Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Anselm Kiefer un contemporaneo a Palazzo Ducale

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Nel “tempio” veneziano dell’arte antica rinascimentale arriva un artista contemporaneo. La mostra “Anselm Kiefer. Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce” resterà aperta fino al 29 ottobre.

SommergibileAnselm Kiefer è considerato uno degli artisti più influenti dell’arte contemporanea. Le sue opere sono state esposte nei maggiori Musei del mondo fin dal suo esordio a partire dagli anni settanta del secolo scorso. Artista dall’animo sensibile, votato alla riflessione, all’attività speculativa del pensiero filosofico, utilizza ogni sorta di materiale per realizzare opere e installazioni di grande effetto visivo e forte pathos. La mostra dal titolo “Anselm Kiefer. Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce” (Andrea Emo), sarà visitabile dal 26 Marzo al 29 Ottobre 2022 presso la Sala dello Scrutinio a Palazzo Ducale a Venezia.

Conferenza-stampa-di-presentazione-alla-mostra-di-Ansel-KieferAlla conferenza stampa di venerdì 25 Marzo, Gabriella Belli, direttrice del MUVE, ha spiegato le ragioni della scelta di organizzare una mostra d’arte contemporanea nel “tempio” dell’arte antica, rinascimentale. Si è trattato di una decisione collegiale condivisa fra studiosi del MUVE ed esponenti dell’Amministrazione Comunale. L’intento era quello di coniugare l’arte veneziana con le opere moderne. Di costruire un anello di congiunzione tra passato, presente, futuro. Kiefer ha realizzato un ciclo di opere di grandi dimensioni dopo un attento studio sulla storia di Venezia; sul rapporto della Serenissima tra Oriente ed Occidente; sul ruolo della Repubblica di Venezia tra Nord e Sud; del suo dominio per mare e per terra durante la lunga storia della città lagunare.

Palazzo Ducale Sala dello Scrutinio

Anselm-Kiefer-la scalaLa scelta della Sala dello Scrutinio, edificata nel XV secolo durante il dogado di Francesco Foscari, è molto appropriata. Essa custodisce eccezionali decorazioni al soffitto raffiguranti le vittorie navali dei veneziani in Oriente e la conquista di Padova nel 1405. Alle pareti laterali vi sono i dipinti delle battaglie vinte dall’809 al 1656: la Battaglia di Lepanto (1571) opera di Andrea Michieli, detto il Vicentino; la Vittoria dei veneziani sui Turchi ai Dardanelli di Pietro Liberi; la Vittoria dei Veneziani sui Turchi in Albania (1663) di Pietro Bellotti. La parete sud è decorata dal Giudizio Universale opera straordinaria di Jacopo Palma il Giovane, dipinto tra il 1594 ed il 1595, collegato idealmente con l’opera il Paradiso nella Sala del Maggior Consiglio.

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La Sala dello Scrutinio, inizialmente destinata a libreria (custodiva i manoscritti del Petrarca e del Bressarione), nel 1532 invece si svolgevano le operazioni di scrutinio per consacrare il nuovo Doge. L’artista tedesco, famoso per le sue realizzazioni intrise di riferimenti storici, mitologici, poetici e filosofici, nel corso dei suoi due anni di studio, è rimasto affascinato dal pensiero filosofico di Andrea Emo, al punto di intitolare la sua esposizione con le parole testuali del filosofo veneto. Dopo la sua visita a Venezia e in particolare a Palazzo Ducale, trovò delle analogie anche col Faust II di Goethe. Da questi due studi scattò la sua idea creativa, centrata soprattutto «sulla simultaneità di un qualcosa e del nulla». Le similitudini, tra i trionfi e le cadute della Serenissima, la filosofia di Emo e le gesta di Faust, saranno il fulcro delle sue opere.

Anselm Kiefer e le sue opere di grandi dimensioni

Kiefer-davanti-a-una-sua-operaNella Sala dello Scrutinio sono esposte opere di grandi dimensioni tali da coprire i dipinti storici dei pittori del Rinascimento veneziano sopra citati. L’effetto stupore, sorpresa sono nell’immediato assicurati. Il visitatore si trova di fronte ad installazioni site-specific di grandi proporzioni che innescano, in modo metaforico, un dialogo suggestivo con i gloriosi testimoni dell’arte veneziana: Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tintoretto.

Kiefer plasma ogni tipo di materiale perché, afferma, «i materiali parlano, hanno uno spirito proprio». Ed ecco che nell’esposizione troveremo impiegati emulsione, acrilico, olio, gommalacca, resina, acciaio, zinco; ma anche piombo, filo metallico, foglia d’oro, legno cauterizzato, tessuto, terra, paglia, corda, carta, carta cerata, scarpe, carboncino su tela.

I grandi quadri di Keifer

Quadro con le uniformi
Quadro con le uniformi

Nel percorso espositivo si potranno ammirare il quadro dei continenti, dove l’artista reinterpreta l’era geologica con la teoria della deriva dei continenti. Segue il quadro con le uniformi per reinterpretare l’era storica, la potenza della Serenissima Repubblica di Venezia sulla terraferma e il quadro con i sommergibili a dimostrazione della potenza di Venezia sui mari. Il quadro con la bara si riferisce all’era umana; mentre il quadro con i carrelli della spesa, con riferimenti diretti, in cui ogni carrello porta una targhetta di zinco col nome dei Dogi.

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Secondo l’artista, l’osservatore sarà pilotato a dare una propria risposta al soggetto e al contenuto dell’installazione; ma anche riflettere dove sia il confine tra la realtà e l’immaginazione. La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, edizioni Marsilio, con testi curati da Gabriella Belli, Janne Siren, Salvatore Settis, Massimo Donà, Elisabetta Barisoni. «Nel caso dei quadri» afferma l’artista «gioco con la storia e in Andrea Emo ho trovato conferma che la storia è una catena di azioni illogiche, astoriche, avvenimenti che non hanno nulla a che fare con causa ed effetto.

Il chi è di Anselm Kiefer

Quadro con i sommeergibiliL’artista nasce a Donaueschingen, in Germania nel 1945. Dopo gli studi universitari in diritto e lingue romanze presso l’Ateneo di Friburgo, si dedicherà all’arte frequentando le Accademie d’Arte. Il ricordo del periodo neonazista affiora nell’animo sensibile di Kiefer e lo condurrà a produrre le famose foto intitolate “Occupazioni”. Attraverso queste opere di protesta atte alla rimembranza storica, al risveglio di una storia quasi dimenticata, sussurrata per non turbare l’opinione pubblica, Kiefer diverrà un artista di fama mondiale.

I suoi lavori comprendono la pittura, l’incisione, la fotografia, la scultura, opere su carta e libri d’artista. Egli viaggia in Europa, in Asia, America, Africa dove trae ispirazione per le sue opere future. Nel 1993 a Barjac, nel sud della Francia, installa il suo atelier in una ex fabbrica di seta e dal 2007 lavora anche presso un altro studio nelle vicinanze di Parigi. Kiefer ha bisogno di tanto spazio per realizzare dipinti di grandi dimensioni e di valenti collaboratori artigiani per assemblare i vari materiali. Colloca i lavori nella sua proprietà diventata parte della Easchaton-Alselm Kiefer Foundation. Un’area costituita da numerosi padiglioni all’aperto collegati con le cripte sotterranee e una rete di tunnel scavati a Barjac.

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Informazioni: www.visitmuve.it

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