Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Asterischi turistici tra economie fiacche

Compagnie aeree con bilanci sempre più da profondo rosso. E ogni tanto le mode, la voglia di apparire, gli sport minori che diventano oggetto di attenzione per la stampa pallonara: effimeri momenti di distrazione!

Matrimonio Iberia-British Airways
Matrimonio Iberia-British Airways

* Iberia e British Airways si sono sposati (ma invece della dote hanno portato debiti)…

Questa vicenda (non solo business-finanziaria ma pure viaggiatorio-turistica) non può che essere obbligatoriamente commentata dal Gossip di un web magazine con “ascendente Viaggi”; eppertanto:

1. Visto che le tribù anglosassoni, già ai tempi di Giulio Cesare si segnalavano per l’alta statura dei suoi componenti (altezza vieppiù aumentata nel 1066 con l’invasione e quindi la mescolanza con gli ancor più alti Normanni di Guglielmo il Conquistatore) mentre gli annali degli storici romani fanno riferimento alla bassa statura delle tribù iberiche, si spera vivamente che Iberia (fosse solo per farci star dentro i nuovi soci) allarghi il “posto culo” e “allungamento gambe” delle sue (si fa per dire, e più acconcio sarebbe usare la parola “sedili”) “poltrone” (mai stati 13 ore seduti – accovacciati – nel “posto 12°” sul volo Madrid-Santiago?).

2. Il matrimonio dà vita alla terza compagnia aerea del mondo, ma se si parla di soldi (e almeno provvisoriamente) a Torino direbbero che IB e BA “a l’àn nèin fait na bèla partènsa” (non hanno fatto una bella partenza) datosi che entrambe hanno chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di circa 180 milioni di euro ciascuna.

3. Infine per quanto riguarda gli scribi turistici milanesi e gli altri addetti al “mundillo” dei viaggi, si spera che tanto ricco e potente matrimonio possa permettersi un addetto stampa e un direttore che ogni tanto si faccia vedere (non perché se ne senta eccessivamente la mancanza, ma solo perché un tempo quando erano di moda le cosiddette “pierre” era simpatico conoscersi tra addetti ai lavori e scambiare impressioni).

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* Alitalia continua invece a tener duro…

E alla faccia dell’Antitrust non molla (stavolta a tornare alla carica è stato il viceministro Castelli) il (ricchissimo) monopolio Linate-Fiumicino-Linate. Con quel tesoretto in esclusiva (fin quando Roma sarà capitale italiana, vaticana e del Turismo, quindi nei prossimi duemila anni) la compagnia del Cai può bellamente fregarsene del resto del business. Alla faccia della concorrenza.

 

* Air France-Klm (i ‘soci’ dell’Alitalia del Cai) non se la spassa bene (e lascerà gente a casa)…

Bilancio dello scorso trimestre luglio-settembre, “meno” 147 milioni (nel 2008 “più” 27). E visto che non hanno una tratta in monopolio su cui campare non gli resta che prevedere mille e settecento licenziamenti.

L'Haka degli All Blacks a San Siro
L’Haka degli All Blacks a San Siro

* La vicenda rubghistica del “tutto esaurito a San Siro” (80.000 persone) per gli All Blacks non ha niente a che fare con lo Sport…

È solo “Marketing, Moda, Apparire, Show, Contentino” agli sport cosiddetti “minori”, per mettere a posto la coscienza dei giornali che parlano sempre e solo di Calcio. Come “Halloween” (chi lo festeggia dovrebbe sapere cosa è, come nasce: e lo sa?). Come il “Vino Novello” (chi sa com’è fatto?). Come la “Prima della Scala” (il 99% di chi ci va non sa un cacchio di quel che va a vedere, non gli frega nulla dell’opera e per quattro ore si rompe orrendamente le palle).

E tornando al Rugby, ancora qualche giorno dopodiché scomparirà dai giornali, manco più un rigo, una notizia (ad esempio) sul campionato (come lo Slittino, la Marcia – ricordate il Curling? -; un povero cristo si fa un mazzo così, vince e giù interviste e un quarto d’ora di warholiana celebrità, poi l’oblio). In compenso, finita la Haka degli All Blacks, vai con la rottura di marroni su come sta la zia di un amico di Del Piero e sulle tette rifatte di una morosa di Vieri (beninteso nelle pagine Sport).

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P.S. Non ci credete? Prendete il Tennis, Panatta qui Panatta là, dipodiché (tanto per citare un esempio, le pagine Sport del Corriere della Sera) tornei importantissimi quali Wimbledon e Roland Garros sono (anche a livello dei soli risultati) bellamente ignorati (per far posto alla nuova morosa di Borriello).

Azzurra (a destra) al Louis Vuitton Trophy di Nizza
Azzurra (a destra) al Louis Vuitton Trophy di Nizza

* E se qualcuno non crede (che gli 80.000 per il Rugby All Blacks sono stati soltanto una botta di Moda e di Marketing) Mondointasca Gossip può (pure) esibire una prova…

È proprio così! Laddove si fa riferimento alla velistica vicenda di Azzurra. Chi non ricorda? Nell’estate di qualche anno fa il Belpaese pallonaro doc 110% stava per riversarsi sulle spiagge nazionali in ciabatte e bermuda per praticare il duro Sport della lettura della Gazzetta sotto l’ombrellone, quand’ecco che nella sua placida esistenza irruppe come un ciclone il “Tormentone Azzurra”: una barca a vela che ricchi italiani per fatti loro, che poi erano soldi alias Pubblicità e Marketing, avevano deciso di far correre tra barche straniere che da 150 anni correvano invece (loro sì) per vero Sport; e fu così che dopo opportuna montatura e pompatura di stampa, cine, tivù tricolori, pierre, isterismi nazionalistici, nani e ballerine, la gente italica si ritrovò improvvisamente invasata a credersi un “Popolo di Navigatori, di Santi, di Eroi eccetera eccetera”, dopodiché non v’era in tutto il Belpaese uno che fosse uno che non sapesse “strambare, cazzare, virare, randare, debordare, spinnakerare …”, ma così velocemente come era scoppiata la Moda della Vela imposta dal Ciclone Azzurra, scomparve d’amblè. E da quel dì dell’improvvisa scomparsa di Azzurra morire che ci sia stato un italiano che fosse uno, che abbia più solcato e tanto meno strambato le acque, fosse anche soltanto per mezz’ora di galleggiamento su un pubblico battello della benemerita Navigazione sul Lago Maggiore. Tutti ancora sotto l’ombrellone. Cuntent?

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(26/11/09)

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