Mercoledì 1 Maggio 2024 - Anno XXII

Una mostra celebra i 1600 anni di Venezia

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La fondazione della città lagunare risale al 25 marzo del 421. Per i suoi 1600 anni la Fondazione Musei Civici di Venezia propone la mostra “VENETIA 1600. Nascite e rinascite”. Allestita presso Palazzo Ducale-Appartamento del Doge sarà visitabile fino al 25 Marzo 2022.

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Giovanni Bellini “Pala Barbarigo”, 1488 – Venezia, Diocesi Patriarcato di Venezia, chiesa di San Pietro martire a Murano

Venezia nel 2021 celebra 1600 anni di storia. La città lagunare ha conosciuto splendore economico-commerciale, relazioni con l’Oriente, bellezze artistiche e architettoniche; frutto di menti creative fuori del comune. È riuscita a risorgere dopo catastrofiche alluvioni, incendi, scorrerie e dominazioni straniere che hanno trafugato molte opere del ricco patrimonio d’arte veneziano. Per onorarne il trascorso storico, la Fondazione Musei Civici di Venezia propone la mostra “VENETIA 1600. Nascite e rinascite”, allestita presso Palazzo Ducale-Appartamento del Doge sarà visitabile fino al 25 Marzo 2022; lo stesso giorno delle fondazione della Serenissima avvenuta il 25 marzo 421. L’esposizione si avvale della direzione scientifica di Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici con la curatela di R. Echols, F. Ilchman, G. Matino e A. Bellieni.

Il 25 Marzo è una data simbolica. Viene ricordato  il giorno in cui fu posata la prima pietra per edificare la chiesa dedicata a San Giacometo (Rialto) in segno di riconoscenza per aver salvato un operaio da un incendio; oppure si pensa possa coincidere col giorno dell’Annunciazione alla Madonna.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite”: esposte 250 opere

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Joseph Heintz il giovane, “La processione del Redentore” (1648-1650)

Il percorso espositivo è costituito da circa 250 opere d’arte tra dipinti, manufatti antichi e documenti rari in grado di narrare l’intricata e lunga storia di Venezia che “rinasce”, contro ogni asperità, più fulgida e più bella. Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il Sindaco Luigi Brugnaro, Mariacristina Gribaudi presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Gabriella Belli, direttrice della Fondazione e Melissa Conn presidente di Save Venice Inc. La direttrice Gabriella Belli ha detto: “Non si poteva raccontare la storia di Venezia senza il patrimonio d’arte della città”.

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Battista d’Agnolo (detto del Moro) “San Marco assiste i Magistrati della Camera
all’armamento nell’arruolamento delle milizie marittime”, 1572 – Venezia, Gallerie dell’Accademia

La mostra, con allestimento scenografico curato da Pier Luigi Pizzi, è suddivisa in 12 sezioni i cui riferimenti cronologici riguardano tutto il vissuto storico di questa straordinaria città. I temi trattati sono: Introduzione; La città eletta; Regina del mare; La città dei mercanti; Renovatio Urbis: Andrea Gritti e gli architetti; L’incendio di Palazzo Ducale del 1577; La peste – 1576 e 1631; Settecento: gloria e caduta della Serenissima; Ottocento, rivoluzione e unificazione; La capitale dell’arte contemporanea; Acqua Granda – 1966 e 2019; Venezia e il futuro.

Nascite e rinascite: raffigurati e narrati 16 secoli

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Antonio Canal (detto Canaletto) “Piazzetta San Marco con la Loggetta e la Libreria”, 1730-1740 – Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica

Le narrazioni di sedici secoli di Venezia appaiono costellati da trionfi, splendori, domini e possedimenti oltre l’Adriatico; ma anche sconfitte militari, pestilenze, incendi, alluvioni quali quelle dell’Acqua Granda del 1966 e del 2019 fino alla caduta della Serenissima. Tra i nomi dei grandi artisti che hanno lasciato un segno indelebile nel firmamento artistico saranno presenti opere di: Vittore Carpaccio, Bellini, Tiziano, Veronese, Tiepolo, Rosalba Carriera, Guardi, Canaletto, fino a Canova, Hayez, Appiani; e poi Pollock, Vedova, Tancredi, Santomaso. Vi sono documenti di letterati, musicisti, architetti e uomini d’arte che tanto hanno contribuito alle rinascite della Serenissima Repubblica.

