Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Merletti dauni: Troia e Orsara di Puglia

Troia,-Basilica-Cattedrale di Santa Maria Assunta (ph. © 2021 emilio dati)

Nella Puglia foggiana del subappennino Dauno vi sono realtà territoriali e patrimoni poco raccontati dai media ma di grande valore. Il nostro viaggio tra arte romanica, colori, profumi, sapori.

Facciata-della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta (ph. © 2021 emilio dati)
Facciata della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta (ph. © 2021 emilio dati)

Organizzato dal GAL Meridaunia, abbiamo trascorso un intenso weekend tra arte romanica, natura e buon cibo. La nostra visita, che consigliamo, ha riguardato due importanti centri del comprensorio: Troia e Orsara di Puglia. Troia, secondo una leggenda, fu fondata da Ulisse e Diomede, esuli dalla città omonima dell’Asia Minore. Successivamente fu sede vescovile e residenza dei principi d’Avalos, di origine napoletana. Oggi il comune vive essenzialmente di agricoltura e turismo, attività quest’ultima che le consente il riconoscimento di Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano.

Il paese, arroccato a poco più di 400 metri di altitudine, si affaccia sul Tavoliere e sui primi contrafforti del subappennino Dauno. Un ottimo punto strategico per il controllo della via Traiana. Attualmente continua ad essere un’importante tappa della Via Francigena. La via percorsa dai pellegrini diretti verso il Gargano o verso i porti pugliesi sull’Adriatico, punti di imbarco per l’Oriente.

Troia: la vita nelle strette stradine
Troia, vita di comunità nelle-strette-stradine
Troia, vita di comunità nelle strette stradine (ph. © 2021 emilio dati)

Risaliamo la centrale via Regina Margherita sulla quale sboccano le strette e ombrose stradine laterali. Queste vie sono animate dalla popolazione locale ma anche dai colori e dai profumi tipici del sud. Non mancano testimonianze del passato medioevale preannunciate da portali in legno; essi lasciano intravedere androni decorati con stemmi nobiliari e imponenti architetture interne, ricordi dell’antico splendore. Tra questi, il Palazzo dei Principi d’Avalos, attuale sede comunale, il Convento dei Gesuiti, riconoscibile dalla facciata in bugnato, e Palazzo Varo del 18° secolo.

I ricami della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta
Troia, rosone che sembra-un-merletto, della-Basilica-Cattedrale-di-Santa-Maria-Assunta (ph. © 2021 emilio dati)
Troia, rosone ricamato come un merletto della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta (ph. © 2021 emilio dati)

Finalmente siamo di fronte al monumento cittadino più importante: la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, superbo esempio di arte romanica. Dal 1100, anno della sua fondazione, ha subito numerosi rimaneggiamenti e influssi artistici delle epoche attraversate. Il grande rosone attira immediatamente la nostra attenzione: undici colonnine disposte a raggiera, unico esempio nel suo genere, sembrano poggiare su una tela ricamata nella pietra la cui trama, diversa in ogni spicchio, vuole rappresentare le diverse religioni.

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Troia Formelle del portale di bronzo Basilica Cattedrale
Troia, formelle del portale di bronzo della Basilica Cattedrale (ph. © 2021 emilio dati)

La facciata è ornata da numerosi volti umani e figure di animali scolpiti nella pietra, particolari simbolici dei quali ci sarebbe piaciuto conoscere il significato. Spostando lo sguardo più in basso ammiriamo in tutta la sua imponenza il grande portale di bronzo. L’opera è stata realizzata nel 1120 dal fonditore Oderisio di Benevento. Il portale è diviso in ventotto scene allegoriche che ornano i due battenti. L’interno, dalle linee architettoniche semplici e lineari, è a tre navate sorrette da dodici colonne di marmo più una, accostata sulla destra della prima, a rappresentare Gesù accanto ai dodici Apostoli.

Orsara di Puglia città del neolitico
Orsara-di-Puglia-Chiesa-di-San-Pellegrino (ph. © 2021 emilio dati)
Orsara di Puglia, Chiesa di San Pellegrino (ph. © 2021 emilio dati)

Lasciamo Troia alle nostre spalle e, tra curve e tornanti, ammiriamo una infinita distesa di campi coltivati, splendenti nel loro color giallo stagionale. Dopo appena 15 chilometri entriamo a Orsara di Puglia, città il cui toponimo ricorda l’orso un tempo presente nei boschi circostanti dove, ancora oggi, predominano pini, faggi, cerri e querce. Con i suoi 650 metri di altitudine, è uno dei tanti comuni dauni che, per avere energia pulita, ha sfruttato la sua ventilata posizione geografica attrezzandosi con numerose centrali eoliche.

Le storia di Orsara parte dal neolitico per arrivare, attraverso i secoli, al 1200 quando fu amministrata dai nobili Calatrava e, trecento anni dopo, dai Guevara, duchi di Bovino: furono costoro a dare l’impronta architettonica alla città, così come la vediamo oggi.

