Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Maranhão povero, dalla “natura” ricca

Non è una meta turistica molto conosciuta. Sono pochi quelli che ne parlano e pochi coloro che vi organizzano viaggi. Seconda regione per estensione del Brasile, riunisce in sé le caratteristiche del Nordeste e dell’Amazzonia

Parque dos Lençois
Parque dos Lençois

Situato al nord del paese, il Maranhão comprende una zona costiera di lunghe spiagge di sabbia bianca che si sviluppa attorno al delta di un fiume e una zona semifertile chiamata “zona de mata”, affiancata da un’altra di transizione definita “agreste” che a sua volta finisce all’interno con il grande “sertão”, regione arida cui il Brasile deve la sua endemica miseria.
Qui, a periodi di siccità totale, si alternano inondazioni spaventose nella stagione delle piogge che non consentono la crescita di alcuna forma di vita, tranne che di una boscaglia spinosa e inutile chiamata “caatinga”. Ed è proprio da queste zone, come del resto dal sertão di tutto il Brasile che emigrano, nella speranza di trovare cibo e lavoro, miriadi di persone destinate a popolare le favelas di San Paolo e di Rio de Janeiro.
Di questa strana, immensa regione che è il Maranhão, le zone più interessanti dove esiste un’attrezzatura turistica sono quella desertica del “Parque dos Lençois” e la capitale São Luis, con le isole di quello che viene chiamato il “Delta das Americas”.  Spostarsi da una zona all’altra non è semplice; le strade sono poche, spesso sterrate e sovente l’unico mezzo di locomozione è rappresentato dalle barche con le quali  navigare sui fiumi, oppure per mezzo di piccoli aerei.

Lenzuoli di sabbia

Dune fluttuanti e laghetti blu
Dune fluttuanti e laghetti blu

Lo definiscono il “deserto” brasiliano. In effetti il Maranhão sviluppa, lungo la costa occidentale, ventisettemila chilometri quadrati di dune. In mezzo alla sabbia, fra novembre e marzo, si formano con l’acqua piovana dei laghetti color smeraldo.
Come in tutti i deserti, anche qui le dune non sono mai le stesse; di anno in anno, di mese in mese, perfino di ora in ora – quando il vento vi scorrazza sopra, cambiano forma. Possono raggiungere anche i quaranta metri d’altezza e allora lo spettacolo dei laghetti diventa più che mai surreale.
La regione è chiamata Parque dos Lençois, letteralmente parco dei lenzuoli, proprio per quell’aspetto bianco, morbido, fluttuante. Le uniche tracce umane sono le capanne di paglia che da giugno a settembre, quando i venti dell’Oceano soffiano implacabili, gli abitanti (per lo più pescatori) abbandonano, per rifugiarsi nell’entroterra. Ogni tanto capita di trovarci gruppi di ragazzi che scivolano sulle dune, come con uno snowboard sulla neve, per poi tuffarsi in acqua. I turisti si spostano con dei fuoristrada.

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Lençois, non solo deserto
Lençois, non solo deserto

A Lençois si arriva in due ore di navigazione da Barreirinhas, la città più grande in prossimità del parco, sul fiume Preguiças, che in portoghese significa “pigrizie”, forse perché il suo percorso tutto curve rallenta la navigazione. Qui lo considerano un fiume minore, anche se è largo quasi tre volte il Po.  
Sulla riva, boschi di buriti, açai, coqueiros, poco più che arbusti, ma così vicini l’uno all’altro da formare un groviglio compatto. Barreirinhas  è un villaggio con le strade non asfaltate e un grande mercato che il venerdì mattina lo invade completamente. Sui tetti rossi delle case stanno appollaiati gli urubù, uccelli neri simili ad avvoltoi, pronti a buttarsi in picchiata sui cumuli di spazzatura. Barreirinhas si raggiunge da São Luìs de Maranhão con piccoli aerei rumorosi, dai quali si gode l’incredibile paesaggio delle dune.

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