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Bill Viola La zattera, Maggio 2004 – Installazione video-sonora

L’esposizione si articola attraverso tutte le arti espressive, compresa quella cinematografica per far comprendere il passato, il presente ed il futuro incerto di questa città adagiata sulla laguna veneta, unica nelle sue eterne bellezze. Di straordinario impatto comunicativo il “cameo” dell’artista multimediale Bill Viola con il video The Rift (La Zattera) e l’installazione video realizzata tra la collaborazione di Gabriella Belli e Studio Azzurro in cui è d’obbligo interrogarsi sul futuro di Venezia, considerata la sua proverbiale fragilità urbanistica.

La fondazione di Venezia è rappresentata attraverso le opere di soggetto religioso. Troviamo il trittico di Lazzaro Bastiani con l’Annunciazione e la Madonna col Bambino, il dipinto di Jacopo Palma il Giovane con la Vergine Assunta che assiste all’incoronazione di Venezia fatta dal Vescovo San Magno. Il culto per la religione cristiana è sempre stato importante tanto che Venezia ha edificato oltre 100 chiese sparse in città e nelle isole lagunari.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite”: il simbolo del Leone alato

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) Vittore Carpaccio “Leone di San Marco andante” (da tera e da mar), 1516 – Fondazione MUVE Restaurato nel 2021 da Save Venice Inc.

La grande tela col Leone alato di Vittore Carpaccio comunica la grandezza di Venezia. Il leone simbolo dell’evangelista San Marco, patrono della città e dell’omonima Basilica e Piazza, è raffigurato in tutta la sua imponenza. Le zampe anteriori poggiate sulla terraferma (domini da Tera) e le posteriori nell’acqua (domini da Mar) mentre sullo sfondo s’intravede la laguna veneziana con i suoi palazzi. Il libro, tenuto aperto dalla zampa destra, reca una scritta in latino :«Pax tibi Marce, vangeli sta meus»; ovvero «Pace a te, Marco, mio evangelista». La narrazione della lunga vita di Venezia si esprime anche attraverso documenti preziosi quali i messali risalenti al secolo XIV; le commissioni doganali in lamina d’argento e oro; smalti e pietre preziose del IX e XI secolo provenienti dalla Biblioteca Marciana.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite”: il dominio dei mari

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Lazzaro Bastiani “Ritratto del doge Francesco Foscari”, 1460 ca. – Venezia, Museo Correr

Venezia nei secoli ha primeggiato nei mari grazie alla costruzione delle galee nel vasto Arsenale dove lavoravano i maestri d’ascia e le donne addette alla confezione delle vele. In mostra carte nautiche, atlanti, astrolabi, modellini di galere da guerra. Ma anche vedute dell’Arsenale e un grande telero lungo quasi 5 metri opera di Battista d’Agnolo. Si vede “San Marco che assiste i Magistrati della Camera all’armamento nell’arruolamento delle milizie marittime”; e ancora vasellami, gioielli, vetri, avori come la Coppa Barovier in vetro soffiato blu coperta di smalti e oro datata 1460-1470. Le cruente battaglie navali (Chioggia e Lepanto) rivivono in tutto la loro drammaticità nelle tele di Andrea Vicentino.

Emblematiche le figure dei Dogi Giovanni Mocenigo, Francesco Foscari, Andrea Gritti e Leonardo Loredan ritratti rispettivamente da Gentile Bellini, Lazzaro Bastiani, Jacopo Sansovino e Vittore Carpaccio. Col Doge Gritti subentra il secolo della Renovatio Urbis ovvero il tentativo di riprogettare gli spazi cittadini in funzione dei cambiamenti socio-economici della città.

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Nascite e rinascite: opere di Canaletto, Tintoretto, Tiepolo

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Domenico Tintoretto, “Venezia supplica la Vergine di intercedere con Cristo per fermare la peste”, 1631

Sarà opera dei vedutisti veneziani quali Canaletto e Guardi a rappresentare una Venezia più “moderna” con i loro dettagli sulla laguna e sulla Piazzetta San Marco, esposti in mostra. L’esposizione storico-artistica si arricchisce di narrazioni tristemente famose.