Chiese, Abbazie e Palazzi nobiliari
Orsara-di-Puglia-portale-bugnato-d'accesso-al-cortile-dell'ex-abbazia (ph. © 2021 emilio dati)
Orsara di Puglia, portale bugnato d’accesso al cortile dell’ex abbazia (ph. © 2021 emilio dati)

A questo periodo risalgono il complesso abbaziale dell’Annunziata e la chiesa di S. Pellegrino costruiti al di sopra della Grotta di San Michele. Quest’ultima è uno tra i siti più antichi della Capitanata dedicati al culto dell’Arcangelo e continua tutt’oggi ad essere meta di pellegrinaggi. Il bel portale bugnato dell’abbazia si apre, alle spalle del complesso, su Piazza Mazzini dov’è anche il settecentesco palazzo della principessa di Solofra con la Fontana Nuova del 1457, incassata tra due arcate.

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Da qui, tra un saliscendi di strette strade sulle quali s’affacciano antichi palazzi nobiliari, architravi e stemmi vescovili scolpiti nella pietra, raggiungiamo il centro storico dove, tra i monumenti più importanti, visitiamo la chiesa di San Nicola da Bari e, solo dall’esterno, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, affiancata dal Palazzo De Stefano-Tappi del XVII secolo.

Troia Slow Food: bontà gastronomiche
Chef-Antonio-Ercole-Santarella sceglie le sue erbe (ph. © 2021 emilio dati)
Lo chef Antonio Ercole Santarella sceglie le sue erbe (ph. © 2021 emilio dati)

Poiché la conoscenza di un territorio passa anche attraverso la gastronomia locale, non manca che recarci presso il Centro del Gusto dei Monti Dauni di Troia. In questa struttura creata ad hoc, lo chef Antonio Ercole Santarella, del Ristorante l’Orecchietta di Candela, non solo ci racconterà delle sue ricerche botaniche per utilizzare componenti nutrizionali, ma ne darà anche dimostrazione tangibile. Il nostro fabbisogno di proteine, vitamine e carboidrati, ci spiega, è messo gratuitamente a nostra disposizione dalla natura, dalla quale si può attingere in ogni stagione.

Così che finocchietto selvatico, portulaca con il suo apporto di sali minerali, rughetta, more, gelsi, fichi, mele cotogne, grano duro e grano arso, diventano gli ingredienti più utilizzati dal nostro chef. Pertanto, oltre al grande uso di olio extra vergine d’oliva, dal pancotto alla panzanella, ai salumi dauni, alle orecchiette e cavatelli di grano arso e grano duro, tutti puntualmente accompagnati dalla presenza delle sue erbe, abbiamo avuto modo di complimentarci col loquace chef.

Peccati di gola
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Passionata, dolce di Troia (ph. © 2021 emilio dati)

Il peccato di gola si compie, invece, proprio accanto alla Cattedrale presso la pasticceria Casoli. La Passionata è una tentazione troppo forte per fermarsi solo al primo assaggio. Il dolce ripieno di morbidissima ricotta di mucca, pecora e bufala è ricoperto da uno strato colorato che ne distingue il suo gusto: rosa per il mandorlo, bianco per l’amaretto, giallo per il liquore Strega, ma poi anche nocciola delle Langhe, arancia del Gargano, pistacchio di Bronte, Sambuca, Moscato di Trani, Nero di Troia. In sintesi, l’appassionata arte pasticciera dei coniugi Casoli.

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Orsara di Puglia: Pane e salute
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Orsara di Puglia Forno a paglia dell’Associazione Pane e Salute (ph. © 2021 emilio dati)

Di altra natura è la conoscenza dell’Associazione Pane e Salute ad Orsara di Puglia. Qui si cuoce ancora il pane come nel 1526, epoca in cui in un piccolo locale fu costruito un Forno a Paglia, oggi il più antico di Puglia. Era il luogo dove le massaie di un tempo portavano a cuocere il loro pane creato in casa; prima di infornare, sull’impasto ancora fresco usavano tracciare segni particolari per individuare, a fine cottura, le proprie forme.

Orsara di Puglia pancotto
Orsara di Puglia, pancotto (ph. © 2021 emilio dati)

Il forno, oggi perfettamente funzionante, è sopravvissuto grazie alla passione di Angelo, uno dei fratelli Di Biccari, famiglia di panificatori da oltre cinque generazioni. La sua attività ormai è aperta alla ristorazione per cui da quel forno esce di tutto: dalle profumatissime e appetitose varietà di pizze, al pancotto in pagnotta. Una gustosa degustazione per tornare indietro nel tempo.

GAL Meridaunia – Piazza Municipio, 2 – 71023 Bovino (FG) – Tel.: 0881.912007 – 966557 – www.meridaunia.it – E-mail: info@meridaunia.it

PHOTO GALLERY: TROIA

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