Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Uffizi di Firenze: “Abbattere le code è il primo obiettivo”

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Novità in vista agli Uffizi di Firenze con l’arrivo del nuovo Direttore, Eike Schmidt. Abbattere le code è il primo obiettivo che il nuovo Direttore vuole portare a termine

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Coda per entrare agli Uffizi di Firenze

Buone nuove giungono da Firenze alla vigilia dell’insediamento del nuovo direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. “Le code ci sono in tutto il mondo, anche al Louvre – ha detto – ma non va bene iniziare una visita con ore e ore di fila come avviene qua. Sono troppo lunghe rispetto ad altri musei. Non e’ accettabile. A riguardo ho tante idee e ci stiamo già lavorando”.
Il nuovo Direttore è anche intervenuto sul tema delle cene e ricevimenti tenutesi agli Uffizi, questione che negli ultimi anni non ha mancato di sollevare molte polemiche.

Uffizi-Firenze“Da decenni – ha detto Schmidt – si organizzano eventi privati sulla bellissima terrazza degli Uffizi, sopra la loggia dei Lanzi affacciata su piazza della Signoria. E’ un luogo adatto e bellissimo, sarebbe sciocco non continuare a farlo. Ma sale e corridoi sono organizzate a attrezzate per l’accesso dei visitatori e la tutela delle opere, non per eventi: dovrebbero dunque essere riadattate per ospitarli e questo non è praticabile”, ha aggiunto.
Parlando del Corridoio Vasariano, al momento aperto solo in determinati momenti ed accessibile solo a gruppi e su prenotazione, Schmidt ha detto che “è un peccato che non sia aperto al pubblico regolarmente. Il tema va affrontato, e in proposito abbiamo già alcune idee”. E in merito all’avanzamento dei lavori per l’ampliamento degli Uffizi, in corso da anni, ha tagliato corto: “Continua, e viene finito. Presto”.

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Museo degli Uffizi, Corridoio Vasariano

“Con le nuove tecnologie digitali ora non e’ più sempre necessario mandare il quadro ‘fisico’ a giro per il mondo. Cerchiamo di portare le persone a vederle qua, le nostre opere, invece che mandarle in giro”. Lo ha detto, in merito al delicato tema dell’opportunità dei prestiti a musei internazionali dei grandi capolavori accolti agli Uffizi. “Ora possiamo creare fedeli riproduzioni, – ha rimarcato -. Prima non esisteva questa possibilità: negli anni Sessanta il Vaticano ha mandato la pietà di Michelangelo a New York, ma ora non ha più senso fare cose del genere. Certo, i prestiti per le mostre internazionali si continueranno a fare, ma vedremo con grande attenzione quali e caso per caso. Inoltre c’è una serie di opere cosiddette ‘tipiche’ degli Uffizi per cui sarà sempre esclusa questa possibilità”.

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