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I Beatles e le auto che hanno accompagnato i loro successi

The Beatles Rolls-Royce-Phantom-V-1965

Le auto che hanno segnato momenti della storia anche musicale. In questo servizio parliamo delle auto possedute dai componenti della famosa band musicale fondata a Liverpool nel 1960: The Beatles.

The Beatles Alfa Romeo 2600
Concerto a Milano 1965 Alfa Romeo 2600

Sessanta anni fa lo storico gruppo musicale The Beatles che ha rivoluzionato la musica, fondato a Liverpool nel 1960, tenne il primo concerto in Italia a Milano. È famosa la foto in cui si vedono circondati dalla folla a bordo di un’Alfa Romeo 2600 convertibile.

I quattro cantanti: Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr e John Lennon, erano tutti appassionati di automobili e ne hanno possedute parecchie. Si può affermare che le automobili hanno seguito e segnato la storia del complesso nei vari periodi della loro carriera, anche se risulta difficile risalire a tutte. Alcune circondate da un alone di mistero e protagoniste di leggende metropolitane, come vedremo.

L’auto della leggenda
The Beatles
The Beatles copertina Abbey Road

Paul McCartney acquistò la Ford Consul Classic nei primi mesi del 1963, subito dopo l’uscita del singolo “Please Please Me“, mentre i Beatles stavano iniziando la loro ascesa. La Ford Consul Classic 315 è una berlina a quattro porte, ispirata all’estetica americana delle Ford Thunderbird e Galaxie, la cui caratteristica distintiva è il lunotto posteriore a forma di V rovesciata.

L’auto era verde chiaro e modestamente rifinita, a testimonianza del fatto che in quegli anni i Beatles non erano ancora le superstar miliardarie che sarebbero diventate di lì a poco.
McCartney viveva a Liverpool, e usava l’auto per muoversi tra gli studi, le serate nei club e le visite a Londra. È proprio sulla Ford Consul Classic che Paul viaggiava quando, secondo una leggenda urbana, sarebbe rimasto coinvolto in un incidente stradale mortale nel novembre del 1966.

Le grandi sportive dei Beatles
The Beatles Jaguar E-Type di George Harrison
George Harrison a bordo della sua Jaguar E-Type

Noto come un grande amante delle auto, George Harrison, chitarrista solista dei Beatles, possedeva una vasta collezione di auto. Tra un’Aston Martin DB5, una McLaren F1 e innumerevoli altre auto, il famoso Beatles possedeva anche la Jaguar E-Type.

La leggenda narra che Brian Epstein, manager dei Beatles, regalò a George l’iconica Jaguar E-Type per il suo ventunesimo compleanno. L’auto è stata personalizzata e dotata persino di un giradischi montato sul cruscotto.
Fin dal lancio del modello Serie 1 nel marzo del 1961, la Jaguar E-Type è stata adorata dal grande pubblico e da personaggi famosi, definita “l’auto più bella del mondo” niente meno che da Enzo Ferrari.

the Beatles Facel Vega Facel II
Facel Vega Facel II di Ringo Starr

Il batterista del gruppo Ringo Starr acquistò una Facel Vega II nel 1964 direttamente presso lo stand all’Earls Court Motor Show. La Facel II, dal design classico e muscoloso, è alimentata da un motore 8 cilindri a V della Chrysler Typhoon da 390 Cv.
L’auto fu consegnata a casa di Ringo a Weybridge, nel Surrey e la guidò per 4 anni. Sportiva ma lussuosa e glamour allo stesso tempo, la Facel abbinava la grande potenza del motore 8 cilindri a uno stile impareggiabile, ideale sia per l’autostrada sia per adrenaliniche corse lungo le “Rolling Hills”, le dolci colline inglesi.

La Facel Vega era una casa automobilistica francese attiva dal 1954 al1964 e produsse circa 2.900 auto. Realizzate a mano, queste vetture esclusive conquistarono artisti, politici e diplomatici (tra questi ricordiamo Tony Curtis, Danny Kaye, Joan Fontaine e Ava Gardner) oltre che essere guidate e possedute da professionisti e piloti che fecero la storia dell’automobilismo come Sir Stirling Moss. 

The Beatles Joh Lennon Ferrari 330GT
Joh Lennon 1965 Ferrari 330GT

Nel 1965 i Beatles avevano proiettato in classifica “Ticket To Ride” e avvenne che la strada davanti la casa di John Lennon, fresco di patente, diventò meta di pellegrinaggio di concessionari che gli proposero di tutto, dalle Maserati alle Aston Martin. Lennon era un esteta e la scelta cadde sulla Ferrari 330GT Coupé del ’64, pagata diecimila dollari di allora.

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Lennon guidò e amò la sua Ferrari per tre anni e più di trentamila chilometri, prima di rivenderla e passare ai pezzi grossi e colorati. Il doppio fanale della prima serie era pericolosamente somigliante a quello di una Ami 8 non era piaciuto molto alla clientela. Cosa che aveva spinto Enzo Ferrari, che pure amava mostrarsi al volante della 330GT 2+2, a tornare a un frontale più tradizionale nella seconda serie. 

