Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Turismo lento, come promuoverlo

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Aiutare i turisti a non perdersi, ritrovando punti di riferimento e luoghi di ristoro. Servono una buona comunicazione e un territorio attrezzato. Dalle mappe alla segnaletica

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Percorsi in mountain bike

Che cosa significa turismo lento? Come possono istituzioni, enti di promozione del territorio, strutture di ospitalità, agevolare lo sviluppo del turismo slow?
Per la maggior parte degli italiani, turismo lento è occasione per camminare all’aperto e fare escursioni naturalistiche. Il recupero di un ritmo moderato fa rima, spesso, con itinerari in bicicletta o a piedi in mezzo alla natura. Anche se per molti significa anche visitare borghi storici, soggiornare in località di albergo diffuso, evitando la folla dei luoghi più gettonati.

Molti italiani organizzano una vacanza slow in autonomia: una volta giunti a destinazione, il loro problema più urgente è orientarsi. Camminare sul sentiero non è come passeggiare in centro città. E visitare un piccolo comune è diverso da fare il turista in una metropoli, dove tutto è sempre alla portata di mano. Per promuovere il turismo lento è necessario, allora, potenziare segnaletica strutturata e comunicazione.

Turismo lento, come orientarsi
Segnaletica-Alpe-Devero
Segnaletica

Desta curiosità, ma fa pensare, l’episodio di un turista che soggiornava in un rifugio nei pressi della vetta più alta e importante della zona. Costui si lamentava di non trovare un cartello che la indicasse. Sì, fare turismo lento è differente da scegliere una vacanza in un villaggio turistico e ritrovarsi in un ambiente strutturato.

Per fare turismo lento bisogna prepararsi in anticipo, ma è più facile quando l’ufficio di informazione turistica ha, ad esempio, mappe chiare, un sito web mobile friendly, una buona presenza sul territorio.
La riconoscibilità visiva di un messaggio è la chiave di volta per aiutare le persone a orientarsi. Utilizzare loghi chiari, ricorrenti, sulla guida turistica, nella cartellonistica, nelle strutture di ospitalità, possono fare la differenza.
Un logo ricorrente, ad esempio, può essere usato per indicare un itinerario culturale cittadino, per sottolineare i luoghi di interesse turistico, per segnalare iniziative per i bambini o botteghe gastronomiche.

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Le istituzioni possono lavorare meglio su marketing e comunicazione, ma anche i soggetti privati, bar, hotel, strutture ricettive e sportive, possono fare molto per dare a una città di provincia o a una comunità montana una visibilità maggiore. La possibilità di personalizzare graficamente arredi e accessori – sedie sdraio ad esempio, ma non solo – anche e soprattutto nei piccoli centri, aiuta le strutture ricettive a farsi ricordare.

Una grafica riconoscibile si può utilizzare su volantini, brochure, pubblicità sui giornali, guide tascabili, gadget.
Fare rete tra più soggetti è ancora più facile, contrassegnando, ad esempio, tutti gli alberghi che sono pet-friendly, i ristoranti con menu vegetariani, pensioni e bar con servizi ad hoc per chi fa escursionismo. Nei piccoli centri molti luoghi di interesse storico e culturale sono comunicati poco e male. Però una maggiore visibilità si ottiene, per cominciare, anche con un’immagine su una tazza gadget.

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