Tre anni fa le valli della Carinzia austriaca, Gailtal e Lesachtal, sono diventate la prima destinazione Slow Food Travel del mondo: un riconoscimento che il movimento fondato da Carlin Petrini assegnava ad una piccola area alpina che aveva imboccato una nuova via verso la sostenibilità e la valorizzazione delle eccellenze del gusto e della gastronomia. Il progetto si sta ora estendendo a tutta la regione. In occasione di Terra Madre Salone del Gusto, la Carinzia ha portato a Torino la cucina di Gottfried Bachler che ha il suo ristorante ad Althofen, nella Mittelkärnten. Nella Carinzia centrale, poco a nord della capitale regionale Klagenfurt, la collaborazione fra produttori alimentari e ristoranti tradizionali è ormai un dato di fatto. Sono 45 i partner gastronomici che si sono riuniti in consorzio e hanno trasformato la Carinzia centrale in una meta ambita da buongustai e amanti del cibo genuino e naturale (www.marktplatzmittelkaernten.at).
Sapori della Carinzia
Gottfried Bachler ha così potuto presentare un bel campionario di sapori carinziani, dal salame di agnello e di cervo della Valle Metnitz alla pancetta affumicata della Gurktal. “Da accompagnare con il burro di latte crudo che la margara ci porta ogni mattina, consegnandocelo come fosse il suo bambino” sorride Gottfried. La moglie Ingrid è sommelier e racconta come la viticoltura carinziana sia praticamente rinata da una ventina di anni: “dopo le distruzioni portate dalla fillossera, i carinziani per molto tempo hanno preferito la birra, ma da un paio di decenni sono stati reimpiantati vigneti, prevalentemente vitigni internazionali.” Così i piatti di Gottfried sono stati accompagnati da Pinot Noir spumantizzato, Chardonnay, Georgium Bianco, Gewürztraminer, Sauvignon tutti rigorosamente carinziani.
Il viaggio gastronomico è continuato con un formaggio di pecora accompagnato da gustose rape e da una marmellata di pomodori verdi. A ricordarci l’autunno incombente, è stata proposta una deliziosa crema di gallinacci.
Terra di laghi e di acque pulite
La Carinzia è terra di laghi dalle acque pulite e cristalline: in estate la temperatura si alza fino e 27-28° e gli specchi d’acqua diventano una primaria attrazione per il turismo balneare.
Dalle acque carinziane arriva il salmerino che Gottfried Bachler ha accompagnato a orzo e ad un lardo di 18 mesi. Il cervo rosa e la carne di maiale allevato all’aperto cotta 36 ore con funghi porcini hanno fornito un ulteriore spaccato di cucina alpina. Scontata, ma non banale, la chiusura con uno strudel: la scelta di mele Gravensteiner ha regalato una piacevole nota aromatica al dessert, rendendolo adatto al finale della cena.
I paesaggi della Alpi Carniche
Una tale varietà di prodotti e sapori invoglia a conoscere dal vivo questi territori. I paesaggi delle Alpi Carniche e della Gaital sono fra i più autentici e caratteristici dell’arco alpino. Slow Food Travel invita a scoprire lentamente questa regione, prendendosi tutto il tempo per visitare i produttori, preparare assieme alle cuoche locali i piatti semplici della cucina locale.
Le proposte sono tante: imparare a fare il pane presso l’Almwellnesshotel nella Lesachtal, raccogliere le erbe di montagna e usarle in cucina, fare il latte e il formaggio assieme alla margara, preparare i famosi tortelloni carinziani, conoscere i dieci panettieri carinziani che fanno il pane senza additivi artificiali, visitare birrerie e gelaterie artigianali.
Slow Dood Village
Il nuovo obiettivo è quello di creare gli Slow Food Villages, dove la comunità possa vivere secondo la tradizione, con un fornaio e un macellaio dietro l’angolo, trattorie tipiche per locali e turisti e contadini che tornano a rianimare i campi.
Utopia? Slow Food si è data l’obiettivo di realizzare dieci Slow Food Villages. Intanto si parte da Irschen, “il paese delle erbe” che si è candidato come capofila di questo innovativo progetto pilota.
Info:
Ente Turismo della Carinzia
Slow Foof Travel www.slowfood.travel