Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

Grande indagine “socio-economica”

Alcuni “esempi-prove” che inchiodano l’italiano al suo conto corrente (cui danno una mano azioni e obbligazioni, nonché il solito mattone).Fil rouge della scientifica dimostrazione: l’Italia sarà un Paese ricco fino a quando…Scoperte di un anziano signoreEsce dalla sua bottega verso le 13 e nei poco meno di 70 metri che lo separano da casa vede almeno 7 (sì, minimo 7) persone su 10 ciarlare con il telefonino appiccicato all’orecchio.  Ma l’anziano benpensante legge pure i giornali dai quali apprende che – alla faccia di quanto blaterato negli spot tivù – parlare coi telefonini costa. E invece eccola lì, la cosiddetta … Leggi tutto

Alcuni “esempi-prove” che inchiodano l’italiano al suo conto corrente (cui danno una mano azioni e obbligazioni, nonché il solito mattone).
Fil rouge della scientifica dimostrazione: l’Italia sarà un Paese ricco fino a quando…

Scoperte di un anziano signore

Grande indagine “socio-economica”

Esce dalla sua bottega verso le 13 e nei poco meno di 70 metri che lo separano da casa vede almeno 7 (sì, minimo 7) persone su 10 ciarlare con il telefonino appiccicato all’orecchio. 
Ma l’anziano benpensante legge pure i giornali dai quali apprende che – alla faccia di quanto blaterato negli spot tivù – parlare coi telefonini costa. E invece eccola lì, la cosiddetta “gente” parlare parlare parlare (e quindi pagare pagare pagare) oltretutto dentro marchingegni che vengono cambiati (status symbol) una volta al mese se non con maggior frequenza. E via soldi, in mancanza dei quali qualcuno starebbe più ‘accuorto’ nel scialare gettoni o scatti che siano.
Poi va al Supermarket e vede la cosiddetta “gente” comprare il tè in bottiglia, guarda dentro un bar e vede che fanno a pugni nell’Happy Hour, entra in un circolo tennis di periferia e vede solo magliette firmate.
Nessuno ha ormai più tempo per farsi in casa, in pochi minuti e con grande risparmio, un bel tè da mettere poi in frigo invece di comprare quelle “minzioni concentrate”, perché per produrlo industrialmente e venderlo nel tempo dovranno pure infilarci conservanti e quant’altro occorre.
Sarà forse solo pigrizia, ma è indubbio che ci sono anche i soldi per accontentarla.
L’Happy Hour: ma si può pagare 6 o 7 € (e anche più) per (insieme a una birretta) mangiare gli avanzi della pasta del ristorante vicino o due crostini bisunti con una spizzicata di rosmarino?
Su, dai! Quanto alle magliette firmate, vai nei Tennis Club dei miliardari del Texas e li vedi giocare con la Tshirt regalatagli dal benzinaio; vai in un nostro circolo di periferia e trovi il figlio del postino con addosso magliette da 3 giorni di paga del padre.

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Benzina, luce, gas e acqua

Grande indagine “socio-economica”

Durante normali week-end (perché se si trattasse dell’esodo agostano si potrebbe anche comprendere) i Tiggì zummeranno su una miriade di auto formanti code chilometriche….
Ma lo sa la “cosiddetta gente” quanto costa un pieno di benzina (e dire che dell’aumento ne parlano tutti)? Ammesso anche che uno avesse una seconda casa (si rimanda alle “scoperte” che seguono,  poiché in assenza la spesa aumenterebbe a dismisura), tra pieno di benzina, ticket autostrada (ah, in Germania gratis, Spagna gratis al 90%), una vaccata di pasto in trattoria e una birretta all’Autogrill, non si spenderebbe comunque meno stando a casa a vedere un bel film in tivù dopo la spesa al solito Supermarket?  
Non si “tornerà” poi a insegnare ai giovani a spegnere la luce, si terrà acceso il gas senza motivi e dal rubinetto scenderà acqua senza interruzione.
Arricchitasi col miracolo economico, una generazione di italiani ha pensato bene che fosse da barboni chiedere ai figli di spegnere la luce all’uscita da una camera (e a proposito di corrente elettrica si bisbiglia che spegnendo totalmente il televisore, pertanto anche la spia rossa, si risparmierebbe qualcosa come 40 € all’anno). Il gas è il più caro d’Europa? Chissenefrega, tra le uova al burro e la frittata lasciamolo acceso. E se il già pluricitato anziano signore dovesse dire la sua anche nell’ambito degli sprechi, eccolo ricordare che un suo amico ateniese (laggiù dove ogni goccia d’acqua è sacra) quasi svenne alla vista di quanta acqua si buttava via dal rubinetto soltanto per lavare l’insalata.

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