Dalle pendici del Großglockner, che con i suoi 3.798 metri è la montagna più alta dell’Austria, a Muggia, cittadina istro-veneta affacciata sulle acque del Mare Adriatico a pochi minuti da Trieste. E’ quanto promette agli appassionati di trekking l’Alpe Adria Trail. L’itinerario escursionistico di 750 km che, suddiviso in 43 tappe, consente di attraversare in sicurezza e su sentieri segnalati la Carinzia, la Slovenia e il Friuli Venezia Giulia.
Un percorso mozzafiato. Una magia senza confini che parte al cospetto del più grande ghiacciaio delle Alpi Orientali nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, per scendere nelle valli della Carinzia e continuare nella Valle dell’Isonzo, che gli sloveni chiamano Soča.
Dal Parco Nazionale di Triglav al “Sentiero Rilke”
Il percorso continua addentrandosi nel Parco Nazionale del Triglav, la montagna più alta della Slovenia, che domina come un nume tutelare tutta la piccola nazione nata dalle ceneri dell’ex Jugoslavia. Infine eccoci nel Collio Sloveno (Goriška Brda) punteggiato di vigneti. Da qui è ormai facile entrare in Friuli, nelle valli del Natisone e raggiungere Cividale del Friuli.
I Colli Orientali del Friuli lasciano spazio al Carso e agli ambienti mediterranei che si scoprono percorrendo il “Sentiero Rilke”, lungo le splendide falesie su cui sta aggrappato il Castello di Duino, caro a Rainer Maria Rilke che qui scrisse le famose “Elegie Duinesi”.
L’Alpe Adria Trail per ogni escursionista
L’Alpe Adria Trail è percorso ogni anno da migliaia di persone. I più sportivi hanno l’obiettivo di arrivare fino in fondo (generalmente la direzione è montagna-mare, ma si può fare anche nel senso inverso). In tanti sperimentano singoli tratti, con la finalità primaria di gustarsi il territorio.
Non solo nei panorami ma anche a tavola, e scoprire le peculiarità offerte dai tre diversi Paesi attraversati. Escluse alcune tappe di montagna, più impegnative, le altre sono classificate medie o facili. La percorrenza media è di 17,5 chilometri per tappa. e i dislivelli in salita non sono mai troppo impegnativi. Sono facilmente affrontabili anche da escursionisti e turisti mediamente allenati.
Cividale del Friuli: ricchezza culturale e gastronomica
Cividale del Friuli che è più o meno al centro dell’itinerario è una buona base d’appoggio per scoprire quanto può offrire in termini di paesaggi e di ricchezza culturale e gastronomica l’Alpe Adria Trail. Percorrendo una parte della tappa n° 28 si sale fino al Santuario di Castelmonte che sorge a 618 metri sui primi rilievi delle Prealpi Giulie. Il luogo è carico di storia: postazione militare romana, poi sede di pellegrinaggio ai tempi dei Longobardi e dei Franchi.
Nei secoli fu ingrandito e fortificato fino a diventare un borgo con un’unica porta che veniva chiusa per proteggere i pellegrini che hanno continuato a trovarvi ricovero.
La fatica della salita è premiata dal panorama che si gode dalla terrazza del santuario: il Gran Monte, il Monte Matajur, le colline slovene, fino alla possibilità nelle giornate serene di scorgere la lontana piramide del Triglav.
La storia della città fondata da Giulio Cesare
Cividale fu fondata nel 1° secolo a.C. da Giulio Cesare con il nome Forum Julii, da cui deriva il nome di Friuli. La statua dell’imperatore la troviamo di fronte al Duomo, uno dei monumenti simbolo della città. Si percorrono le strade del centro fra botteghe storiche, eleganti piazze dedicate a personaggi legati alla storia, come Paolo Diacono il monaco cronista che narrò le vicende dei Longobardi.
A partire dal 568 d.C., Cividale fu infatti la sede del primo ducato longobardo in Italia e in seguito, per alcuni secoli, residenza dei patriarchi di Aquileia.
La città conserva significative testimonianze di quel periodo, prima fra tutte il Tempietto Longobardo, all’interno del Monastero di Santa Maria in Valle, che rappresenta la massima espressione dell’architettura e dell’arte longobarda in Italia. Le decorazioni a stucco sono davvero una meraviglia e stupiscono per la ricchezza di ornamenti. Siamo sulle rive del Natisone in quella che fu l’area della corte regia. Dal suggestivo Ponte del Diavolo, immortalato in tante immagini della città, si gode la vista più classica con case e chiese del centro storico che si affacciano alte sulle acque color smeraldo del fiume.
Tappa transfrontaliera tra Italia e Slovenia
Da Cividale parte la tappa n° 29 dell’Alpe Adria Trail. Una tappa emblematica per le finalità con cui i tre enti di soggiorno e turismo della Carinzia, della Slovenia e del Friuli Venezia Giulia, assieme ai Club Alpini dei tre paesi, hanno promosso la nascita di questo percorso. Si tratta infatti di una tappa transfrontaliera, a cavallo fra Italia e Slovenia, che attraversa i Colli Orientali del Friuli punteggiati di boschi e soprattutto dai vigneti di Albana, Schioppettino, Ribolla Gialla.
