Un’Olimpiade è un “global event”, in cui si mescolano, in dosi non note: “tecnologia, tradizioni, sogni, soldi, debiti, investimenti, ansia, pressioni, feste, lavoro duro ben pagato, lavoro duro non pagato, modi di dire e di fare diversi, lingue e dialetti diversi, cucine diverse, allarmi giustificati e ingiustificati, amori, obiettivi centrati e falliti, abilità fisiche e psichiche, furbizia e scorrettezza, allegria e simpatia, giovinezza e saggezza, esibizionismo e riservatezza”. Insomma, per dirla nel più banale dei modi, è una “metafora della vita”.
Però concentrata in un luogo e in un tempo, con meccanismi immediatamente riconoscibili di vittoria-sconfitta, e con un sacco di “voyeur” sparsi per il mondo. Anche quella di Torino è così.
Definita da una successione numerica per dire “Olimpiade”, da Zero a Due Miliardi.
– Zero l’emissione di gas serra dei Giochi grazie al progetto HECTOR.
– Uno l’aereo AWACS della NATO che controlla il cielo sopra Torino.
– Uno il satellite che sorveglia i siti olimpici.
– Uno il centro olimpico antidoping, all’ospedale San Luigi di Orbassano, Torino.
– Due le mascotte ufficiali, Neve e Gliz, diventate anche cartoon per la regia di Nichetti.
– Tre i policlinici nei villaggi olimpici, più i quindici centri medici nei siti di gara.
– Cinque gli sponsor principali, tra i quali Fiat, San Paolo, Telecom Italia.
– Sette le sedi di gara.
– Sette per cento i torinesi contrari alle Olimpiadi.
– Nove i francobolli stampati dal Poligrafico dello Stato per l’occasione, da 0,23 a 1,70 Euro.
– Undici gli sponsor “worldwide partner” del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) tra i quali Coca Cola e McDonald’s.
– Quindici le discipline olimpiche.
– Quindici i giorni di concerti nella “Medal’s Plaza” (Piazza Castello).
– Diciannove le edizioni precedenti di olimpiade invernale.
– Venti gli obiettivi considerati sensibili per possibili attentati dal Ministero dell’Interno.
– Ventiquattro (su ventiquattro) le ore giornaliere di apertura dei ristoranti dei villaggi olimpici.
– Trentadue le telecamere presenti allo Stadio Olimpico per le cerimonie di apertura e chiusura.
– Settantuno gli hotel con il marchio “Yes, Torino quality for travellers”.
– Ottanta i Paesi partecipanti ai Giochi.
– Ottanta le emittenti tv collegate.
– Ottantaquattro le premiazioni per le gare olimpiche.
Olimpiadi, oltre il numero 100 (cento)
– Duecentosettanta le persone che vegliano sul “fuoco sacro”, quello arrivato da Olimpia.
– Trecentotrenta gli euro necessari per comprarsi una torcia olimpica.
– Quattrocento i metri che corre ciascun tedoforo.
– Quattrocento le telecamere impegnate nelle riprese delle gare e degli eventi.
– Quattrocento i chilometri di fibre ottiche, con 34 000 chilometri di cavi utilizzati, nei siti olimpici.
– Seicento i comuni coinvolti dal viaggio della fiaccola in Italia.
– Seicentocinquanta gli arbitri e giudici di gara.
– Settecento i quintali giornalieri di alimenti consumati durante i Giochi.
– Settecento i metri quadrati di palco per la premiazione e per i concerti in piazza Castello.
– Ottocento i volontari che accolgono i turisti in città.
– Ottocentocinquanta gli euro necessari per un posto in prima fila alla cerimonia d’apertura.
– Novecento i cannoni per la neve artificiale.
– Novecento le postazioni video e audio.
Olimpiadi, oltre il numero 1.000 (mille)
– Mille le ore di diretta tv.
– Mille i vigili del fuoco posti in stato di allerta.
– Duemila i medici e i soccorritori di pista.
– Duemilatrecento i rappresentanti CIO e Federazioni.
– Seimilacento i volontari (più 240 professionisti) partecipanti alla cerimonia di apertura.
– Seimilatrecento gli atleti e i tecnici partecipanti.
– Novemila i televisori a disposizione.
– Diecimila i tedofori.
– Undicimila le mail inviate ogni giorno.
– Dodicimila le linee telefoniche fisse.
– Quindicimila gli agenti impegnati nella protezione.
– Ventimila i giornalisti accreditati.
– Trentacinquemila i posti allo Stadio Olimpico per la cerimonia d’apertura.
– Quarantamilacinquecento i volontari olimpici iscritti “Noi 2006” (“solo” 20 000 sono ammessi).
– Settantacinquemila gli spostamenti automobilistici giornalieri in più nel territorio olimpico.
– Ottantacinquemila i litri giornalieri di bevande consumate.
– Centoventimila le persone da ristorare ogni giorno.
– Due milioni gli spettatori attesi a Torino durante i Giochi.
– Un miliardo e cinquecento milioni di euro il valore degli impianti olimpici cittadini.
– Due miliardi gli spettatori attesi davanti alla tv per la cerimonia d’apertura.