Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Milano, le nuove gallerie Leonardo al museo della Scienza e della Tecnologia

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Aperto da martedì 10 dicembre l’allestimento con tecnologie visive e multimediali. Le ricostruzioni di modelli dai disegni di Leonardo valorizzate dal progetto di Pietro Marani e Francois Confino

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Il taglio del nastro (ph. ©Lorenza Daverio)

Milano, le nuove gallerie Leonardo al museo della Scienza e della Tecnologia sono aperte al pubblico da martedì 10 dicembre. 170 opere tra cui 70 modelli e plastici storici, volumi antichi, calchi, affreschi e 39 installazioni multimediali. Queste sono l’ultimo vanto del museo di via San Vittore. La nuova esposizione permanente è stata presentata lunedì 9 dicembre nel corso di una conferenza stampa gremita. All’inaugurazione erano presenti Dario Franceschini, ministro per i Beni Culturali, Beppe Sala, sindaco di Milano e Attilio Fontana, governatore della Regione. “E’ il più grande progetto del museo”, ha esordito Fiorenzo Galli, direttore, spiegando che è “un grande esempio di collaborazione tra pubblico e privato”. E ha dichiarato che “tutto il sistema Milano abbraccia questo progetto”.

Milano, le nuove gallerie Leonardo

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Sala 3: Arte della guerra (ph. @Lorenza Daverio)

Sponsor importanti, tra cui Eni, Fondazione Cariplo, Leonardo – ma sono decine i loghi dei sostenitori – hanno contribuito al nuovo allestimento che vede la firma di Claudio Giorgione, curatore Leonardo- Arte & Museo, la collaborazione scientifica di Pietro Marani, professore di Storia dell’Arte Moderna del Politecnico di Milano e l’allestimento a cura dello Studio Lltt e dell’architetto Francois Confino.

Il museo aveva già un’ampia area espositiva dedicata a Leonardo che risaliva al 1953. Tra l’altro comprendeva, molti modelli in legno, ricostruzioni di macchine progettate dal genio a partire dai suoi disegni. L’allestimento di allora, ha spiegato Pietro Marani, era ispirato a studi precedenti e restituiva l’immagine di Leonardo come un “genio isolato”, una vera e propria eccezione del suo tempo. Oggi gli storici hanno approfondito il contesto culturale e tecnologico nel quale operava Leonardo, che rimane la punta di un iceberg, ma viene compreso meglio nell’ambiente che lo ha favorito. Secondo Claudio Giorgione, “le nuove gallerie di Leonardo sono un grande affresco della cultura del Rinascimento, dove si vedono dei genius loci, ma in una temperie culturale che abbraccia l’intera Europa”.

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La nuova esposizione

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Sala 5: Ingegno del fare (ph. @Lorenza Daverio)

Cosa c’è dietro al lavoro di Leonardo da Vinci sulle tecnologie di guerra, ad esempio, o sulle macchine per filare?
Cosa si muove nel periodo in cui opera il genio vinciano, in una Milano dove la navigazione sui Navigli ha un ruolo cruciale, in un’epoca dove il sogno di una “città ideale” fa coincidere architettura, urbanistica ed etica?
Documenti e reperti aiutano il visitatore a immergersi nell’Italia rinascimentale: dai pezzi originali delle chiuse dei Navigli ai libri antichi.

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Installazioni multimediali (ph. ©Lorenza Daverio)

Tra le installazioni multimediali, si contano 23 audiovisivi, 6 interfacce esplorabili, 8 disegni animati e due installazioni sonore. I disegni di Leonardo prendono vita, nei filmati figuranti in costume introducono l’opera del genio.
Si contano anche 12 affreschi concessi in prestito dalla Pinacoteca di Brera e da Kosmos, museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia e svetta imponente, nella parte dell’esposizione dedicata al Leonardo pittore e ai suoi imitatori, l’affresco strappato dell’Ultima Cena del Fiammenghino, di proprietà della Città Metropolitana di Milano. Le nuove gallerie di Leonardo occupano 1300 metri quadri.

Esposizione permanente, www.museoscienza.org

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