I disastrosi incendi del Palazzo Ducale del 1577 che rivive nel dipinto di Ludovico Ponzoserrato, quello del Teatro la Fenice del 1837 e successivamente del 1996; ma anche le insidiose pestilenze che si sono abbattute sulla popolazione veneziana sia nel 1576 e nel 1630 a cui seguirono la costruzione delle Chiese votive del Redentore e della Madonna della Salute.

Si potranno ammirare volumi, stampe acqueforti e il telero di Domenico TintorettoVenezia supplica la Vergine di intercedere con Cristo per fermare la peste” e altre opere religiose di Heintz il Giovane e di Alessandro Varotari, detto il Padovanino.
La magniloquenza della Serenissima è raffigurata nel dipinto di Giambattista Tiepolo “Nettuno offre a Venezia i doni del mare (1756-1758)”.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite”: la trasformazione della città

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Jackson Pollock “Circumcision”, 1946 – Venezia, Collezione Peggy Guggenheim

Nel 1797 inizierà la caduta della potente città marinara ad opera dell’esercito francese guidato da Napoleone che brucerà il Bucintoro e trafugherà opere d’arte di grande valore. È comunque l’epoca della musica e della commedia. Carlo Goldoni è ritratto da Alessandro Longhi e Rosalba Carriera ritrae la cantante Faustina Bordoni Hasse. Non manca il grande gesso di Antonio Canova raffigurante “Venere Italica “. Il percorso si concentra sui secoli XIX e XX attraverso opere che testimoniano ancora una volta la trasformazione a cui è sottoposta la città. L’arrivo della ferrovia, la costruzione del ponte ferroviario e stradale che unisce Venezia alla vicina Mestre sono  rappresentati nell’incisione su rame di Combatti e di Meduna.

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Il Novecento è caratterizzato da nuovi avvenimenti e sfide che vedrà Venezia impegnata in mostre e festival e dall’arrivo di artisti protetti da collezionisti d’arte. È il turno di Pollock in mostra col suo Circumcision proveniente dalla Collezione Peggy Guggenheim, di Emilio Vedova con l’opera “Immagine del tempo 1958”, di Tancredi Parmeggiani col dipinto “Soggiorno a Venezia” del 1955.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite”: il futuro di Venezia

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Francesco Guardi “L’incendio di San Marcuola”, 1789 – Venezia, Gallerie dell’Accademia

Le ultime sezioni sono dedicate al futuro di Venezia attraverso i modellini dell’Ospedale civile ad opera di Le Corbusier e del Memorial Masieri di Frank Lloyd Wright dell’Università IUAV. Venezia possiede un patrimonio artistico talmente ricco che è alquanto dispendioso provvedere ai restauri dei capolavori danneggiati dal tempo.

Tuttavia vi sono organizzazioni filantropiche a livello internazionale che raccolgono fondi con lo scopo di finanziare le opere d’arte soggette a restauro. È il caso di Save Venice Inc, organizzazione americana che da cinquant’anni sostiene finanziariamente i restauri di alcune opere in mostra. Si tratta della grandiosa tela di Vittore Carpaccio “Leone di San Marco” lunga tre metri, la pala d’altare di Jacopo Palma il Giovane “Madonna col Bambino in gloria”, “San Magno che incorona Venezia affiancata dalla Fede”; e ancora i restauri di un mosaico del ‘500, manoscritti antichi di rara fattura, disegni preziosi e un vaso cinese della dinastia Yuan del XIV secolo.

Info: palazzoducale.visitmuve.it/

VENEZIA INFINITA AVANGUARDIA

“Venezia.Infinita Avanguardia” è il film documentario che prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano per raccontare i palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici, le connessioni artistiche e culturali, i nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile. Nelle sale italiane solo l’11, 12 e 13 ottobre il fascino della decadenza e del dinamismo della più antica città del futuro.
Con la partecipazione straordinaria di Carlo Cecchi e Hania Rani e la voce narrante di Lella Costa. Colonna sonora originale di Hania Rani.

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