Inizialmente si chiamava Iso Rivolta S4 quando fu introdotta nel 1967, ma il nome fu cambiato in Iso Rivolta Fidia dopo alcuni problemi iniziali di design e qualità. “I quattro sedili più veloci del mondo” era lo slogan del marketing Iso, ma l’S4 non è stata ben accolta dalla stampa automobilistica e dalla clientela. Però a John Lennon piacque, tanto che acquistò il secondo esemplare di Fidia prodotto, il primo con guida a destra. Delle 192 prodotte Lennon acquistò 3 esemplari a conferma della sua passione per quest’auto singolare e rara.       

L’Aston Martin di Hey Jude
The Beatles Paul McCartney Aston Martin DB 6
Paul McCartney vicino alla Aston Martin DB 6

L’Aston Martin DB5 consegnata a Paul McCartney il 3 luglio del 1964 era rifinita con una vernice esterna “blu Sierra” e dotata di interni in pelle nera, con le ruote a raggi cromati, una radio Motorola e un registratore Philips Auto-Mignon.
La pelle degli interni era stata cucita con un motivo a nota musicale e la carrozzeria realizzata dalla Touring di Milano.

McCartney la vende nel 1970, quando sul contachilometri sono segnate 40.513 miglia. Il registratore Philips fu proprio lo strumento che è servito per registrare a caldo le prime note di una delle più famose canzoni dei Beatles.

The Beatles Paul McCartney Aston Martin DB6
Aston Martin DB6

La canzone “Hey Jude” è stata infatti registrata la prima volta proprio all’interno della Aston Martin DB5 di Paul McCartney. Era un giorno del 1968 quando a McCartney venne l’ispirazione mentre stava recandosi a far visita al figlio di John Lennon, Julian, quando il motivo gli passò per la mente.  Fermò l’auto e recuperato il registratore dal cruscotto iniziò a registrare.

Un brano di sette minuti, forse il più lungo di tutte le canzoni dei Beatles. Originariamente avrebbe dovuto chiamarsi “Hey Jules”, proprio per consolare il giovane Julian che stava subendo il divorzio dei suoi genitori. Ma “Hey Jude” suonava meglio e il resto è storia. 

The Beatles Mercedes-250 CE di George Harrison
Mercedes-250 CE di George Harrison

George Harrison, il chitarrista della band, divenne un assiduo frequentatore del mondo delle corse dopo lo scioglimento della band.
La Mercedes 250 CE di colore rosso metallizzato è la prima automobile del marchio tedesco posseduta da Harrison e rimase nelle mani della famiglia per circa due decenni: prima registrata a nome di suo padre, Harold Heargraves Harrison, in seguito, tra il 1979 e il 1981, fu proprio il musicista a diventarne il proprietario passando poi nelle mani di suo cugino Paul Harrison.

Rolls Royce e Bentley
The Beatles Rolls Royce Pantom V di Jhon Lennon
Rolls Royce Pantom V di Jhon Lennon

Il 26 ottobre del 1965, poco prima delle 11 di mattina, quattro ventenni di Liverpool a bordo di una Rolls Royce si fecero largo tra la folla assiepata davanti a Buckingham Palace, per presentarsi al cospetto della regina Elisabetta II e ricevere il titolo di Baronetto.
Questa Rolls Royce Phantom V del 1965 fu acquistata da John Lennon prima ancora di possedere una patente di guida, immediatamente dopo l’uscita di “Beatles for Sale”, era di colore Valentine Black originale e la verniciatura psichedelica a tinte forti giunse un paio d’anni più tardi, dopo che la carrozzeria si rovinò durante le riprese di un film.

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Fu allora che Lennon decise di riverniciarla ispirandosi alle grafiche di quello che è considerato l’album rock più fondamentale di tutti i tempi, “Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Le modifiche agli interni consistevano in un piccolo letto al posto dei sedili posteriori, un frigobar, un televisore Sony da dieci pollici e il radiotelefono.
Il clacson riproduceva la melodia di Lilli Marlene. Una volta spedita negli States, la Rolls fece il giro di celebrità passando dai Rolling Stones a Elton John, che nel 1978 la donò al Royal BC Museum di Victoria in Canada dov’è tuttora esposta.

The Beatles Bentley John Lennon
La Bentley di John Lennon

La Bentley S1 del 1956 ebbe come proprietario l’imprenditore della moda John Crittle, che la fece decorare secondo l’emergente stile optical psichedelico al collettivo d’arte BEV (Binder, Edwards & Vaughn), e utilizzata per scarrozzarci i suoi amici musicisti Brian Jones, Jimi Hendrix, Roger Daltrey e anche Lennon per Londra.
Quando i Beatles avevano più milioni di sterline che idee di come spenderli, decisero di rilevare la sua azienda, la Dandie Fashions. Lennon si ricordò della fantastica Bentley e automaticamente passò nelle mani della casa discografica Apple. Sul certificato di proprietà originale reca ancora la scritta a biro rossa “tinta: multicolore”.

Il periodo delle Mini

Nel 1967 ogni membro del complesso aveva una Mini, dono del loro manager Brian Epstein, tutte personalizzate su specifiche individuali dal costruttore di lusso Harold Radford & Co. di Londra e con il motore di 1275 cc della Cooper S raggiungeva 160 km/h.

The Beatles Mini-Ringo Starr
Mini-Ringo Starr

Ringo Starr chiese che la sua Mini fosse in grado di ospitare una batteria musicale completa del tamburo da stivare sul retro della piccola vetturetta inglese. Non sembrava una cosa semplice viste le dimensioni da utilitaria della Mini ma Harold Radford ci riuscì studiando un sedile posteriore ribaltabile e la costruzione di un portellone posteriore che inglobava il lunotto, aperto verso l’alto per consentire un facile carico e scarico. Ha poi sedili in pelle, plancia in noce, cerchi in lega, carrozzeria bicolore, rossa con tetto in bianco avorio.

The Beatles Mini George Harrison
Mini di George Harrison

La Mini di George Harrison, una Austin Cooper è stata costruita sempre da Harold Radford Ltd alla fine del 1965 e verniciata in Metallic Black, con luci posteriori Volkswagen, fendinebbia in stile rally e un tetto apribile a tutta lunghezza.
All’inizio del 1967, l’auto fu ridipinta in rosso brillante e le immagini psichedeliche furono aggiunte usando un libro, Tantrum Art, per l’ispirazione. Allo stesso tempo Harrison ha anche fatto dipingere un muro della sua casa nello stesso stile.

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La Mini è stata poi utilizzata nel film “Magical Mystery Tour”, che è stato proiettato dalla BBC il 26 dicembre 1967 in bianco e nero e poi di nuovo a colori nel gennaio 1968. Poco dopo il film la Mini è passata a Eric Clapton da cui Harrison l’ha ripresa negli anni ’70.

The Beatles Mini Paul Mc Cartney
Paul Mc Cartney e la sua Mini

La Mini de Ville GT di Paul McCartney aveva tra i tanti comfort e le caratteristiche aggiuntive, un paio di fari supplementari montati all’interno della griglia, tetto apribile scorrevole e luci posteriori Aston Martin.
È l’unica in un colore soltanto, un verde salvia metallizzato anche lui firmato AM (“California Sage Green”).
La Cooper S de Ville di John Lennon, purtroppo, non è arrivata ai giorni nostri.

La famosa foto di Abbey Road

All’inizio abbiamo citato la leggenda che Paul McCartney fosse morto in un incidente stradale nel 1966. La copertina dell’album Abbey Road del 1969 è forse quella in cui si trovano gli indizi più noti a sostegno di questa tesi. È quella in cui il gruppo attraversa la strada in fila e sembrerebbe un corteo funebre: John completamente vestito di bianco sarebbe il sacerdote, Ringo indossa un sobrio completo nero come un portatore della bara; Paul è a piedi scalzi, con gli occhi chiusi, e infine George in jeans e clarks sarebbe il becchino in abiti da lavoro per scavare la fossa.

Paul, inoltre, è l’unico dei Beatles fuori passo rispetto agli altri a simboleggiare la sua estraneità. Inoltre sulla targa del Volkswagen Maggiolino bianco parcheggiato a sinistra nella foto di copertina, si legge “28IF” cioè “28 SE”, interpretato che avrebbe “28 anni SE fosse ancora vivo”, anche se la foto venne scattata l’8 agosto del 1969 e Paul, nato il 18 giugno 1942, a quell’epoca aveva quindi 27 anni.

Anche il resto della targa, “LMW”, è stato letto come “Lie Mongst the Wadding”, poemetto dello scrittore statunitense Stephen Crane, anch’egli morto a 28 anni (il suo viso appare seminascosto da una mano sopra la testa di Paul nel famoso collage di Sgt. Pepper’s). Infine, dall’altra parte della strada c’è un camioncino della polizia, simile a un carro funebre, che sarebbe l’automezzo che all’epoca accorreva in soccorso negli incidenti stradali e sullo sfondo, si vede un’automobile che si allontana, esattamente in linea con Paul.

The Beatles Rolls Royce e Mini
Rolls Royce e Mini

Naturalmente i Beatles saranno sempre conosciuti per la loro musica e la loro enorme influenza sulla cultura pop che dura ancora oggi, ma è anche vero che i ragazzi di Liverpool hanno avuto un impatto anche sul mondo automobilistico.

In occasione dei 60 anni del concerto dei Beatles in Italia, il CMAE (Club Milanese Auto Epoca) ha voluto dedicare una serata alle auto che sono state nella proprietà dei componenti dello storico quartetto. Ringraziamo la signora Laura Galli per la cortese collaborazione.

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