A Lucca ci siamo stati più volte. Eppure la città ha sempre qualcosa di diverso da mostrarci. In questa nostra nuova visita scopriamo e raccontiamo uno scenario particolare, sfuggito alla prima indagine. Cominciamo soffermandoci sull’importanza delle Mura Urbane. L’imponente barriera di mattoni rossi che circonda il centro storico, accoglie al suo interno un insieme di gallerie un tempo utilizzate come segrete vie di fuga. Questi sotterranei sono dotati di ampi spazi alcuni dei quali, divenuti contenitori culturali. Qui si svolgono mostre, concerti e spettacoli teatrali, soprattutto d’estate quando la calura esterna impera!
Prima di lasciare la città bomboniera, però, sentiamo la necessità di montare, ancora una volta, in cima alle Mura. Abbiamo di fronte il miglior circuito per effettuare un rilassante walking tour o una ciclo-passeggiata. Il tutto all’ombra di platani, ippocastani e querce, circondati e abbagliati dagli squarci panoramici che aprono su torri e chiese della città.
Antica Pieve romanica di Santa Maria
Dirigiamo verso nord percorrendo la statale che costeggia il fiume Serchio. Prima di inoltrarci tra le testimonianze dell’ultima guerra mondiale, ci fermiamo a Diecimo, toponimo derivante dalla pietra miliare che lì segnava il decimo miglio di una strada romana. La piccola frazione è preannunciata dalla quadrangolare torre campanaria della Pieve romanica di Santa Maria, edificio religioso meta della nostra sosta. La sua costruzione, voluta dalla contessa Matilde di Canossa, risale al XII secolo e conserva l’originale impianto medievale. Di particolare interesse, nelle tre navate troviamo una lastra in pietra raffigurante un curioso cavaliere la cui testa emerge dalla sella, denominato localmente Re Pipino; un fonte battesimale del duecento e due leoni in pietra che addentano una preda.
La costruzione della Linea Gotica
Era il 1944 quando, nelle intenzioni di chi l’aveva ideata, i Tedeschi dettero inizio alla costruzione della Linea Gotica. Una barriera per contrastare o addirittura fermare l’avanzata verso il nord Italia, e quindi verso la Germania, delle truppe alleate sbarcate a Salerno e Anzio. Sulle mappe topografiche la Linea Gotica era rappresentata da un semplice tratto. Una linea che andava da Marina di Massa, sul Tirreno, a Pesaro, sull’Adriatico. Sul campo, invece, questa fortificazione costituiva un esteso sistema di difesa che divideva in due l’Italia.
In Toscana le fortificazioni tedesche furono allestite sfruttando l’orografia che ben si prestava a mimetizzare bunker, grotte e trincee.
Non mancarono campi minati, postazioni di mitragliatrici e artiglieria pesante collocati su elevati costoni per permettere un controllo più ampio del territorio. Un elaborato piano che costò la vita a molti lavoratori civili, forzatamente reclutati.
La Linea Gotica in Toscana
Raggiungiamo Anchiano, sulla sponda destra del Serchio, per trovare le prime tracce relative agli episodi bellici della Seconda Guerra Mondiale. Il piccolo centro conta la presenza di alcuni bunker e, quello su via sotto la chiesa, è visitabile con l’ausilio della guida. Quasi al termine di via Norvegia è invece rimasto un tratto di muro anticarro; mentre, all’incrocio con la statale, solo le indicazioni della guida permettono di riconoscere la postazione di una mitragliatrice.
Borgo a Mozzano: Museo della Memoria
Ben più esplicativo è il Museo della Memoria di Borgo a Mozzano. La cittadina può forse vantare una estesa notorietà grazie al suo Ponte del Diavolo, una irresistibile icona da fotografare che scavalca il fiume. Il nome gli deriva dalla sua leggendaria costruzione avvenuta in una sola notte con l’aiuto del diavolo al quale si promise l’anima: un patto mai rispettato. Il museo che ci accingiamo a visitare è stato realizzato da un Comitato cittadino costituitosi volontariamente per il recupero e la valorizzazione dell’unico tratto della Linea Gotica rimasto quasi intatto.
Percorsi didattici nella storia
All’interno percorsi didattici differenziati permettono di entrare in contatto con documenti e, soprattutto, con equipaggiamenti militari utilizzati da entrambi i belligeranti. Le guide, oltre ad effettuare escursioni a tema nei dintorni, ci conducono nelle gallerie scavate nella roccia. Lungo il percorso non sempre agevole, si attraversano sale probabilmente destinate al dormitorio dei soldati; altre come deposito degli esplosivi (la santabarbara), tra elmetti e cassette di munizioni (vuote). Con una certa prudenza raggiungiamo le feritoie dove un tempo sporgevano le canne delle mitragliatrici per osservare come la natura abbia ormai ripreso i suoi spazi.
La libertà che oggi godiamo deriva anche da questi avvenimenti che, pur dolorosi nel ricordo di eccidi e stragi di civili, come accadde a Sant’Anna di Stazzema, devono rappresentare un freno al loro reiterarsi: un impegno, purtroppo, che al momento in cui scriviamo non sembra sia da tutti mantenuto.
Info: Lucca Promos – www.luccapromos.it
Borgo a Mozzano: Museo della Memoria – piazza Marconi 4 – 0583-888881 – apertura tutti i martedì 15.00/18.00 – giovedì 09.00/13.00 – altri giorni su prenotazione – proloco@borgomozzano.org
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