Martedì 3 Ottobre 2023 - Anno XXI

Montepulciano: la terra di Poliziano, Pulcinella e del rinascimento fiorentino

Viaggio nella memoria, alla riscoperta di storia e tradizioni. Luoghi e testimonianze di un passato che ancora si percepisce nei monumenti nelle strade e nelle architetture dei palazzi

Pozzo de’ Grifi e de’ Leoni

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Pozzo de’ Grifi e de’ Leoni

Tra il lato minore del Palazzo Tarugi e la facciata del palazzo delle Pretura si trova il particolarissimo Pozzo dei Grifi e dei Leoni. Raffinate le sue forme cinquecentesche. Di Antonio da Sangallo il Vecchio la paternità. E’ su una trabeazione, sorretta da due colonne doriche incornicianti la “vera” del pozzo, che poggia lo stemma dei Medici sostenuto da Leoni (Firenze) affiancati dai Grifi (Montepulciano).
Contiguo a Palazzo Tarugi, ma rientrante rispetto ad esso, è il Palazzo della Pretura, altrimenti detto del Capitano del Popolo. Interamente rivestito in travertino, l’edificio è reso notevole per le forme gotiche del prospetto (secolo XIV).

Palazzo Contucci 

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Palazzo Contucci, La Sala delle Feste affrescata da Andrea Pozzo

E sempre in questa piazza ma al numero 6 è il Palazzo Del Monte oggi Contucci. Antonio da Sangallo il Vecchio lo cominciò nel 1519, ma forse lo portò a termine Baldassarre Peruzzi. L’alto fronte posteriore (su Via di Cagnano) rivela un particolare interessante: l’edificio poggia sui resti della cinta muraria della città, che per prima fu costruita. Tuttavia questa non è l’unica osservazione. Dalle raffigurazioni riportate dalle decorazioni, dalle finestre e dal portale, emerge un modello di residenza nobiliare assolutamente rinnovato. Qui lo stemma di famiglia non può certo mancare: è quello dei Del Monte. E laddove il travertino cede posto alla fascia di laterizio del secondo piano si dispongono in serie cinque piccole curate finestre che le volute schiacciate decorano. Gli appassionati e curiosi potranno godere all’interno degli affreschi, di Andrea Pozzo, che rivestono le pareti del salone del piano nobile che si affaccia sulla piazza. Sono raffigurate scene con illusione prospettica di portici, giardini, terrazze che si aprono fra colonne a torciglione.

Palazzo Comunale 

Montepulciano Il Palazzo comunale
Il Palazzo comunale

Dando le spalle al Duomo si ha, sulla sinistra, il Palazzo Comunale. Merlato nell’ultimo dei tre piani, un camminamento di ronda gli fa corona. E una torre a due piani di merli si innnalza al di sopra. La seconda metà del 1300 è l’epoca a cui risale la costruzione, rivestita completamente in travertino e di gusto fiorentino, la cui facciata, secondo una recente ipotesi, è attribuita a Michelozzo.
Proprio a lui, infatti, sarebbe stato commissionato il disegno nel 1424. Se procede oltre il portale, all’interno è possibile visitare il cortile, del XIV secolo, in cui due logge, molto apprezzabili, si sovrappongono. E per chi ama godere di particolari punti di osservazione è interessante il panorama che si abbraccia dalla sommità della torre, e che si estende dal Monte Amiata a Siena, al Trasimeno, al Monte Subasio.

