Domenica 19 Maggio 2024 - Anno XXII

Personaggi del turismo: un vigevanese alle Maldive

Nika, sinonimo di elegante “relax”Spiaggia privata al Nika ResortCi sono Maldive e Maldive, scrive il Giampiero in una piacevole ed elegante mini-monografia di presentazione del Nika (in lingua locale, il divehi, gigantesco Ficus Bengalensis che domina l’isola oltre a darle il nome), come per ribadire che anche su una manciata di atolli adagiati nel bel mezzo dell’Oceano Indiano c’è chi finisce a Viserbella e chi a Portofino. E il Nika (evidentemente la Portofino maldiviana) di raffinatezze ne racchiude davvero tante, mica i soliti villaggi che per dura legge di mercato concentrano tanta gente su poca superficie, da cui mense affollate … Leggi tutto

Nika, sinonimo di elegante “relax”

Spiaggia privata al Nika Resort
Spiaggia privata al Nika Resort

Ci sono Maldive e Maldive, scrive il Giampiero in una piacevole ed elegante mini-monografia di presentazione del Nika (in lingua locale, il divehi, gigantesco Ficus Bengalensis che domina l’isola oltre a darle il nome), come per ribadire che anche su una manciata di atolli adagiati nel bel mezzo dell’Oceano Indiano c’è chi finisce a Viserbella e chi a Portofino.
E il Nika (evidentemente la Portofino maldiviana) di raffinatezze ne racchiude davvero tante, mica i soliti villaggi che per dura legge di mercato concentrano tanta gente su poca superficie, da cui mense affollate e serate banali col ballo del quaquà.
Ecco qualche dato del Vip Resort: solo 25 le ville-bungalows di 70 mq., con spiaggetta rigidamente votata alla più strict privacy; un giardino ricavato da 600 tonnellate di terra importata dallo Sri Lanka (alle Maldive si calpesta solo sabbia corallina) rinfresca i gentili ospiti; la suddetta terra ha altresì permesso la creazione di un orto che produce insalatina fresca e rucola, a guarnizione del famoso carpaccio di pesce (per innaffiarlo la carta propone novanta tipi di vino italiano, mica male). Quanto agli sport, oltre all’enorme piscina chiamata Oceano Indiano – dagli impossibili colori che vanno dal blu al turchese – la scelta spazia dal tennis (anche notturno, erba sintetica) alle bocce, dalla pallavolo agli sport acquatici, centro sub incluso.

Maldive, che Dio le conservi

Kudafolhudoo Island
Kudafolhudoo Island

Spiegare cosa e dove sono le Maldive, è superfluo. Divenute qualche lustro fa la mèta del turismo chic e di moda (costituirono uno status symbol nel mondo dei viaggi) adesso sono diventate un filino più popolari (per questo non guasta un posto esclusivo).
Dimensioni e popolazione dell’arcipelago rendono curioso questo angolo dell’Oceano Indiano: 760 km da nord a sud, 170 km da est a ovest, 1.200 isole, solo 229 abitate di cui 76 con villaggi turistici, 300,000 abitanti, 70,000 nella capitale Male.
Meno nota è la storia del giovane stato Divehi Raije (il regno delle isole, così è chiamato dai nativi). Il primo accenno sulle Maldive risale al 1343, dai resoconti di viaggio del famoso esploratore marocchino Ibn Battuta. Nel 1602 un marinaio francese, François Pyrard, vi naufraga e ne trae spunto per una relazione pubblicata a Parigi. Dopo una lunga sequenza di sultani governanti villaggi di paciosi pescatori e mentre il turismo cominciava a fare capolino (in Italia pionieri della destinazione furono i mitici Roberto Cossa e Ciaccia Benati, fondatori dell’altrettanto mitica Vacanze poi affossata dai Tanzi) le Maldive divennero repubblica nel 1968. Un’amena curiosità: protettorato inglese fino all’indipendenza, alle Maldive non si insediò mai
– come residente fisso – né un governatore né un rappresentante della corona. Non gli interessava andarvi e non c’era niente da fare tutto il giorno. Dai recalcitranti funzionari della regina Vittoria alle liste d’attesa dei clienti del Nika. Sic transit gloria mundi. E una bella soddisfazione per il vigevanese Giampiero Bellazzi.

LEGGI ANCHE  Champions League. Perché “ho tifato” Liverpool (decalogo)
Condividi sui social: