I Primi dieci anni di Indicazione Geografica Protetta del “Radicchio di Chioggia IGP” sono stati festeggiati lo scorso ottobre. Una denominazione riservata solo al radicchio con condizioni e requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
Per festeggiare lo speciale compleanno, il Consorzio di Tutela del Radiccio di Chioggia IGP ha organizzato un convegno dal titolo “Caratterizzazione della qualità dell’ortofrutta veneta e dell’ambiente di produzione” e presentato il “Quaderno scientifico – studi e risultati sulla caratterizzazione del Radicchio di Chioggia IGP”. La pubblicazione dimostra che “con le buone pratiche in campagna e il lavoro di generazioni nel migliorare il proprio prodotto, la qualità che ne deriva non è semplicemente un’etichetta sulla confezione, ma si traduce in salute e benessere per il corpo”, ha sottolineato Giuseppe Boscolo Palo, Presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia IGP.
Radicchio di Chioggia: “precoce” e “tardivo”
Al convegno sono intervenuti Paolo Sambo, professore ordinario DAFNAE Università di Padova, Roberta Tardugno, Università Ca’ Foscari di Venezia, Daniela Berto, ISPRA di Chioggia, Paolo Fontana, presidente Word Biodeiversity Association. Rosso, tondeggiante e compatto, leggermente schiacciato all’apice il radicchio di Chioggia IGP, sia nelle tipologie “precoce” che “tardiva“, è un ortaggio croccante e leggermente amarognolo, ricco di fibra, vitamine, di calcio, fosforo e magnesio, con proprietà antiossidanti e antiradicali, diuretiche e depurative. La zona di produzione del Radicchio di Chioggia IGP comprende l’intero territorio dei comuni di Chioggia, in provincia di Venezia, e Rosolina, in provincia di Rovigo, per la tipologia Precoce (raccolto da aprile a metà luglio. Il prodotto ottenuto, dopo toelettatura, non può superare le 18 tonnellate per ettaro). I comuni di Chioggia, Cona e Cavarzere (in provincia di Venezia), di Codevigo e Correzzola (in provincia di Padova) e di Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po, Porto Viro e Loreo (in provincia di Rovigo), per la tipologia Tardiva. Raccolto da settembre a marzo non può superare, dopo toelettatura, la quantità di 28 tonnellate per ettaro.
Radicchio di Chioggia: il buono che fa bene
Il Radicchio di Chioggia IGP è riassumibile in un concetto semplice ed efficace “Il buono che fa bene” – ha rimarcato Giuseppe Boscolo Palo. “Dietro al valore di un prodotto c’è anche l’identità di chi lo produce: noi agricoltori siamo custodi e valorizzatori della terra, ne tramandiamo la cultura e le secolari pratiche che sono state necessarie per ottenere il massimo dai nostri prodotti”.
Chioggia, ricca città d’arte italiana tra la Laguna Veneta ed il Delta del Po, ha una storia millenaria e prestigiosa, oltre che una ricca tradizione gastronomica derivata dalla pesca nell’Adriatico e dalla produzione agricola dell’entroterra, di cui il pregiato radicchio di Chioggia IGP è simbolo di imprenditorialità contadina con prodotti di eccellenza. Come il Pastificio Artusi, azienda di Casalserugo (Padova), che utilizza il Radicchio di Chioggia IGP come principale ripieno speciale per alcuni formati di pasta all’uovo, tra cui i “cappellacci con radicchio di Chioggia IGP” e il “Crucolo”, un tipo di formaggio Asiago saporito, senza uso di glutammato e con estrema attenzione alla selezione dei prodotti utilizzati.
Radicchio di Chioggia: per fare la birra
L’azienda Taflo AROMY, a Poiana Maggiore (VI), specializzata nella lavorazione ed essiccazione di molti vegetali, ha brevettato un innovativo metodo di essiccazione del Radicchio di Chioggia IGP da cultivar selezionate di pregio. Il birrificio artigianale San Gabriel di Busco di Ponte di Piave (Treviso), riprendendo l’antica tradizione delle “birre medicate” a base di erbe e frutta, ha brevettato “La Rossa di Chioggia”, una birra con Radicchio di Chioggia IGP.
Nel cuore del parco regionale del Delta del Po, località Rivà, Villa Ferri è un casolare di campagna di fine 800 che Dario Ferri, Francesca Beltrame e Paola Vetri, hanno trasformato in Azienda Agricola di cereali tipo Orzo da malto per la produzione di Birra Artigianale, grano per panificazione e verdure da agricoltura integrata. Al suo interno il ristorante Taverna del Cavaliere serve ottimi piatti della tradizione Polesana a base di prodotti dell’orto, tra cui il Radicchio di Chioggia IGP. A Taglio di Po (Rovigo), la Società Agricola O.P. Cultiva SpA, Presidente e socio fondatore del Consorzio di Tutela, Giancarlo Boscolo, è leader in Europa nella produzione e lavorazione di insalate, tra cui il Radicchio di Chioggia IGP, in quarta gamma, ovvero già imbustate, per diversi marchi della grande distribuzione, come Valfrutta, prima azienda italiana ad aver esportato il radicchio in USA, rendendolo un prestigioso simbolo del made in Italy.
Leggi anche: