C’era una volta un giardino delle meraviglie, chiamato Genoardo (il significato della parola è all’incirca “paradiso in terra”). All’interno del giardino sorgeva un palazzo chiamato dagli arabi Zisa, la Splendida, il suo nome deriva dall’arabo “al-Aziz”, ovvero “splendido”. Ma il luogo non è arabo, bensì normanno. Arabo era l’architetto, che creò una perfetta commistione di padiglioni da sogno e di verde lussureggiante intorno a questo palazzo, residenza estiva di re. Iniziata nel 1165 da Guglielmo I il Malo, la Zisa fu portata a termine dal figlio, Guglielmo II il Buono.
Fra Normanni e … Cubani!
Intorno alla Splendida hanno cercato di ricostruire un parco con fontane zampillanti e gradinate solenni che conducono al palazzo, forse senza ben riuscirci perché di frescura questa pietra non ne porta, e il verde è poco. La cosa bella è che il luogo è frequentato da ragazzini neo-arabi e neo-normanni che giocano a palla e si rinfrescano nelle piscinette.
Così, davanti a una splendida immagine di un passato arabo-normanno, i ragazzi ancora si mischiano tra loro e così non importa più cosa sia normanno e cosa invece arabo. Tutti giocano nella stessa acqua, in un quartiere di Palermo fuori le mura che non sembra proprio pullulare di case di lusso, ma è tutto rischiarato da questo edificio magnifico di nome e di fatto.
Ma la seconda casa dei sovrani nordici in Sicilia aveva parecchie dependance, come la Cuba, dove i re si divertivano in un luogo reso fresco da agrumeti, fontane e soprattutto dal fatto di avere tutto intorno una piscina, nella quale l’intero edificio era per così dire immerso. Così subito fuori dalla porta i Guglielmi avevano l’acqua. Chi avrebbe mai detto che i normanni andavano in vacanza a Cuba?
Zisa la Splendida Geonardo
La Splendida
è un edificio potente e slanciato, solido come la sua anima normanna e ardito come il suo cuore arabo. Non si riesce a credere che abbia più di otto secoli, ma li ha. Non si riesce a credere che intorno a lui ci fossero alberi e prati a mai finire, ma è così.
Si riesce invece a intuire la sua bellezza da ciò che resta della sala della fontana, un magnifico salone decorato, e dalle grandi stanze, alcune delle quali dotate di un sofisticato sistema per far passare l’aria che fungeva da proto aria condizionata. Infatti di notevole interesse è il particolare sistema di ventilazione, costituito da camini che consentivano il refrigerio estivo. All’interno del castello è ospitato il Museo d’arte islamica, con reperti provenienti dall’area del Mediterraneo. Dichiarato dal 2018 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
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