che tutto è nato per un caffè. “Come ogni mattina andavo a fare colazione in un bar – racconta Daniel –, un conoscente mi viene a dire che c’è questo terreno in vendita vista lago: “vai a dargli un’occhiata”, mi ha detto. Ci sono andato e subito mi sono innamorato. Non per la possibilità di costruirci case, ma per impiantarci un vigneto”.

Cascina Lorenzo: barbatelle di Merlot e Marzemino

Cascina Lorenzo gradoni-con-i-filari-di-vite
Filari di vite lui gradoni

Si è informato, ha studiato e consultato esperti. Alla fine acquista il terreno e incomincia la sua nuova vita. Non si tratta di un terreno pianeggiante, anzi. E’ scosceso e ha dovuto lavorare parecchio per formare i gradoni per impiantarci i filari. “Mi hanno suggerito di mettere a dimora barbatelle di Merlot e di Marzemino, e così ho fatto. Pensa – racconta – che a quel tempo non sapevo neppure che cosa fossero le barbatelle…”. Da allora è passata una dozzina d’anni e Daniel Pennacchio ormai sa e si muove come un viticoltore figlio d’arte. Non l’hanno di certo spaventato le difficoltà di dover coltivare terreni che han tutte le caratteristiche della montagna: vari piccoli lotti e in luoghi diversi, ma tutti ben esposti che dà ai grappoli una stupenda vista lago. In totale son meno di due ettari, più un altro appezzamento dove coltiva olivi. Ma sono i vini le stelle di Cascina Lorenzo. Tutti con un carattere ben preciso e una riconoscibile unicità.

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Cascina Lorenzo: il terreno e una squadra di esperti

Cascina Lorenzo grappoli-uvaE il terroir, come direbbero i francesi, il terreno, che dà il via per far nascere e sviluppare quei sapori e quei profumi che sono l’orgoglio di Daniel. Certo, a quel risultato non poteva mancare la sapienza di esperti del ramo, come l’agronomo Giacomo Groppetti e l’enologo Massimo Gigola. “La scelta di impiantare Merlot e Marzemino – ha detto Alessandro Caccia delegato Ais di Brescia, è stata ben ponderata visto il clima e il terreno. Come pure di mettere a dimora un poco di Chardonnay per fare qualche bollicina di buona qualità”. “Ne facciamo solo qualche centinaio di bottiglie – precisa Daniel –, praticamente giusto per regalarle ai clienti”. Che invece fanno a gara per accaparrarsi l’altra produzione, quella che caratterizza Cascina Lorenzo. A partire dal Merlot in purezza (2500 bottiglie) e dal Marzemino in purezza (2500 bottiglie). Poi un’altra serie di bottiglie al 50% per cento Merlot e Marzemino (2000 bottiglie), e la produzione di punta 70% Merlot e 30% Marzemino (circa 1000 bottiglie). Quest’ultima denominata Lorenzo che è il nome del figlio, che Daniel si augura possa diventare la seconda generazione di “vigneron Pennacchio”.

Cascina Lorenzo: in ogni etichetta il vigneto di provenienza

Cascina Lorenzo i-viniOgni bottiglia ha un’etichetta che indica da quale vigneto in una ben determinata frazione proviene e il periodo di passaggio del vino in barrique prima di essere affinato in bottiglia. Così il Durno sta 12 mesi in barrique, il Foppello, 18 mesi, il Lorenzo, 24 mesi. Mentre il Cornelle matura per 12 mesi in acciaio. L’Emanuelle, “lo spumante per gli amici” è fatto con uve Chardonnay che riposano per quindici mesi su lieviti, prima dell’affinamento in bottiglia.
I prezzi sono più che onesti, vista la qualità superlativa. Inoltre, è possibile fare una degustazione guidata, Daniel sarà ben felice di farvi conoscere la produzione di Cascina Lorenzo. Dunque: “In alto i calici”, come dice sempre Renato Rovetta, giornalista-sommelier che ha il grande merito di far scoprire e poi conoscere le eccellenze del territorio.

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