Lungo l’itinerario di circa 13 chilometri si ha la possibilità di fare soste presso aziende vinicole famose, come quella di proprietà della famiglia Bastianich. Nata nel 1997, la cantina appartiene al noto ristoratore e personaggio televisivo americano Joe Bastianich, le cui origini sono friulane e qui ha ritrovato la sua identità territoriale, producendo ottimi vini. Lungo stradine secondarie e sentieri si entra, senza quasi accorgersene, in Slovenia. Quella che fino a pochi anni fa era una frontiera quasi invalicabile è oggi attraversabile liberamente, senza che nessun cartello, barriera o controllo ci segnali che stiamo valicando il confine nazionale.
L’angolo delle delizie della Slovenia
Breg di Collobrida, il piccolo villaggio sloveno che ci accoglie al termine della tappa, fa parte di una zona che è soprannominata “l’angolo delle delizie della Slovenia”: la regione di Goriška Brda è l’estremo ovest del paese e si affaccia sulla pianura friulana. Lo spettacolo è quello che possono aver visto, secoli fa, le genti dell’Est in marcia verso Ovest: è l’Italia che si spalanca con le sue pianure, oltre le ultime propaggini delle Alpi. Lo sguardo corre a perdita d’occhio su vigneti, frutteti e paesini arroccati.
La tappa successiva, la 30 dell’Alpe Adria Trail è infatti un susseguirsi di salite e discese per scoprire gli abitati di Vercoglia di Cosbana, Fojana, Castel Dobra, il centro della regione del Brda, è infine San Martino del Collio (Šmartno), un pittoresco villaggio chiuso da una cinta muraria con cinque torri. Siamo nel regno della Ribolla gialla e quindi il suggerimento è quello di degustare un bicchiere del nettare che nasce su questi bellissimi colli seduti nella terrazza di un caffè di questo suggestivo villaggio raccolto attorno alla chiesa di San Martino decorata con affreschi di Tone Kralj.
Info: Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia: www.turismofvg.it
Alpe Adria Trail: www.alpe-adria-trail.com
Dove dormire
Locanda Al Castello, Cividale del Friuli (UD); www.alcastello.net Sulle alture di Cividale, in un ex monastero, sorge un accogliente resort immerso nel verde e con vista panoramica. La famiglia Balloch, proprietaria dal 1987, ha arredato le camere con mobili antichi e ricercati.
Dove mangiare
Al Monastero, Cividale del Friuli, www.almonastero.com. Il ristorante, in pieno centro, è una vera e propria istituzione a Cividale. Oggi fra le pareti affrescate da Jacun Pitor, un pittore girovago originario di Nimis che ha lasciato tracce della sua arte naif in tutta l’area, si può gustare una tipica cucina regionale guidati da Cristina Pavan, la proprietaria. Fra i piatti più tipici da citare lo strudel di Montasio, i Cialcions del Monastero e i Maltagliati al ragù d’anatra.
Orsone, Cividale del Friuli (UD) www.orsone.com. Orsone è ristorante e Bed & Breakfast che sorge di fronte alla cantina Bastianich, immerso in un paesaggio di vigneti appena fuori Cividale. Qui la famiglia Bastianich accoglie gli ospiti con alcune chicche gastronomiche del territorio. Fra queste il prosciutto San Daniele di 24 mesi con pane alle noci, il frico di Lidia (la mamma di Joe) croccante con porri e patate e chips di polenta, i cjarsons di Lidia con erbe spontanee e ricotta affumicata. Piatti che si accompagnano ai vini dell’azienda come il Friulano, lo Schioppettino, il Vespa bianco o rosso. Tutti vini di notevole qualità con marcato equilibrio, eleganza e complessità.
Al Cavalluccio, Duino (TS) www.alcavalluccio.net. Chi percorre la 34° tappa da Duino a Prosecco col bellissimo e panoramico tratto del Sentiero Rilke, può approfittare per una sosta a tavola in riva al mare. La specialità del Cavalluccio sono gli spaghetti allo scoglio con vongole, mitili e scampi. I vini sono quelli del Carso, del Collio e dell’Istria.
Dove degustare
Klet Brda, Dobrovo (Slovenia) www.klet-brda.si. Una grande cantina sociale costruita nel 1957 sotto il colle sovrastato dall’imponente Castello di Dobrovo. La parte interrata si trova 15 metri sotto terra. Nonostante i grandi numeri (dai 6 agli 8 milioni di litri di vino all’anno) che ne fanno la più grande cantina della Slovenia, la qualità è salvaguardata. Come nella classe A+ , blend bianco o rosso prodotta in serie limitata da 4 a 8 mila bottiglie l’anno. Da provare in ogni caso la Ribolla Gialla che è il vitigno emblematico del territorio.
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