Il Duomo 

Montepulciano Duomo-Trittico-dell'Assunta
Duomo Il Trittico dell’Assunta

Il Duomo che Ippolito Scalza proponeva con il suo disegno, fu eretto fra il 1592 e il 1630. Nel 1988 fu restaurato. Ma mai la sua facciata, di muro grezzo, fu terminata. Si eleva sopra una gradinata ed è accompagnato alla sua sinistra dal campanile dell’antica Pieve. Anch’essa opera, quattrocentesca, incompiuta. Armoniose sono le linee dell’interno a croce latina con tre navate su pilastri, mentre: volta a botte, alto transetto e cupola sono dedicate a decorare la navata centrale. A destra del portale mediano, in controfacciata, troviamo la statua del vescovo Francesco Piendibeni (morto nel 1435), a sinistra la statua giacente di Bartolomeo Aragazzi, segretario di Martino V. Questo sarcofago faceva parte di un grande monumento funebre, il “Cenotafio Aragazzi”: Michelozzo lo scolpì, ma nel 1600 fu smembrato e solo 1815 fu ritrovato. Appartenevano al monumento ed ora sono visibili in varie parti della chiesa: due bassorilievi, il gradino marmoreo sopra l’altare maggiore con putti reggifestoni e le due statue a grandezza naturale. Sono numerose le opere che il Duomo di Montepulciano contiene, tutte di grande valore artistico e storico. Ma riportiamo qui le più belle e le più importanti, quelle da non dimenticare. Nella prima cappella della navata di sinistra un Fonte Battesimale, proveniente dall’antica Pieve, del primo ‘300, opera di Giovanni di Agostino. Ma discussa ne è l’attribuzione. Una tavola di modeste dimensioni, invece, riporta la Madonna col Bambino di Sano di Pietro da Siena (1406-1481), sul pilastro che separa la quarta dalla quinta cappella. L’opera principale della Cattedrale è posta sopra l’altare maggiore: è il trittico dell’Assunzione di Taddeo di Bartolo del 1401. Al centro la Vergine che sovrasta gli Apostoli. A sinistra i Santi. Nella parte destra le Sante fra cui Santa Antilia che sorregge fra le mani la città di Montepulciano. Un’ulteriore ripartizione nella parte alta del trittico è quella scandita dall’Arcangelo Gabriele a sinistra, l’Incoronazione della vergine al centro e a destra l’Annunziata. Inoltre nei quattro pilastri molto sottili che ritmano il trittico sono raffigurati i dodici dottori della Chiesa. Di grande rilievo artistico sono le nove scene della Passione, nella predella.
In Piazza delle Erbe, invece, si incrociano tre strade: via di Gracciano, via Voltaia e del Poggiolo. Qui “Logge del Grano”, è il luogo dove la vita economica della città nel 1500 era tutto un fervore economico e commerciale. Oggi sia le funzioni residenziali, sia quelle produttive sembrano subire il fascino del fondovalle, allontanandosi così dal centro storico e confermando una tendenza comune quasi a tutti gli antichi insediamenti delle colline della Toscana.

Santa Lucia 

Montepulciano Chiesa di S.-Lucia
Chiesa di S.-Lucia

Flaminio del Turco la disegnò. E nel 1653 fu costruita. Barocca la facciata. Due i timpani. Quello superiore alla sommità, è spezzatro laddove ci sono dei piccoli pilastri, mentre quello inferiore sovrasta il portale, ai cui lati scendono due grappoli di notevoli dimensioni. Al primo ordine, è evidente una trabeazione certamente molto alta accompaganata da una cornice sporgente, sostenuta da quattro colonne ioniche che danno vita a un’ulteriore timpato spezzato centrale. All’interno, restaurato nel 1822 e costituito da un’unica navata è esposto sull’altare maggiore un Crocifisso ligneo del XVI sec. di Giovan Battista Alessi da Montepulciano, appunto. Vi è infine la Colonna del Marzocco. Nel 1511 il leone fiorentino, in cima alla colonna, prese il posto del lupo di Siena. Il motivo? Testimoniare la conclusione del dominio senese sostituito da quello di Firenze. Per nulla lontano, in piazza Savonarola, fa seguito una piacente costruzionie barocca, dalla struttura ovale, di Andrea Pozzo (1642-1709): la piccola chiesa di San Bernardo.

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